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venerdì 9 luglio 2021

Gaia


Titolo: Gaia
Regia: Jaco Bouwer
Anno: 2021
Paese: Sudafrica
Giudizio: 3/5

Durante una missione di sorveglianza in una foresta selvaggia, Gabi e Winston incontrano due sopravvissuti - Stefan e Barend che seguono uno stile di vita primordiale, vivendo da eremiti in una capanna. I due praticano una strana religione, che sembra essere in stretta simbiosi con la natura. Durante la notte Gabi e Winston scoprono la presenza, nella foresta, di strani esseri mutanti a causa di una patologia che pare derivare dai funghi.
 
Gaia è un horror eco-vengeance dove la natura fa da protagonista creando delle creature fungiformi.
Gaia è un film costipato di errori a cui però ho voluto bene dal momento che prova a misurarsi con una trama complessa e diramato in tutte le sue venature di elementi folkloristici, religiosi, contemporanei. Un survivor movie nel pieno di una foresta selvaggia dove un'entità viene nutrita e resa totemica dai suoi sopravvissuti che la temono e al tempo stesso la venerano.
Gaia come la natura, Gabi come l'intrusa nel mondo naturale, la quale pagherà la sua intrusività e curiosità, verrà risparmiata e curata con una formula salvifica e magica e infine dovrà compiere un sacrificio per salvare l'innocente. Gaia è un film per cui bisognerebbe scrivere moltissimo, ci sono tante parti davvero belle come il rapporto tra Stefan e suo padre Barend, che ha scelto la natura e la foresta primordiale, additando come male assoluto l'epoca consumista in cui vivono gli umani.
Le parti nella foresta, la caccia, il procacciarsi il sostentamento, le cure, la parte nella baracca, sono tutte girate molto bene dove anche gli attori riescono ad avere una buona complicità.
Bouwer forse spinge troppo, il suo voler inserire così tanti elementi, la lotta con i mostri, il loro cibarsi e consumare i corpi per trasformarli in qualcosa di unico e mostruoso, la battaglia o meglio lo switch di Barend e il tessere una trama contro di lui da parte di Gabi e Stefan e poi quella parentesi così plateale dove vengono chimati in ballo Abramo e Isacco per quel sacrificio al cospetto dell'albero della vita che assolve e assimila.
Un film con tante scene davvero interessanti, uno sviluppo prevedibile ma con tanti elementi di spicco che riescono a richiamare o tessere una strana e macabra simbologia e un finale tutt'altro che scontato.