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lunedì 17 giugno 2019

High School Girl Rika-Zombie Hunter


Titolo: High School Girl Rika-Zombie Hunter
Regia: Fujiwara Ken'ichi
Anno: 2008
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5

Una studentessa normale, Rika, salta un giorno di scuola per visitare il paese di suo nonno,Ryuhei, che se ne era andato da casa di Rika due anni prima. Ma scopre che tantissimi zombie stanno assediando la città!. Rika all'inizio raggiunge la casa di nonno Ryuhei facendosi largo attraverso di loro, ma alla fine viene attaccata. Senza riuscire a capire cosa sia accaduto di preciso alla nipote, Ryuhei utilizza le sue abilità di gran chirurgo sulla nipote,trasformandola in RIKA,la stupenda guerriera! Adesso,nella veste della più grande ragazza guerriera, RIKA si confronterà con il vile capo degli zombie, Glorian, assieme ai suoi amici Takashi and Yuji.

Siamo infine arrivati al terzo film che chiude una saga abbastanza trascurabile nella produzione del sotto genere Dnotomista e Nihozombie.
Dopo Zombie self defence force e Girls Rebel Force Of Competitive Swimmers arriviamo forse al capitolo più brutto o meglio quello che a differenza dei primi due ha goduto di un budget ancora più risicato portando il regista a soluzioni quanto meno improbabili ma visto il genere il tentativo può starci. Fujiwara non avendo soldi ha cercato come da sempre insegna la tradizione dei b-movie di puntare a tutti quegli accessori secondari in grado di alzare l'hype dello spettatore con tette al vento, zombie tremendi, dialoghi improvvisati, un montaggio che sembra essersi perso dei pezzi per strada, recitazione ai minimi storici e scenografie da infarto dove a confronto la carta da parati dei film porno sembrava attaccata da Dante Ferretti.
Quello che mi ha stupito sono state soprattutto le soluzioni o gli espedienti usati.
Facendo un paragone con un b-movie che è diventato un mezzo cult e parlo di un film del maestro Takashi Miike, in FUDOH ad esempio metteva ragazze che sparavano palline dalla figa, facendo ridere e al contempo creando un precedente trash assoluto, mentre qui la ragazzetta a cui amputano un braccio e gliene saldano uno nuovo, maschile, da body builder, non vale nemmeno il paragone perchè non solo non è minimamente credibile il make up ma non ha fa ridere per nulla.
Ecco la fantasia e l'estro giapponese che speravo qui emergesse senza limiti e regole assume quasi l'aria da paradosso con la comparsa di una creatura mostruosa deforme di improbabile origine finale che lascia pensare che il regista stesse girando due brutti film sullo stesso set.