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domenica 10 aprile 2011

Outrage

Titolo: Outrage
Regia: Takeshi Kitano
Anno: 2010
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Kato, il braccio destro del presidente della famiglia Sanno-kai, avverte il boss Ikemoto che il suo capo non gradisce lo sconfino delle attività della famiglia Murase e ordina al sottoposto di occuparsi della faccenda. Otomo, collaboratore di Ikemoto, viene quindi incaricato di innescare le ostilità.

Erano in pochi a credere ad un ritorno al filone yakuza del grande regista giapponese.
A dieci anni di distanza da BROTHER ritorna con una carica travolgente che ristabilisce una delle sue tematiche su cui ha sempre calcato la mano senza mai uscire troppo dagli schemi. Outrage è un grido disperato di un outsider, una standing ovation di violenze(basta pensare all'ondata di vendetta che travolge letteralmente lo spettatore con fiumi di sangue e alcune scelte estetiche che sembrano rimandare a Miike Takashi).
Dopo la trilogia sulla destrutturazione cinematografica che aveva separato i fan che forse non si aspettavano alcune trovate(GLORY TO THE FILMAKER)percorsi a ritroso e cenni biografici(TAKESHIS) e una critica efferata all'arte(ACHILLE E LA TARTARUGA) ritorna con un cinismo spietato che non accenna a fermarsi e che coinvolge varie famiglie yakuza su cui Kitano si è sempre battuto e ha sempre mostrato un quadro piuttosto impietoso.
La sintesi sul quadro della violenza che appare in questo film lascia piuttosto impietriti anche se dall'altra parte esercita un fascino stilistico opportunamente coadiuvato da una fotografia sobria ma attenta ai particolari.
Il suo particolare uso e ricorso ad atteggiamenti esagerati e plateali come solo gli orientali sanno propinarci è una delle caratteristiche di pochi registi orientali e di cui Kitano è sempre stato tra gli innovatori.
Poche pistole e mitra ma oggetti contundenti e quant'altro possa spaziare nella fantasia malata dei carnefici e dei killer che disegnano un girone di violenza particolarmente ben giostrato e con un montaggio semplice ma efficace.
Uno humor velato e una cattiveria nascosta piena di doppi sensi e alla base dei dialoghi sintetici e dei giochi di poteri e i raggiri infiniti tra i clan.
Kitano alla fine riassume tutto in un concept molto "raffinato", tutti muoiono e non esiste nessuna ancora di salvezza appena intraprendi questo disperato viaggio nella criminalità.
Una commedia nera che sembra un telegiornale sulla carneficina che travolge piena di atrocità da qui appunto il titolo.
Outrage è tutto questo.
Sceneggiatura classica ma con delle belle sottotrame che portano a un climax non particolarmente originale.
Per tutti quelli che pensano che Kitano sia morto dopo aver girato i suoi primi veri capolavori beh fanculo e guardatevi questa perla.