Visualizzazione post con etichetta Welcome. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Welcome. Mostra tutti i post

venerdì 3 febbraio 2012

Welcome


Titolo: Welcome
Regia: Philippe Lioret
Anno: 2009
Paese: Francia
Festival: TFF 27°
Giudizio:3/5

Il film ha per protagonista il giovane iracheno Bilal, che ha attraversato l'Europa da clandestino nella speranza di raggiungere la sua ragazza, da poco emigrata in Gran Bretagna. Arrivato nel nord della Francia, diventa amico di Simon, un istruttore di nuoto con cui inizia ad allenarsi per un obiettivo apparentemente irrealizzabile: attraversare la Manica a nuoto e ritrovare il proprio amore.

Una storia d’amore e d’amicizia per la seconda opera del regista francese acclamato a Berlino.
Il cinema spesso serve come in questo caso ad aprire una porta su alcune realtà che passano inosservate.
In questo caso la legge di Sarkozy sull’immigrazione e la conseguente sanzione qualora un cittadino francese venisse sorpreso a ospitare uno straniero sono i cardini principali attorno cui si sviluppa il plot narrativo. In questo caso Simon si trova di fronte ad un paradosso ovvero decidere se prendere il giovane e aiutarlo nel suo piano utopico sapendo bene cosa rischia ma dall’altro lato cercando così di ritrovare l’amore perduto, anche lei molto attiva nel sociale.
Gli invisibili come spesso vengono chiamati gli immigrati, vengono ancora di più messi a nudo e alla berlina, mostrati per quello che realmente sono e lasciati a se stessi. Gli invisibili sono così, senza speranze, a doversi arrabattare per un pasto caldo, combattendo per quello che hanno contro altri che non sono così onesti e soprattutto in un paese che sembra comportarsi in maniera diversa. Il regista, dalla sua, critica fortemente questo aspetto denunciando in modo sempre più assurdi che i doganieri trovano per non far passare gli stranieri.
Una storia d’amore difficile che Bilal intraprenderà senza rendersi conto dell’impossibilità del suo gesto ma che fino alla fine cercherà di portare a termine ovvero recarsi dalla sua ragazza in Inghilterra. Lei, figlia di un padre che non accetta Bilal è l’ultima delle urla che fanno eco nella drammatica ma reale storia del giovane.
Ci sono un paio di elementi che rendono inverosimili alcuni momenti come il pezzo del supermercato in cui la guardia non consente agli immigrati di entrare nel supermercato oppure il vicinato che denuncia prontamente Simon dal momento che sceglie di ospitare Bilal.
Per il resto è un film che fa luce su un problema molto reale che molti non conoscono.