Titolo: Basket Case 2
Regia: Frank Henenlotter
Anno: 1990
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Sopravvissuti a un drammatico
incidente, Duane Bradley e il deforme fratello Belial vengono accolti
da Nonna Ruth, che si prende cura di alcuni esseri mostruosi e
infelici insieme alla giovane Susan. Tutto sembra andare per il
meglio, ma l'inquietudine di Duane e la curiosità di alcuni
giornalisti scateneranno la tragedia.
E'curioso che il sequel del primo
capitolo arrivi con ben otto anni di distanza mentre a livello
temporale il film cominci esattamente da dove finiva il precedente.
Basket Case 2 prende letteralmente un'altra piega diventando una
commedia grottesca ironica e più commovente perdendo del tutto
quella precisa vena splatter che contraddistingueva il primo
Una scuola di mostri buoni (Cabal
tra le righe, tra l'altro uscito lo stesso anno), anche se le
analogie sono più verso la scuola Kauffman della Troma con cui
Henenlotter soprattutto in questo sequel e nel successivo omaggia o
sceglie in particolare un mood trash e weird che non horror splatter.
Un film piacevole, che quasi trascende
l'horror, per arrivare nel suo piccolo a parlare di esclusione,
l'oasi dei mostri che devono rimanere nascosti e relegati, l'invidia
ma più di tutto il concetto di normalità nel dover scegliere tra
gli orridi e indifesi e fragili freaks o gli esseri umani crudeli e
meschini
Se il primo Basket Case era piaciuto
così tanto tra i b-movie era sicuramente per la sua storia eccessiva
e gli effetti speciali artigianali.
Qui gli spunti per mandare avanti un
soggetto molto più deboluccio faticano ad ingranare e alla lunga il
film ne soffre, anche quando cerca di trovare delle soluzioni estreme
per risultare interessante come la scena di sesso tra Belial e la
futura compagna e moglie.