Titolo: Los Bastardos
Regia: Amat Escalante
Anno: 2008
Paese: Messico
Giudizio: 4/5
Ventiquattro ore nella vita di Fausto e
Jesus, due immigrati messicani illegali a Los Angeles che, come molti
loro connazionali, aspettano ogni giorno che qualcuno gli offra un
lavoro giornaliero. Oggi il lavoro che gli è stato offerto è molto
ben pagato, invece. Un uomo gli ha chiesto di uccidergli la moglie. E
Jesus esce di casa portandosi una pistola nello zainetto. Con lunghi
piani sequenza, Escalante racconta la drammatica normalità degli
eventi, che porteranno a un'esplosione di violenza improvvisa,
disperata e incontrollabile.
“Sei mai stato all’inferno?”
“Sì.”
Escalante ci mostra un inferno su cui
si parla poco. Quello del dramma e della profonda inquietudine dei
giovani precari messicani.
I due protagonisti del film sembrano
per alcuni aspetti, o vagamente, ricordano l'indiano Deep di THE
BRAVE anche se in quel caso erano 50 dollari per partecipare ad uno
snuff-movie, un modo come un altro per tirare a campare sacrificando
la propria vita per la sopravvivenza dei propri cari.
Anche il mondo di Escalante è lo
stesso. Soldi per campare in cambio di favori da parte della classe
media borghese. Soldi che anche in questo caso servono per
sopravvivere.
In questo caso la realisticità e la
messa in scena nonchè la scelta d'intenti del regista è formidabile
perlomeno nell'aver realizzato un film formalmente raffinato e
interessante, ma pur sempre brutale nelle scene all'interno della
casa, mantenendo una forza interna e una struttura di fondo
invidiabili.
Los Bastardos (il titolo è profetico e
non risparmia la critica nell'individuare chi è il vero bastardo).
Un film d'impatto e brutale che nella sua apparente staticità prende
forma velocemente in una risposta esplosiva e incontrollata.
Un'opera che si prende il suo tempo con
le sue pause nonchè i suoi silenzi. Un film che fagocita e cita tra
le righe tanto cinema contemporaneo e Escalante si vede che ha voglia
di farsi prendere la mano almeno dal punto di vista della messa in
scena con alcuni virtuosismi e piani sequenza.
Uno spaccato sociale forte, ambiguo,
un'opera morale che chiede e vorrebbe dare voce e speranza ad una
fetta di popolazione messa alla gogna dallo stesso sistema
capitalistico che li esclude, di fatto, per renderli gregari di tutti
e di nessuno.