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martedì 25 settembre 2018

Asparagus


Titolo: Asparagus
Regia: Suzan Pitt
Anno: 1979
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una riflessione simbolica su questioni di sessualità femminile, arte e costrutti identitari. Nelle parole di Suzan Pitt, è “un poema visivo sul processo creativo” che “accompagna gli spettatori attraverso la sua ricerca dell’essenza delle forze creative che governano e guidano la nostra esistenza”.

Asparagus nella sua sinteticità approfondisce alcune tematiche sulla la situazione della donna dandole sfumature e risaltandone i desideri e il modo di comunicare.
Grazie al sapiente uso dell'animazione e della stop motion, la Pitt lavora su una tematica straziante, onirica e spiazzante attraverso soprattutto l'immaginazione e le sue rappresentazioni e andando a scandagliare tutti quei non detti o quelle paure inconsce che quasi mai i registi si prendono la briga di osservare. Un viaggio verso un continuo ed ininterrotto fantasticare in uno scenario che sembra proporre forme falliche passando da uno scenario all'altro ed arrivando fino ad un'atmosfera subacquea, tra oggetti quasi di corallo, ad una nutrita serie di immagini simboliche, fino ai tanti tragitti attraverso la città in cui i sogni s'interrompono come in apnea, tra la folla degli altri che sono dipinti diversamente. Molto femminile il tratto intimista della regista che metaforicamente e non usa una galleria di immagini evocative e potenti come a risaltarne lo scopo e il significato.
Una prigione privata di sogni confusi che portano all'incapacità di concentrazione, di un desiderio represso di espressione, del sesso interiorizzato di una donna in soli venti minuti.