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venerdì 23 settembre 2016

Lui è tornato

Titolo: Lui è tornato
Regia: David Wnendt
Anno: 2015
Paese: Germania
Giudizio: 4/5

2014. In un preciso luogo della città (quale sia verrà esplicitato nel corso del film) Adolf Hitler ritorna in vita. La sua presenza viene casualmente registrata da un reporter di una televisione il quale, dopo aver subito il licenziamento, se ne accorge e decide di andarlo a cercare per utilizzarlo come attrazione che gli consenta di farsi riassumere. L'imitazione (così crede lui e credono anche alla tv) è perfetta e il Führer inizia a fare audience e ad attrarre consensi.

Il cinema europeo finalmente ha scoperto l'anfetamina. Dopo Dio esiste e vive a Bruxelles, bellissimo e memorabile, arriva un'altra perla che mischia la satira con la fantascienza. Un concentrato di idee, non così cattive e mefistoteliche come il film olandese, ma assolutamente delizioso, irriverente, pungente, attuale e molto drammatico con tante idee originali e di gusto. Nell'epoca in cui l'Europa non è mai stata così tanto di destra (Le Pen in Francia, Haider e il muro in Austria, Salvini in Italia, etc) questo film come dicevo non solo è tremendamente al passo coi tempi ma addirittura conferma in parte come i leader carismatici rimangano sempre gli eroi.
Leader di una società che ha smesso di combattere e si è arresa prima del dovuto, soprattutto a causa del capitalismo che ha fatto sì che spegnessimo il cervello pensando a cose che non ci servono e non guardare nella direzione che desta più preoccupazioni.
In una crisi globale il pericolo che qualcosa possa riaccadere con altri nomi, ma con la stessa forma dovrebbe far aprire gli occhi.
In una società complessa come la nostra, il film coglie gli aspetti moderni ironizzandoci su ma allo stesso tempo criticandoli a dovere, come le interviste stile candid dei passanti, i selfie e i saluti nazisti e poi tutto ciò che rappresenta i mass-media è una dura e importante critica indirizzando l'opinione pubblica e influenzandola come gli pare.
La scena topica da questo punto di vista è quando Adolf scopre internet. E'immediata la sua reazione di sorpresa e di stupore. Così come è immediata la sua critica nei confronti del popolo tedesco, aizzandolo a tornare ad essere una potenza sbarazzandosi degli immigrati.
Forse l'unica pecca del film è che nella seconda parte rimane meno incisivo dell'inizio, dando troppo spazio ad alcuni attori secondari e ogni tanto puntando su alcune scene che poteva risparmiarsi come quando la nonna del protagonista, ebrea che ha vissuto l'Olocausto vede Hitler arrivare in casa.