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venerdì 9 agosto 2024

Guerra del Tiburtino III


Titolo: Guerra del Tiburtino III
Regia: Luna Gualano
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Tiburtino III, periferia di Roma. Una sera un meteorite arriva nel quartiere dal cielo e viene raccolto da Leonardo de Sanctis che lo porta a casa. Di notte però avviene qualcosa di strano: un verme esce dal meteorite ed entra nella narice di Leonardo. L'uomo, poco considerato in famiglia dalla moglie che fa le unghie alle clienti a casa e dal figlio Mauro detto Pinna che è uno spacciatore del posto, inizia a comportarsi in modo strano. Diventa il leader di altri abitanti, anche loro invasati, e con loro decide di alzare le barricate e non far entrare più nessuno nel quartiere. La notizia attira l'attenzione della stampa. Nel frattempo al Tiburtino III riesce ad entrare, malgrado le restrizioni, Lavinia Conte, una fashion blogger di Roma Nord in crisi alla ricerca di un riscatto di visibilità, che si unisce a Pinna, Panettone e Chanel per fronteggiare gli alieni che si sono impossessati dei corpi degli abitanti e vogliono partire proprio dal quartiere per conquistare il mondo.
 
GO HOME era stata se non altro una piacevole sorpresa perchè univa un problema reale e una questione politica come l'immigrazione mischiandola con l'horror. Per essere un film di nuovo a basso budget la guerra del Tiburtino è simpatico nella sua operazione nostalgica quanto però attuale nel cercare di trovare nelle prossimità romane elementi di congiunzione con un'invasione aliena.
La Gualano non arriva mai all'horror con i suoi film anche se ci si avvicina. Adora il cinema di genere e a suo modo ha una certa riconoscibilità che speriamo maturi con i prossimi film. Alcuni personaggi, l'invasione, un quartiere che si auto gestisce, questi vermetti che assomigliano a quelli di FACULTY, lo spaccio di quartiere, le faide, dalla sua il film ha un buon ritmo, è ironico per quanto alcune battute si sforzino di far ridere e rimane un prodotto di fatto d'intrattenimento con il voler aggiungere una postilla su alcune scelte morali e su quanto spesso e volentieri non si notino cambiamenti tra individui lobotomizzati