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domenica 22 luglio 2012

Lockout


Titolo: Lockout
Regia: Stephen St. Leger e James Mather
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un uomo rimane coinvolto in una cospirazione e viene arrestato come spia antiamericana. Al criminale viene offerta una possibilità di salvezza. Se riuscirà ad aiutare la figlia del presidente rapita e segregata in una stazione spaziale orbitante a cinquanta miglia di distanza dalla Terra riuscirà a ottenere la libertà. Nella prigione in questione sono detenuti 500 dei più pericolosi criminali della Terra che vengono tenuti sedati, ma che all'improvviso potrebbero risvegliarsi

Sin da subito il marchio di Luc Besson la dice lunga sugli intenti produttivi del famoso “imprenditore” francese del cinema.
La storia è sempre la stessa, pretesto becero per puntare tutto su una dirompente azione dall’inizio alla fine. C’è un tipo ingiustamente accusato che da bravo tamarro se ne infischia della polizia avendo quella faccia tosta che sai benissimo si porterà dietro fino alla fine del film. I personaggi sono così banali e stereotipati, naturalmente è il caso anche del protagonista, che sai benissimo come la funzione sia sempre la stessa.
Attore belloccio + budget d’avanguardia + storia fessacchiotta + tante sparatorie + totale assenza di colpi di scena + finale retorico e menate una dopo l’altra.
Lockout dovrebbe divertire e basta tra inseguimenti su moto che sembrano rubate a Batman piuttosto che le citazioni che come meteore impazzite investono il film sin dalla pensata del soggetto.
Un carnaio di azione frenetica per un finale mai così classico e prevedibile.
Sicuramente meno commerciale di tanti altri film, Lockout poteva divertire di più e regalare qualcosa di più sulle new-entry delle regole di genere contando che il buon Pearce non trova nulla di incoraggiante nel copione.