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domenica 3 settembre 2023

Barbie


Titolo: Barbie
Regia: Greta Gerwig
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Barbie Stereotipo vive a Barbieland, dove ogni cosa è color confetto (prevalentemente rosa) e ogni giorno è il più bello di tutti. Improvvisamente viene assalita da pensieri di morte, e i suoi piedini perennemente sulle punte sono diventati piedi piatti. L'unica a poterla consigliare sul da farsi è Barbie Stramba, quella su cui qualche bambina annoiata si è accanita, e che vive in parziale isolamento dando buoni consigli alle Barbie perfette (visto che a nessuna interessa il suo "cattivo esempio"). Barbie Stramba spedisce Barbie Stereotipo nel mondo degli umani, alla ricerca della bambina che, con i suoi pensieri tristi, sta rischiando di gettarla in una crisi esistenziale. Se riuscirà a trovare "la bambina che gioca con lei e interferisce con la sua bambolità", recupererà i piedini a punta e la testa sgombra di complicazioni tristi e melense. Al suo fianco, come un clandestino, spunta Ken, da sempre innamorato di lei: un compagno che Barbie dà per scontato e dunque tratta come uno zerbino. Riusciranno Barbie e Ken a ritornare vittoriosi dal mondo degli umani?
 
Barbie è quel film di cui si è parlato troppo e che come tante pellicole andrebbe visionata senza leggere niente e farsi una propria opinione. Certo un film così emblematico su di un giocattolo divenuto sistema simbolico organizzatore di senso e status symbol per tante ragazzine non era un'operazione facile.
Prima di tutto dal momento che non esiste una storia e una narrazione da cui partire ma c'era la più grande libertà costruendo ciò che si voleva potendogli dare intenzioni e scelte morali e sociali molto personali senza dover rimanere ancorati a qualche legge di mercato.
Il film di per sè è molto patinato, tutti recitano volutamente sopra le righe rispettando i vari crismi di chi è solo un oggetto e quindi esprime emozioni e sentimenti inclini a quello che rappresenta.
Quando proviamo a instillare la ragione e il dubbio in un oggetto allora può diventare interessante, anche se qui le scelte della Gerwig molte volte non lo sono, di rendere meno plastica la propria esistenza finendo per esaudire quel desiderio di cui si è fatta scuola grazie al romanzo di Collodi.