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venerdì 9 maggio 2014

Enemy

Titolo: Enemy
Regia: Denis Villeneuve
Anno: 2013
Paese: Canada
Giudizio: 4/5

Adam, un professore discreto, conduce una vita tranquilla con la fidanzata Mary. Il giorno in cui scopre il suo sosia perfetto nella persona di Anthony, un attore stravagante, sente una profonda inquietudine. Inizia allora a osservare a distanza la vita di questo uomo e della sua misteriosa moglie incinta. Poi Adam si mette a immaginare i più fantastici scenari per sé e la propria coppia.

Enemy è la libera trasposizione cinematografica del romanzo di José Saramago.
Una trasposizione fedele solo fino ad un certo punto. Al di là di alcune variazioni più o meno rilevanti (spostamento geografico e cronologico, riduzione di alcune dinamiche relazionali, finale diverso e aggiunta del motivo simbolico del ragno), film e romanzo si specchiano e rispecchiano difatti l’uno nell’altro pur mantenendo la loro singolarità e la loro autonomia (cosa che del resto avviene anche nella duplice vicenda raccontata). E' un film molto complesso e anche se vogliamo ambizioso quello del regista canadese. Da sempre abituato a smarcarci tra grosse produzioni e film indipendenti come questo (il suo film più personale), Enemy gode di una atmosfera molto intensa giocata attorno ad una colonna sonora inquietante la quale riesce a dare ancora più suggestione e catarsi nelle ricerche di Adam e in tutto ciò che il protagonista andrà a scoprire.
Sembra quasi scritto da Ballard per certi aspetti per come la società che vediamo sembra allucinata come se vivesse in un'altra realtà. Poi ci sono questi edifici immensi con le loro geometrie e i loro spazi tutti allineati e studiati secondo una prospettiva funzionale ai vari segni e simboli che come sempre Villeneuve e Gullon inseriscono e seminano nel film.
La doppia personalità del protagonista appena si incontrano, la paura di se stessi, di un altro io, la paura di essere spodestato, di non essere all'altezza dell'altro io, il tema del sosia e del doppio.
Di certo Enemy non è un film semplice è richiede calma e concentrazione e sicuramente almeno tre o quattro visioni altrimenti rimarrà come sempre criptico per diversi aspetti e soluzioni che non tutti gli spettatori vorranno analizzare e conoscere.