Titolo: Toy Story 4
Regia: John Lassetter
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Woody, Buzz e gli altri vivono sereni
con Bonnie, anche se la bambina non ama Woody come lo amava Andy e lo
lascia spesso nell'armadio. Woody però rimane ricco di premure verso
di lei e, quando Bonnie affronta il primo giorno d'asilo, si infila
nel suo zaino per farle compagnia. Finisce così per contribuire alla
creazione di Forky, un giocattolo costruito dalla bambina con una
forchetta/cucchiaio che però crede di essere spazzatura e vuole solo
buttarsi via. Woody cerca di fargli capire l'importanza dell'amore di
una bambina, ma non riesce a convincerlo prima che lui salti giù da
un camper in corsa. Il cowboy si lancia allora in un'avventura per
ritrovarlo, arrivando a conoscere nuovi giocattoli e a ritrovare la
sua vecchia fiamma, Bo Peep.
Lassetter era il timoniere del primo
capitolo della saga, uno dei film d'animazione americani più
importanti del cinema che ha saputo cambiare le regole, introdotto
intuizioni perfette, facendo della sua semplicità e originalità il
punto di forza e infine è riuscito a creare una saga divertente,
semplice, ironica, con tanti elementi e situazioni fondamentali per
tutti i tipi di target dai più piccoli agli adulti.
Il quarto capitolo ormai vede una
schiera di personaggi affiatati che abbiamo conosciuto nei capitoli
precedenti. Il ritmo è ottimo, gli obbiettivi e la storia funzionali
e interessanti.
Lo script porta fuori i giocattoli
inserendo di nuovo l'ambiente esterno e facendo interagire i nostri
personaggi con gli umani e la realtà che sta fuori. Per essere un
film per bambini ci sono tanti piccoli pretesti e qualche libertà le
maestranze se la sono presa. Parlo ad esempio per la scena in cui Bo
Peep si rompe un braccio, la bambola e i suoi sgherri nel negozio
d'antiquariato che vogliono strappare un circuito dal corpo di Woody,
i due pupazzi della fiera con occhi rossi inquietanti che per rubare
le chiavi alla vecchietta dell'emporio vogliono farla fuori, alcune
battute con qualche doppio senso lasciato lì per chi è in grado di
afferrarlo, la spontaneità dei bambini che a volte per un giocattolo
si traduce in rifiuto o crudeltà e infine la tecnologia che impone
mode nuove e oggetti tecnologicamente sempre più all'avanguardia.
Insomma in un film di 100'non manca
proprio niente e ovviamente l'elemento che più spicca in assoluto
sono i sentimenti, la caratterizzazione dei personaggi, il nuovo
arrivato Forky semplicemente pazzesco introducendo nuovamente la
crisi d'identità, Woody sempre leader, i personaggi femminili molto
più forti e decisivi mentre Buzz in questo capitolo è più
ritirato. I problemi per i giocattoli possono tradursi con l'essere
datati, avere difetti di fabbricazione, tutto questo ovviamente fa sì
che non vengano scelti dai bambini molto intransigenti.
E'un film che promuove valori,
l'amicizia, l'amore, il fatto di non avere una visione manichea degli
eventi e dei personaggi ma rendendoli tutti buoni con le loro
difficoltà che vanno solo smussate. Il finale lascia davvero pensare
che possa essere l'ultimo capitolo e se così fosse, ha scelto un
modo di chiudere la saga davvero congeniale e al passo coi tempi.