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sabato 8 giugno 2019

A spasso con Daisy


Titolo: A spasso con Daisy
Regia: Bruce Beresford
Anno: 1989
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Stati Uniti, Georgia, 1953. Miss Daisy è una settantaduenne ebrea vedova che vive in una grande villa con una cameriera di colore. Suo figlio Boolie, dopo che lei è finita nel prato dei vicini in seguito a una semplice manovra con la sua Packard, non vuole che continui a guidare e le impone uno chauffeur. Si tratta del sessantenne Hook, saggio uomo di colore che dovrà sopportare le intemperanze verbali della signora.

Trattare il tema di un'amicizia tra una burbera signora ebrea e il suo autista di colore in tempi bui e difficili dal 1948 al 1973 è stata un'idea ottima per cercare di parlare di amicizia quando tutto faceva presagire il contrario in un'epoca di grosse mutazioni sociali.
L'opera di Bresford, mestierante di Hollywood che firma qui il suo miglior film, parla di colore della pelle, schiavitù, diritti e doveri, ruoli all'interno della società, tutti temi che devono molto della loro riuscita dalla scrittura e dalla stesura della piece teatrale che vinse addirittura un premio Pulitzer.
La Tandy e Freeman abbelliscono due ruoli molto lontani ma uniti dai sentimenti e da quella che seppur contagia il film per tutta la sua durata, una certa melassa sentimentale, non esagera tirando fuori tutti gli scheletri dell'armadio di un lungo dialogo sul razzismo e sulle minoranze etniche tutti i mali di un paese che si è sempre detto democratico e aperto al dialogo. Un film che riuscì a vincere molto al di là delle ottime e splendide caratterizzazioni dei due protagonisti, di aver predicato virtù e tolleranza riuscendo a trattare i sentimenti giusti per un film che ha conquistato ogni tipo di target e pubblico.