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domenica 23 ottobre 2016

Fango Bollente

Titolo: Fango Bollente
Regia: Vittorio Salerno
Anno: 1975
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Ovidio Mainardi è, all'apparenza, un tranquillo impiegato addetto ai calcolatori elettronici in una grande azienda. La monotonia del lavoro, la solitudine esistenziale di un matrimonio mal combinato, ove per la moglie, più del marito conta la carriera, spinge Ovidio, con altri due soci, a sfogarsi in atti di vandalismo e di crudele cinismo, che si manifesta in una serie di delitti, vere esplosioni di crudo sadismo.

Fango Bollente è un robusto film di genere in quello che è stato uno dei periodi cinematografici più fertili in Italia. Un'opera intensa, un noir violento e avanti con i tempi che rappresenta come per altri registi le nevrosi della società contemporanea.
I punti di forza del film sono l'ottima messa in scena, un montaggio serrato, dialoghi taglienti e interpretazioni memorabili come quella di Joe Dalessandro. Se a tutto questo uniamo le musiche elettroniche di Franco Camparino e alcune notevoli scene di violenza, come quella nel magazzino sulle due donne e della moglie del protagonista, allora si riesce ancora meglio a comprendere come in un film come questo che sembra mischiare polizziottesco e alcune citazioni al cinema di Bava come Rabid Dogs, notiamo come sia l'ennesimo film che attraverso il cinema di genere denuncia lo stress della vita moderna, l'alienazione e il lavoro in catena di montaggio, tutti mali che andavano già delineandosi tra la classe operaia ed esponenti di un cento medio logorato di cui ancora non si parlava tanto.