Sono passati due anni dal colpo alla Federal Reserve quando il gruppo di Merrimen è stato decimato e l'unità Major Crimes dello sceriffo della contea ha subito gravi perdite. "Big Nick" O'Brien è oramai separato, al verde, senza una squadra, ma sente che il furto appena avvenuto all'aeroporto internazionale di Anversa porta la firma di Donnie, il vero ideatore della rapina di Los Angeles nonché l'unico ad essere riuscito a scappare. Arrivato in Europa, Nick presto capisce che ogni cosa converge verso il World Diamond Center di Nizza, dove Donnie ha trovato dei nuovi alleati nella banda internazionale della Pantera e un nuovo impossibile colpo da eseguire.
NELLA TANA DEI LUPI già non era un bel film per cui mi chiedo per quale motivo il sequel dovesse essere migliore. Infatti non lo è riuscendo come spesso accade a fare di peggio.
Grazie anche ad una scelta di cast internazionale che non funziona è il solito impietoso quadro della polizia corrotta che si mischia con i criminali per fare un grosso colpo e infine tradirli. Donnie era stato già tradito da Big Nick nel primo capitolo e in questo sequel Pantera ci ricasca di nuovo.
Se questo possiamo definirlo un criminale sveglio e audace allora è tutto detto.
La scena della rapina e gli inseguimenti siglano quell'aria da heist movie che il film non riesce sempre a perseguire, la scena della festa dove Big Nick balla sballato fumando una canna e provandoci con Jovanna fa quasi commuovere dal ridere e per il resto ormai gli ammericani sanno che quando si parla di mafia italiana i nomi più altisonanti ma non per questo sinonimo di saper recitare sono Salvatore Esposito e Fortunato Cerlino