Visualizzazione post con etichetta Fantasy. Mostra tutti i post
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venerdì 26 aprile 2024

Ragazzo e l'airone


Titolo: Ragazzo e l'airone
Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

La guerra del Pacifico brucia Tokyo e il mondo di Mahito, un ragazzino traumatizzato dalla morte della madre, divorata dal fuoco dei bombardieri. Due anni dopo, elaborato il lutto, suo padre lascia la città per la campagna e per la cognata, da cui adesso aspetta un figlio. Mahito fatica ad accettare una nuova mamma e una nuova vita ma qualcosa lo distrae dal dolore. Un airone cenerino e ostinato lo tormenta e 'gli parla' conducendolo in un mondo fantastico e nascosto, dove scoprirà il mistero della vita e della sua famiglia. Tra antenati e parrocchetti, madri e matrigne, il ragazzo troverà le risposte che cerca e il futuro che merita.
Il ragazzo e l'airone è un bellissimo testamento di un autore che credo abbia regalato più di quanto potesse al suo pubblico creando un vero e proprio mondo magico.

Opere su cui si potrebbe rimaner a parlare per ore, significati e sfumature di ogni tipo. Temi sociali, globali, politici, ambientali e quant'altro. Una fiaba sempre più matura e coesa, alta e complessa, stratificata e solo in parte auto citazionista. Un film adulto e complesso dove i piani reali e surreali si alzano toccando sfere infinite, cosmiche e astrali, dove vediamo il grande costruttore ma anche una sorta di Caronte, morti che cercano una deriva, pappagalli cannibali e uomini e donne reali o mischiati con i poteri magici del folklore nipponico. E' molto minimale e minuziosa quest'opera, ancora più complessa da stratificare, passando da un estremo all'altro tra le intercapedini nascoste di varie dimensioni che risucchieranno Mahito in questo viaggio dell'eroe alla ricerca e la riscoperta di se stesso.

mercoledì 27 marzo 2024

Little from the fish shop


Titolo: Little from the fish shop
Regia: Jan Balej
Anno: 2015
Paese: Cecoslovacchia
Giudizio: 5/5

Costretti ad abbandonare le acque devastate in cui vivono, il re dei pesci e la sua famiglia si avventurano a vivere tra gli umani. Un gorno la figlia del re, Petite, incontra J.J., un perfetto sconosciuto. Ed è qui che le cose si complicano.

Siamo di fronte ad un capolavoro. Balej riprende un classico e lo riadatta in chiave contemporanea.
Un film per adulti, una rielaborazione animata in stop motion e cg dove a parte rimanere affascinati dalla sorprendente cura maniacale nei personaggi e nelle location, ci si lascia contagiare da un'atmosfera che nei suoi silenzi riesce a toccare picchi di poesia impressionanti.
E' una fiaba drammatica dove non c'è un vero e proprio happy ending finale ma anzi, dove Petite non è la Ariel che conosciamo, dove scopriamo una storia di amore non corrisposto, di prostituzione, dove per compiacere il proprio compagno si scende nei bassifondi per fare patti pericolosi con delle streghe. Dove non manca l'ironia, la musica con un'orchestra incredibile, le questioni familiari e i valori di questa vecchia famiglia che ama la tradizione con una società contemporanea ormai ancorata al piacere effimero. Il sacrificio finale di Petite, l'impossibilità a cambiare la propria natura, fa entrare subito questa perla del mare tra i film d'animazione più belli di sempre.


Damsel


Titolo: Damsel
Regia: Juan Carlos Fresnadillo
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

La principessa Elodie è costretta a sposare il principe Henry del ricco regno di Aurea per salvare il suo costretto alla carestia. Ben presto però scopre che il matrimonio è una trappola; diventa infatti la vittima sacrificale per saldare un vecchio debito e viene gettata in una caverna dove c'è un feroce drago che, dopo aver ucciso altre spose, vuole farla fuori. Da sola, senza che ci sia nessuno ad aiutarla, deve fare affidamento a tutte le sue forze e alla sua capacità di resistenza per poter sopravvivere. In questa lotta in cui non sembra avere scampo riesce a trasformarsi in una guerriera e ad affrontare il drago faccia a faccia oltre a scoprire gli oscuri segreti di Aurea.

Damsel è il tipico esempio di fantasy che prova ad inserire delle caratteristiche nuove finendo per fallire miseramente dove forse con altri sceneggiatori si sarebbe potuto fare qualcosa di interessante.
Perchè gli elementi c'erano proprio tutti, dal budget, al cast sprecatissimo, all'impiego di una cg che purtroppo non riesce mai a convincere (parliamo ovviamente del drago) e così via per una sorta di revenge movie con la femme fatale che deve riscattare lei e tutto l'universo femminile rompendo una maledizione patriarcale che dura da secoli.
Un drago che accoglie le vittime sacrificali e i capi espiatori, ovviamente tutte donne, all'interno del suo labirinto di "Cnosso" divertendosi a giocare come con il gatto e il topo quando in realtà la giustificazione di questo rituale è peraltro molto triste.

sabato 17 febbraio 2024

Suzume


Titolo: Suzume
Regia: Makoto Shinkai
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

La diciassettenne Suzume scopre una porta misteriosa tra le montagne e presto altre porte iniziano a comparire in tutto il Giappone. Quando le porte si aprono, scatenano disastri e distruzione e spetta a Suzume richiuderle.
 
Suzume è uno dei migliori film d'animazione dell'anno. Come sempre i giapponesi sbagliano poco e quando si tratta di virare verso piani onirici sono sempre in prima classe contando chi ci ha lasciato e quali nuovi protagonisti stanno prendendo la scena. Oltre ad essere un monumento alla creatività, la fantasia, l'esplorazione di piani paralleli, il film adulto come spesso capita per l'animazione orientale, spinge verso riflessioni di natura temporale come l’inesorabile scorrere del tempo, della vita quotidiana della protagonista che anche qui seguendo uno stereotipo funzionale finisce per avere la vita sconvolta seguendo il classico individuo bizzarro da cui tutti starebbero alla larga.
E'un film che parla di una società in cui le persone non sembrano più in grado di comunicare tra loro e devono arrivare eventi deflagranti per creare quello sconquassamento utile a ridare vita e passione a personaggi derivativi che non riescono più a sognare.
Suzume è un'esperienza immersiva che sembra discostarsi dalle solite storie d'amore del regista per concentrarsi solamente sulla sua protagonista e il suo coming of age.

Gatto con gli stivali 2-L'ultimo desiderio


Titolo: Gatto con gli stivali 2-L'ultimo desiderio
Regia: Joel Crawford, Januel Mercado
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Il Gatto con gli Stivali ha appena scoperto di aver esaurito otto delle sue nove vite, e ha incontrato un Lupo Cattivo che gli ricorda come, a questo giro, anche lui dovrà morire. Dunque Gatto va alla caccia di una stella caduta nella Foresta Oscura che possa esaudire il suo più grande desiderio: ripristinare le numerose vite perdute. Ma non è il solo ad avere una grande aspirazione esistenziale, ci sono anche Kitty Zampe di Velluto, Riccioli d'Oro e i tre Orsi e Jack Horner, un megalomane squilibrato uscito da una filastrocca di Mamma Oca. Ad affiancare il Gatto e la (sua?) Kitty c'è un microscopico cane travestito da felino che si offre volontario per la pet therapy ed è l'unico ad essere contento della propria vita così com'è. In una gara di velocità per assicurarsi la Stella dei Desideri tutti i personaggi dovranno rivalutare le loro priorità.
 
Devo ammettere che non mi aspettavo davvero così tanta roba da un sequel di un prodotto non proprio per adulti ma riuscendo come tanta animazione a sposarsi per tutti i target. In questo caso è stato fatto davvero un lavoro incredibile per tutto ciò che riguarda l'avventura, il viaggio dell'eroe, la formazione, i combattimenti, gli aiutanti, riuscendo a performare le prestazioni dei villain e creando una galleria di personaggi tutti convincenti. Dove l'antagonista principale riesce a far paura, dove le tematiche sociali puntando molto in alto e dove ironia e dramma riescono sempre ad essere ben bilanciati. Un sequel coraggioso e creativo che aggiunge cura formale, scelte interpretative inaspettate e una morale para filosofica al suo predecessore, spingendolo un bel passo più avanti

mercoledì 18 ottobre 2023

Castello invisibile


Titolo: Castello invisibile
Regia: Keiichi Hara, Takakazu Nagatomo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Una bambina entra in un portale per poi ritrovarsi in un castello su un'isola dove dovrà trovare una chiave nascosta

E' abbastanza complessa la trama e lo svolgimento di questo lungometraggio d'animazione nipponico. Ci troviamo come sempre di fronte ad un'opera matura, solida, in grado di soddisfare tutti i target anche se quelli forse destinati a fruirne meno sono proprio i giovani. Perchè è un film che parla della complessità dei ragazzi in maniera molto adulta è per questo diventa ermetico, ambizioso e forse ostico per gli stessi adolescenti da poter essere compreso a pieno.
E' una favola nera ritrasformata con tanti archetipi di genere e strumenti appartenenti proprio alle fiabe, mischiati e riplasmati per creare un ibrido tra realtà e fantasia, tra due mondi dove nessuno è esente da difetti. Dove si può cercare di scappare da un lupo famelico, il deus ex machina, nella dimensione fantastica, ma non si riesce a scappare da uno stupro da parte dello stesso genitore nella vita reale. Specchi, dimensioni, una ragazzina con la maschera da lupo che solo nel finale scoprirà chi è veramente. Un film che parla di incanto e meraviglia ma anche di paure e angosce.
Affrontare i pericoli e le difficoltà però possono diventare meno complessi se superati assieme come gruppo, mettendo insieme un manipolo di ragazzini così diversi per ceti sociali e caratterizzazioni. Il castello invisibile è un film molto bello, però con quella complessità che anzichè diventare un punto forte, non riesce ad andare fino in fondo lasciando diversi punti di domanda.

martedì 17 ottobre 2023

Grande e potente Oz


Titolo: Grande e potente Oz
Regia: Sam Raimi
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Oscar Diggs, detto Oz, è un mago da fiera e un seduttore, che illude spettatori e fanciulle con trucchetti da prestigiatore e promesse da marinaio. Balzato su una mongolfiera per sfuggire ad un rivale, si ritrova catapultato da un tornado nella fatata terra di Oz. Scopre così che il buon popolo di quel mondo lo crede il salvatore tanto atteso, che una profezia indica come un mago venuto dal cielo per sconfiggere la strega cattiva. Attratto dal tesoro reale in palio, Oz si mette in viaggio alla ricerca della strega, ma quello di mattoni gialli è soprattutto un sentiero morale, che lo allontanerà dall'egoismo di partenza e farà di lui una leggenda di magnanimità.
 
Un' altra marchetta. In questo caso un altro outsider come Sam Raimi. Il suo talento e la sua immaginazione frenati da una produzione che di fatto gli ha concesso molto poco e il risultato è uno di quei classici film alla Disney dove vincono senza convincere gli effetti in cg.
Oz, il grande e potente, aveva alcuni elementi interessanti come la goliardia del personaggio che si sposa perfettamente sull'egocentrismo di James Franco e la sua indole nel mordere e fuggire senza prendersi mai le responsabilità del caso. Il suo infatti sarà un viaggio dell'eroe immaginifico dove dovrà imparare a prendersi le responsabilità da uomo e non indietreggiare di fronte al problema o al nemico. Il finale con i fuochi d'artificio e il gioco di magia a palazzo, infatti pur essendo una delle scene meno fantasy del film, è una delle uniche davvero convincenti dove la scienza supera la magia e dove il regista celebra la grande illusione del cinema rispondendo alla domanda del perchè lui e perchè abbia accettato il progetto.

lunedì 10 luglio 2023

Willow-Season 1


Titolo: Willow-Season 1
Regia: AA, VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 2/5

Un improbabile gruppo di eroi parte per una pericolosa missione in luoghi ben oltre la loro casa, dove devono affrontare i loro demoni interiori e unirsi per salvare il loro mondo.

Willow è quella serie un pò così che sembra nascere per accontentare un fan service sempre più legato al fantasy e vederlo modernizzato e soprattutto fluido. Un'operazione che non ha mai convinto tant'è che ci ho messo del tempo prima di decidermi a vederlo se non altro perchè da piccolo sono cresciuto con WILLOW e lo trovavo al tempo uno dei film più suggestivi del suo genere perchè risuciva a bilanciare tutti i piani regalando alcune scene decisamente macabre.
Tutto questo non accade in questa nuova serie dove l'ironia irrompe prepotentemente a volte creando e prendendosi minuti per dialoghi imbarazzanti. Il cast è tutto di giovani a parte Willow/Gandalf che porta la compagnia a compiere il suo obbiettivo. Tra i giovani ci sono ragazze che si amano, un'imprecisato guerriero che in una battuta sembra diventare l'oggetto sessuale preferito dalle stesse ragazze, un principe che smarrisce la via scegliendo il lato oscuro mentre un altro scopre che sua moglie altri non è che Elora Danan a cui Willow dovrà insegnare a usare la bacchetta e fare gli incantesimi.
Fanno appena una comparsa il folletto Rool e sua figlia, la figlia nana di Willow che viene per qualche strana ragione risparmiata dai sicari nemici mandati da Bafmorda (la sequenza del combattimento nel castello nei primi episodi è forse l'unico vero momento action accettabile) mentre le scene nelle caverne con i troll senzienti e un Allagash che si finge Mad Martigan cercando di salvare la compagnia sacrificandosi contro l'orda di troll non sembra mai volersi prendere veramente sul serio.
Purtroppo la stagione è noiosa, le parti sentimentali stemperano quel poco che l'atmosfera riusciva con difficoltà a creare, non c'è mai una reale paura e anche il finale è posticcio con la ragazza strega e il principe posseduto e una battaglia telefonata all'ennesima potenza.

martedì 18 aprile 2023

Record of Ragnarok-Season 2


Titolo: Record of Ragnarok-Season 2
Regia: Masao Ōkubo
Anno: 2022
Paese: Giappone
Stagione: 2
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Al Concilio del Valhalla che si tiene ogni mille anni, gli dèi hanno votato all'unanimità per l'estinzione della razza umana. Le uniche a opporsi sono le Valchirie, la cui leader, Brunilde, ricorda loro che in casi del genere è concessa all'umanità un'ultima possibilità, rappresentata dal torneo del Ragnarok: tredici combattenti umani e tredici combattenti divini devono darsi battaglia fino alla morte in un'arena. La prima fazione a ottenere sette vittorie è considerata la vincitrice. Il destino dell'umanità è dunque in bilico tra l'estinzione e l'esistenza per altri mille anni. Comincia così una serie di combattimenti dove grandi uomini della storia affrontano gli dei per la salvezza dell'umanità

Due combattimenti in dieci episodi. Sembra poco e in parte lo è. Però qui abbiamo molto più back ground sulla storia di alcuni personaggi, sulla loro crescita, i disagi e gli abusi subiti.
Viene enfatizzato di più l'aspetto emozionale e psicologico dove però al contempo stesso non manca certo l'azione, vero motore ed elemento determinante della serie.
Sicuramente l'aspetto tamarro è inverosimile così come il taglio ironico e quella sensazione di guardare tutto con estrema arroganza, uno degli aspetti peculiari della serie che potrà dividere come al contempo rivelarsi una scelta coraggiosa quanto deleteria almeno per come vengono caratterizzati alcuni personaggi in seconda linea.
I quattro veri sfidanti invece convincono nelle loro diverse sfumature, nella loro complessità e al contempo fragilità e crudeltà nonchè spietatezza.
Ancora una volta l'esagerazione dell'intera operazione opta per far sì che gli Dei che partecipino a questo torneo appartenendo ai pantheon più disparati dalle mitologie cristiana, induista, greca e norrena. Nella lotta tra gli uomini e le divinità, queste ultime appaiono sempre in vantaggio grazie alla loro incredibile forza. Tuttavia, gli uomini possono avvalersi del preziosissimo aiuto delle 13 Valchirie, capitanate da Brunhilde, sorella maggiore dove nel corso degli scontri, ogni uomo è sceso in campo con al suo fianco una Valchiria. Il potere delle Valchirie, trasmutato attraverso il Völundr, in armi o particolari abilità, ha portato gli uomini a combattere allo stesso livello delle divinità stesse.

Dungeon & Dragons-L'onore dei ladri


Titolo: Dungeon & Dragons-L'onore dei ladri
Regia: John Francis Daley, Jonathan Goldstein
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Edgin e Holga si trovano in una prigione nelle lande innevate della Valle dal vento gelido, a Nord della catena montuosa del Dorso del mondo. A Sud dei monti si trova la più mite Costa della Spada, dove si ergono le più grandi città del mondo di Faerûn. Edgin e Holga sono finiti in galera dopo un colpo andato male, a cui Edgin ha partecipato per rubare la tavoletta del Risveglio, necessaria a resuscitare la moglie uccisa con una lama di Thay. Troveranno presto il modo per evadere e ricongiungersi alla figlia di Edgin, che però è ora accudita dal loro ex alleato Forge, un astuto truffatore che, alleatosi alla maga rossa Sofina, ha ottenuto una posizione nobiliare nella città di Neverwinter. Per sventare i piani dei due la banda si mette alla ricerca di un elmo capace di annullare i sigilli magici, ma non è un'impresa semplice, tanto che avranno bisogno dell'aiuto del paladino Xenk.
 
Forse sono l'unico nel multiverso a non aver amato questa trasposizione del gdr. Sarà perchè non sono un particolare amante delle parodie. Sarà perchè pur essendo un nerd atipico ho una difficoltà ad approciarmi a questo stile di recitazione che pur di non prendersi sul serio, gioca spesso sugli stereotipi più blandi sembrando SHREK (con tutto il rispetto) in chiave farsesca e con meno stimoli e colpi di scena. Gli eroi che anzichè mostrare polso, carattere e muscoli sono degli adolescenti, il guerriero fiero di sè di colore, il buffone di turno (ormai Hugh Grant sembra avercelo stampato addosso negli ultimi film) e un bestiario di creature che non vediamo mai ma che sembrano servire per giustificare azione becere per poi uscire di scena. Al contempo anche il linguaggio nel suo essere pretenzioso e troppo spinto nel cercare di rendersi poco serio per provare a suscitare anzichè ilarità per lo più imbarazzo. E così il film continua ad avvalersi di questo impianto narrativo nei dialoghi senza contare che si passa da una location all'altra con un velocità impressionante lasciando spesso la sensazione di aver seminato senza raccoglierne nulla di fatto.


Devil Conspiracy


Titolo: Devil Conspiracy
Regia: Nathan Frankowski
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il laboratorio biotecnologico più potente del mondo è finalmente riuscito a clonare grandi personaggi storici con una sola goccia di DNA. Da allora organizza aste clandestine per cloni di Michelangelo, Galileo e Vivaldi. Questo laboratorio è nelle mani di un culto satanico che ha appena rubato la Sacra Sindone di Torino. In altre parole, hanno appena rubato il DNA di Cristo. Rapiscono anche Laura, una studentessa americana di storia dell'arte, e uccidono un prete. Quest'ultimo, prima di esalare l'ultimo respiro, supplica l'arcangelo Michele di usare il suo corpo per impedire l'indicibile: l'inseminazione di Laura affinché partorisca il clone di Cristo. Un clone che servirebbe come ultima offerta al diavolo in modo che torni sulla Terra.
 
Davvero una trashata sorprendente l'operazione milionaria che ha portato alla luce tale abominio.
Quando uno pensava di averle viste tutte, invece arriva sempre quel prodotto pronto a spiazzarti in questo caso poi essendo in alcune scene girato a Torino, la mia città, sono rimasto ancora più sorpreso e basito. Un'opera bizzarra, esageratamente ostinata nel suo cercare di credere in un assunto già di per sè fuori da ogni logica pur per un film horror sovrannaturale con rimandi alla fantascienza e alla biotecnologia. L'unico aspetto interessante è questa pratica divinatoria da parte dei seguaci della setta di riuscire a clonare personaggi storici. Una follia ma che almeno non si era mai vista.
Tutto il resto è un disastro immondo dal furto della sindone dove Liz, l'inviata di Lucifero, ruba la spada di un'opera per cominciare a uccidere i guardiani del tempio. Si passa ad un finale con tanto di sparatoria nell'azienda biotecnologica dove vengono seviziate donne nelle gabbie e dove creature dell'altro mondo sembrano obbedire a Lucifero uccidendo membri della setta con tute e mascheroni da b movie anni '90. Ma la perla è l'Altro Mondo dove vediamo Lucifero incatenato prima che venga liberato, dove l'arcangelo viene fatto precipitare e dove anime di donne e bambini vagano in un limbo senza un perchè, sperando di essere liberati in una location che non perviene mai di fatto ma facendo solo un confuso lavoro in c.g dove non vediamo e non capiamo niente.


lunedì 20 febbraio 2023

Avatar 2


Titolo: Avatar 2
Regia: James Cameron
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo la vittoria sugli invasori umani, i Na'vi hanno vissuto in pace. Con loro sono rimasti alcuni scienziati terrestri insieme ai propri avatar e un ragazzino troppo giovane per essere rispedito sulla Terra. Di nome Spider e figlio del defunto colonnello Quaritch, è cresciuto insieme alla famiglia di Jake Sully, che ha tre figli naturali: il maggiore Neteyam, il ribelle Lo'ak e la piccola Tuk. Inoltre Jake e Neytiri hanno adottato Kiri, figlia dell'avatar di Augustine Grace e di padre ignoto, dotata di una sovrannaturale connessione con Eywa, la grande madre di Pandora. La Terra versa in condizioni sempre peggiori e Pandora può essere una nuova casa per gli umani, che tornano sul pianeta più bellicosi che mai, questa volta anche con soldati avatar - tra i quali un "nuovo" Colonnello Quaritch, ossia un corpo Na'vi abitato da un backup della sua coscienza. Inevitabilmente cercherà vendetta contro Jake, che nel frattempo è diventato il capo dei ribelli Na'vi, e lo obbligherà a lasciare la foresta per cercare rifugio con la famiglia presso i Metkayina, pacifici abitanti di un grande arcipelago.
 
Sinceramente ho apprezzato di più questo sequel del primo capitolo. Ed è vero che superato l'effetto sopresa non era facile garantire un prodotto così intenso in termini di storia, messa in scena, culture che si incontrano, viaggio dell'eroe e processo di formazione. Un film siglato per accontentare tutti i target, porre le basi sull'importanza dei legami familiari, dare impulso e sostegno all'accettazione di tutte le forme di vita e infine sviluppare un messaggio sull'impegno e il rispetto per madre natura.
A parte questo Avatar è un progetto che non mi ha mai entusiasmato e dopo 13 anni si arriva alla via dell'acqua dove di certo le scene memorabili e il budget faraonico non si possono certo mettere in discussione ma rimane un grande progetto di intrattenimento dimenticabile come tati altri progetti speculari. Ci sono battaglie epiche, l'altro culturale, la vendetta, i reietti, tutti i temi possibili e immaginabili dove incontriamo questi cugini dei nostri con un colore della pelle leggermente diverso e abitudini per certi aspetti abbastanza simili. Tutti contro un unico nemico, lo stesso del primo che consegna però la forma e l'aspetto negli stessi esseri molto più alti e forti degli umani per avere uno scontro alla pari.

lunedì 2 gennaio 2023

Pinocchio di Guillermo Del Toro (2022)


Titolo: Pinocchio di Guillermo Del Toro (2022)
Regia: Guillermo Del Toro
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Durante la Prima Guerra Mondiale, sulle colline toscane, Geppetto e suo figlio Carlo vivono serenamente, finché una bomba non si abbatte accidentalmente sulla chiesa del paese finendo per uccidere Carlo. Passano gli anni e Geppetto, ormai alcolizzato, una notte in preda al delirio ricrea suo figlio in forma di burattino di legno. Una creatura fatata interviene a dargli vita e offre a un grillo con aspirazioni da scrittore di fargli da spirito guida e aiutarlo a essere buono: se ci riuscirà esaudirà per lui un desiderio. L'Italia però è nel mentre precipitata nel regime fascista e il burattino, visto con sospetto dai cittadini, sembra al gerarca padre di Lucignolo un potenziale soldato perfetto. L'impresario del circo Volpe vuole invece farne una star e cerca di legarlo a sé con un contratto di ferro...
 
La metafora di Del Toro è forse una delle forme più alte d'arte nella rivisitazione di un grande classico. Trovare le giuste coordinate per aggiungere metafore storicamente importanti volte ad aderire in maniera semplice e funzionale alle sorti del film dopo tutte queste rivisitazioni non era certo facile ma l'autore più di tutti gli altri in termini di metafore ci è riuscito.
Qui si parla quasi ed esclusivamente del contesto storico, di quel fascismo che come tutti i regimi e le dittature, e Del Toro nel suo cinema ha sempre dimostrato di volerci spendere due parole, diventa un chiodo fisso nella vicenda tanto da assorbirne alcuni passaggi in maniera memorabile (il paese dei balocchi diventa il campo di reclutamento fascista per i govani soldati o quando Pinocchio sbeffeggia il regime, cantando in faccia a Mussolini una canzone sulla cacca al posto dello spettacolo finale di Mangiafuoco qui personificato nella Volpe).
Il 12° film dell'autore è stato dedicato al padre. Per tutta la durata ho trovato deliziosa la narrazione e per assurdo ho dato meno importanza alla stop motion che adoro ma in questo caso l'utilizzo non è sempre stato all'altezza soprattutto quando veniva alzata la posta in gioco e in alcuni scenari dove c'erano da controllare troppi elementi non mi ha particolarmente colpito.
Pinocchio dunque assurge verso una declinazione peculiare di un grande classico della letteratura che troppo a lungo è stata riproposta in salse cinematografiche poco coraggiose e sempre troppo aderenti alla storia originale proponendo per la prima volta un Pinocchio meno passivo e meno vittima delle scelte altrui ma un vero profeta anarchico che disprezza il regime, aiuta gli emarginati (come Immondizia) e a suo rischio e pericolo determina il cambiamento sotto gli occhi dei Guardiani che custodiscono la vita e la morte (anche qui al posto della fata turchina) senza inoltre contare alcuni spunti da favola dark assolutamente magnifici come i conigli scheletro che sono anch'essi Guardiani del regno dei morti. In più se analizziamo i sotto testi e le ispirazioni qui il lavoro è immenso chiamando in cattedra religione, cristologia (Pinocchio come dicevo un nuovo grande e piccolo profeta che vede lo stesso Gesù fatto di legno su una croce) il folclore dove un burattino animato in chiesa viene visto come un preludio maledetto, Shelley, tanti registi italiani pre bellici, e ancora Vajda e Matarazzo.
Forse l'unico apsetto che ho trovato pedante a tratti è l'impiego del sotto testo del musical
Ottima anche la maturità e il ruolo da scrittore del Grillo Parlante Sebastian così come l'incipit con la storia di Geppetto e Claudio.


domenica 20 novembre 2022

Three thousand years of longing


Titolo: Three thousand years of longing
Regia: George Miller
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Alithea Binn è un'accademica che vive da sola e ha dedicato gran parte della sua vita agli studi di storia e mitologia. Mentre si trova a Istanbul per una conferenza, compra un'ampolla in un negozio di oggetti antichi. E, quando si trova nel bagno dell'hotel dove alloggia, esce improvvisamente un djinn ("genio"), chiuso lì dentro da oltre 2500 anni che le dice: "non abbiate paura di me, ma trattatemi con rispetto". Ma, soprattutto, le offre la possibilità di esaudire tre desideri in cambio della sua libertà. La donna inizialmente è scettica ma poi si fa gradualmente conquistare dalle sue fantastiche storie del passato.

"La mia storia è vera anche se raccontata come una favola"
Sicuramente aldilà dei siparietti tra Saba e Salomone, Gulten Mustafa Hurrem Solimano II, il Magnifico, Murad IV Ibrahim e Kosem e infine Zefir che descrivono con una messa in scena sontuosa, magica e sopraffina alcuni racconti e fatti storici che sembrano uscire dalle Mille e una notte, l'ultimo film di George Miller è sicuramente un'opera straordinaria e originale sotto tutti i punti di vista. Ma come dicevo una delle parti più belle e post contemporanee dell'opera è il monologo della dottoressa Binnie, Tilda Swinton la dea, durante un congresso a Instanbul dove narra di come le figure magiche a cui l’umanità ha affidato lungo i millenni la spiegazione mitologica della dimensione soprannaturale e irrazionale dell’universo, non sono oggi scomparse, ma reincarnate nelle storie fantastiche di supereroi e simili come ci capita di vedere soprattutto nell'universo Marvel. Questa e altre riflessioni portano Binnie ad avere una sorta di percezione che altri non hanno vedendo creature mitologiche attorno a lei e djinn in grado di cambiarle la vita.
Miller ha dimostrato e continua a farlo di essere un innovatore nei topoi di genere configurando la sua politica d'autore con le inclinazioni e tecniche cinematografiche d'avanguardia, modellando il fantasy restituendogli una sua componente non solo ludica ma complessa riuscendo ad alternare e mescolare il cinema del passato con quello del futuro in un movimento continuo popolato da visioni, allucinazioni, magie, trasformando le storie del passato come se fosse un cantastorie venuto dal multi universo.

Cabinet of Curiosities


Titolo: Cabinet of Curiosities
Regia: Guillermo del Toro
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Waiting the mountain of madness, Del Toro prende un manipolo di registi per niente sconosciuti se pensiamo a Jennifer Kent (BABADOOK, NIGHTINGALE), Panos Cosmatos (MANDY, BEYOND THE BLACK RAINBOW) Vincenzo Natali (CUBE, SPLICE) Ana Lily Amirpour (A GIRLS WALKS HOME ALONE AT NIGHT, BAD BATCH) e David Prior (EMPTY MAN) per gestire quattro diverse tematiche.
Insomma nomi non proprio sconosciuti per un prodotto tutto sommato dignitoso con alcune episodi decisamente in vetta come AUTOPSIA e MODELLO DI PICKMAN, delusioni come BRUSIO per un episodio troppo lento e già visto così come SOGNI DELLA CASA STREGATA dove nonostante buone premesse che partono dai fratelli Grimm si sconfina troppo nel fantasy. Infine episodi divertenti e modesti come LOTTO 36 e RATTI NEL CIMITERO che mi ha ricordato la creatura del cimitero e APPARENZA e prodotti allucinati e alternativi ma fini a se stesso come lo schizzatissimo VISITA in un'estetica che rimanda ai b-movie.
Un'operazione che piace perchè riporta all'attenzione ciò che gli amanti dell'horror più bramano ovvero i mostri, i cultisti, i libri maledetti, alieni imprecisati, prodotti in grado di trasformare anima e individualismo e corpo e bellezza, universi paralleli, quadri maledetti. Tutto questo con maestria, con episodi che pur non essendo mai eccessivi riescono comunque a colpire ed essere incisivi mantenendo una coerenza di fondo con scelte a volte più visive che concettuali.
La camera delle meraviglie se vogliamo è un divertissement a volte intricato e singolarmente sorprendente sapendo coniugare bene i sotto generi dell'horror riuscendo a miscelare spaventoso e triste, violento e disgustoso, oppure tutto insieme all'interno di un'esperienza sensoriale profonda e sfaccettata.

giovedì 29 settembre 2022

Moon Knight-First season


Titolo: Moon Knight-First season
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 6
Giudizio: 3/5

Steven Grant, timido e introverso londinese appassionato di egittologia, scopre di soffrire di un disturbo dissociativo dell'identità a causa del quale condivide il corpo con la personalità di Marc Spector, ex mercenario che serve come Avatar il dio della luna egizio Khonshu; le due personalità sono costrette a collaborare e prendere consapevolezza dei loro traumi passati mentre cercano di fermare Arthur Harrow, Avatar della dea Ammit, intenzionato a risvegliare la divinità
 
E' palese che rispetto alle altre serie Marvel recenti come Falcon and the Winter Soldier oppure Hawkeye per non dire quelle passate, Moon Knight rappresenti sotto molti aspetti un'impresa difficile e coraggiosa. Perchè passando dal comedy drama si passa alla tensione psicologica, al fantasy, al mistero, all'avventura alla ricerca di tesori nascosti e così via chiamando infine alla corte diverse divinità, culti e così via. Moon Knight è sicuramente più complesso, dove di certo non manca l'intrattenimento ma non è così esplosivo come negli altri prodotti Marvel e dove infatti quando l'azione avanza si ha per assurdo la resa minore a livello di enfasi narrativa e ritmo.
Il problema di aver dipanato un arco narrativo in soli sei episodi paga sotto diversi aspetti passando da una scena all'altra in diverse location su diversi piani temporali e a volte rendendo complessa la narrazione. Moon Knight vive di alti e bassi, con alcune sequenze in particolare ed episodi specifici davvero riusciti che entrano in contrasto con puntate davvero traballanti.


lunedì 19 settembre 2022

Spine of the night


Titolo: Spine of the night
Regia: AA,VV
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

L'epopea è iniziata molti anni fa, quando un giovane ambizioso ruba la conoscenza proibita da una pianta sacra e, cadendo nelle sue tentazioni più oscure, scatena secoli di sofferenza sull'umanità. Man mano che il suo potere cresce nel corso degli anni, ci sono molti che gli si oppongono. Tra loro, un audace rapinatore di tombe, amanti sfortunati, un negromante maniacale, assassini alati e un guardiano immortale.
 
Spine of the night è un film d'animazione per adulti con la solita interessante tecnica del rotoscopio. Con una partenza che faceva sperare in un epopea fantasy virata sull'horror e il soprannaturale, con magia, esoterismo, rituali e violenza a profusione nonchè scene di sesso, tutto è inserito nel film farcendolo di suppellettili ma senza entrare mai nel vivo di una storia blanda e campata in aria alla veloce. Ed è un peccato perchè ancora una volta ci si ciba di forma e non di sostanza in una prova che poteva davvero ambire a diventare qualcosa di originale e visti i temi trattati un piccolo capolavoro per gli amanti del genere. Invece avvizzisce velocemente sparando molti colpi nelle direzioni più impervie e senza trovare un percorso dove il viaggio dell'eroe o qualsiasi costruzione narrativa potessero davvero dare il loro supporto. Da questo punto di vista anche i personaggi perdono valore, manca l'empatia e tanti sembrano semplici comparse in un teatrino ricco di sfumature ma privo d'effetto.

martedì 23 agosto 2022

Thor: Love and Thunder


Titolo: Thor: Love and Thunder
Regia: Taika Waititi
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Thor chiede l'aiuto di Valchiria, Korg e dell'ex fidanzata Jane Foster per combattere Gorr, che vuole sterminare tutti gli dei e portarli all'estinzione. I tre partono così per un'avventura cosmica per sconfiggerlo.
 
Waititi ormai è nell'olimpo dell'onnipotenza della Disney per cui non gli frega più niente degli inutili commenti della critica e del pubblico. L'unico ascolto è dato dal botteghino e in quello spacca per cui pochi cazzi, si continua a ridicolizzare divinità e mitologia mischiandola con la realtà post contemporanea e facendo un mix impazzito di caos, ironia e non sense.
Il terzo Thor sembra proprio agli antipodi rispetto all'esordio siglato da Brannagh nel 2010.
Qui ormai è una profusione di colori, ritmo e azione spesso senza una soluzione di continuità, dove Zeus viene ammazzato male perchè vittima della sua stessa vanità dove negli easter eggs bramerà di vendicarsi contro Thor e la sua dinastia ridando enfasi al potere degli dei. Ci sono così tante realtà e multi universi nel film che si fa fatica a star dietro a tutto e tutti nonostante nessuno alla fine dica poi niente di profetico o importante. Riassumerli tutti sarebbe dannoso e impossibile stilando pagine e pagine di dati inutili. Quello che resta, Gorr il macellatore degli dei, in un prologo che forse è tra le cose migliori del film ma che poi lo stesso diventa una sorta di Babadook pacchiano che porta i bambini in un'altra realtà senza farci niente ma aspettando la venuta dell'eroe.
Da qui forse il dato più scoraggiante, l'ultimo Thor è una vera e propria fiaba pacchiana per bambini che vengono rapiti da una Hogwarts Asgardiana e portati in un pianeta ombra..dove Thor ormai è il fantasma di se stesso ancora più nerboruto che combatte assieme ai GDG dei mostri che sembrano usciti da Labyrinth. Purtroppo siamo di fronte all'ennesima pagliacciata con una storia d'amore dove nei suoi assurdi cosmici si pensava che il Mjollnir potesse curare i tumori...

giovedì 12 maggio 2022

Day of Destruction


Titolo: Day of Destruction
Regia: Toshiaki Toyoda
Anno: 2020
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Il ritrovamento di un misterioso mostro in una cava di carbone sette anni prima ha generato dicerie a proposito di una epidemia nella zona, mentre in molti soffrono di disturbi mentali inspiegabili…
Toyoda è un artista molto promettente e ambizioso il quale coniuga stili e derive cinematografiche molto diverse, sperimentando molto e riuscendo non sempre ad azzeccare i risultati ma sicuramente è uno di quegli autori a cui non manca il coraggio.

Day of destruction è il primo lungometraggio di fiction che affronta di petto il tema della pandemia di Covid-19. Un’opera urgente, magmatica, nella quale immagini in bilico tra un Giappone rurale e la modernissima Tokyo si fondono con un sonoro ricchissimo e la musica di alcuni dei migliori gruppi della scena locale. Folklore, virus, pandemia, antiche storie, esorcismi. Eppure tutti questi temi vengono sviluppati come delle micro storie, dei cortometraggi, passando su piani temporali diversi, dal silenzio dei monaci alle grida funeste di un giovane in mezzo alle strade di Tokyo fino ad arrivare al fondo di una cava dove vive un blob di carne umana che sembra abbia generato il virus. È un’opera sicuramente spiazzante che proprio per questa sua caratteristica, e forse anche grazie alla brevità della forma, riecheggia con efficacia la contestazione politica, intellettuale e sociale della fase storica che stiamo vivendo. I suoi toni non sono quelli di un realismo dagli intenti moralistici, come il tema avrebbe potuto suggerire ad alcuni, bensì quelli di un calderone in cui alle atmosfere millenaristiche, sature di angoscia e di disorientamento, fanno da contrappunto ambientazioni urbane senza orpelli e momenti forti di solidarietà umana di rabbia e di ribellione.


Doctor Strange nel multiverso della follia


Titolo: Doctor Strange nel multiverso della follia
Regia: Sam Raimi
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Stephen Strange fa terribili incubi, in cui un suo alter ego fugge con una ragazzina in uno scenario surreale. Cerca di raggiungere un arcano libro bianco, ma un demone vuole invece prendere il controllo della ragazza e rubarle i poteri transdimensionali - uccidendola nel mentre. Quando si risveglia, Strange si reca al matrimonio della sua amata Christine con un altro uomo. Il mago cerca con scarso successo di nascondere il proprio dolore e, quasi per fortuna, arriva a toglierlo d'impiccio un enorme mostro che insegue la stessa ragazzina del suo sogno. Strange e Wong fanno così la conoscenza della giovane: America Chavez, che dovranno proteggere da una minaccia nascosta nel multiverso. In cerca di aiuto, il mago si reca così da Wanda Maximoff, la potentissima Scarlet Witch.
 
Ormai i collegamenti tra i film Marvel proseguono senza sosta e il rischio di perdersi alcuni tasselli è una triste verità. Detto ciò non è che bisogna essere dei fanatici o fan server per avere tutte le risposte che servono, in fondo parliamo sempre di una politica dei super eroi.
Il sequel di Strange che poi si interconnette con altri film, non è il migliore della filmografia e nemmeno il peggiore contando che supera di gran lunga il predecessore. Di sicuro è il più coraggioso come evidenzia la scelta di Raimi in cabina di regia e avvalendosi della scrittura del padre di Rick & Morty. Tanto intrattenimento, svariate location, finalmente un pochino di sangue e qualche effetto orrorifico con cui l'autore omaggia i suoi film horror del passato.
Una storia purtroppo troppo targata per un pubblico adolescenziale come risulta il pubblico costituito perlopiù da famiglie e teen. Infatti se da un lato le peripezie tra i multiversi sono la parte più interessante e fantasy nonchè artistica e scifi, dall'altra i rapporti tra Wanda e i figli sono una lamentela e una piaga lacrimosa che non si può vedere. Un antagonista che così non è fin dall'inizio dove il nemico sembrava essere un altro addirittura facendo comparire sulla terra una creatura poliposa che il nostro dottore affronterà con lo stregone supremo ovvero Wong.
Con un finale e un easter eggs interessante dove si continua ad allargare le prospettive inserendo Clea la figlia del Distruttore di mondi, il film regala comunque momenti di uccisioni brutali come quando si inserisce la postilla degli Illuminati e la furia di Scarlet Witch contro tutti o quando massacra un intero villaggio di maghi.