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giovedì 27 dicembre 2012

Surveillance




Titolo: Surveillance
Regia: Jennifer Lynch
Anno: 2008
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Due agenti dell'FBI giungono in una città di provincia per indagare su una serie di omicidi, probabilmente commessi dalla stessa persona. Interrogano 3 testimoni: una bambina, un poliziotto autoindulgente e una ragazza tossica. Sono deposizioni che si contraddicono, forse condizionate dall'idea che ciascuno si è fatta dell'assassino.

Non sempre i figli devono fare il lavoro dei loro padri. Soprattutto e questo caso ne è la prova evidente, quando da grossi nomi derivano importanti aspettative. Ora senza stare a dire di chi è figlia e quali aiuti ha avuto dal padre per questo film, il secondo film della Lynch cerca di fare il botto ma senza riuscirci nonostante un buon cast che tenta di mettercela tutta. L’impatto iniziale con questo film non è affatto male. Si cercano atmosfere simili a quelle del padre, personaggi grotteschi non sempre all’altezza, esagerazioni e momenti che dovrebbero soddisfare i palati degli spettatori, come ad esempio il bacio saffico finale.
Eppure manca qualcosa negli intenti del film. Un bisogno dopo quindici anni di inattività di riprendersi con qualcosa che possa fare il botto e far cambiare idea i critici dei festival.
Un road-movie infarcito da un bisogno di tenere toni alti ed esagerare mostrando poliziotti corrotti e sadici. Se la pungente critica poteva essere costruita meglio visto che l’incipit dell’idea non è male, quello che manca alla stesura del film è una linea generale che ne mantenga un senso logico senza indirizzarlo da altre parti. Non mancano scene accattivanti, una sequela di toni trucidi che scandiscono le azioni dei protagonisti e infine un nichilismo di fondo che non sembra aver mai termine.
Ciò nonostante non mi ha convinto del tutto.
La Lynch farà meglio disegnando una storia sottilmente minimale come in CHAINED.