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domenica 27 ottobre 2019

Toy Story 4


Titolo: Toy Story 4
Regia: John Lassetter
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Woody, Buzz e gli altri vivono sereni con Bonnie, anche se la bambina non ama Woody come lo amava Andy e lo lascia spesso nell'armadio. Woody però rimane ricco di premure verso di lei e, quando Bonnie affronta il primo giorno d'asilo, si infila nel suo zaino per farle compagnia. Finisce così per contribuire alla creazione di Forky, un giocattolo costruito dalla bambina con una forchetta/cucchiaio che però crede di essere spazzatura e vuole solo buttarsi via. Woody cerca di fargli capire l'importanza dell'amore di una bambina, ma non riesce a convincerlo prima che lui salti giù da un camper in corsa. Il cowboy si lancia allora in un'avventura per ritrovarlo, arrivando a conoscere nuovi giocattoli e a ritrovare la sua vecchia fiamma, Bo Peep.

Lassetter era il timoniere del primo capitolo della saga, uno dei film d'animazione americani più importanti del cinema che ha saputo cambiare le regole, introdotto intuizioni perfette, facendo della sua semplicità e originalità il punto di forza e infine è riuscito a creare una saga divertente, semplice, ironica, con tanti elementi e situazioni fondamentali per tutti i tipi di target dai più piccoli agli adulti.
Il quarto capitolo ormai vede una schiera di personaggi affiatati che abbiamo conosciuto nei capitoli precedenti. Il ritmo è ottimo, gli obbiettivi e la storia funzionali e interessanti.
Lo script porta fuori i giocattoli inserendo di nuovo l'ambiente esterno e facendo interagire i nostri personaggi con gli umani e la realtà che sta fuori. Per essere un film per bambini ci sono tanti piccoli pretesti e qualche libertà le maestranze se la sono presa. Parlo ad esempio per la scena in cui Bo Peep si rompe un braccio, la bambola e i suoi sgherri nel negozio d'antiquariato che vogliono strappare un circuito dal corpo di Woody, i due pupazzi della fiera con occhi rossi inquietanti che per rubare le chiavi alla vecchietta dell'emporio vogliono farla fuori, alcune battute con qualche doppio senso lasciato lì per chi è in grado di afferrarlo, la spontaneità dei bambini che a volte per un giocattolo si traduce in rifiuto o crudeltà e infine la tecnologia che impone mode nuove e oggetti tecnologicamente sempre più all'avanguardia.
Insomma in un film di 100'non manca proprio niente e ovviamente l'elemento che più spicca in assoluto sono i sentimenti, la caratterizzazione dei personaggi, il nuovo arrivato Forky semplicemente pazzesco introducendo nuovamente la crisi d'identità, Woody sempre leader, i personaggi femminili molto più forti e decisivi mentre Buzz in questo capitolo è più ritirato. I problemi per i giocattoli possono tradursi con l'essere datati, avere difetti di fabbricazione, tutto questo ovviamente fa sì che non vengano scelti dai bambini molto intransigenti.
E'un film che promuove valori, l'amicizia, l'amore, il fatto di non avere una visione manichea degli eventi e dei personaggi ma rendendoli tutti buoni con le loro difficoltà che vanno solo smussate. Il finale lascia davvero pensare che possa essere l'ultimo capitolo e se così fosse, ha scelto un modo di chiudere la saga davvero congeniale e al passo coi tempi.