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sabato 23 luglio 2011

Harry Potter e i doni della morte-Parte seconda


Titolo: Harry Potter e i doni della morte-Parte seconda
Regia: David Yates
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Occupati Hogwarts e il mondo della magia, Voldemort e i Mangiamorte hanno ormai un solo obiettivo: disperdere l’Esercito di Silente e uccidere Harry Potter, alla ricerca spasmodica degli ultimi Horcrux. Individuati con l’immancabile aiuto di Ron e Hermione gli oggetti e i soggetti viventi che contengono l’anima frantumata e separata dal corpo del Signore Oscuro, i tre ragazzi hanno soltanto bisogno di tempo per raggiungere quelle schegge di anima e farne scempio. Ripiegati a Hogwarts, presieduta da Severus Piton e difesa da dissennati dissennatori, Harry e compagni vengono accolti trionfalmente da Neville Paciock e il suo esercito di dissidenti armati di bacchetta e coraggio, il coraggio di esporsi al dolore e alla morte dimenticandosi della propria salvezza in nome di un bene superiore. Nella furia della battaglia Harry scoprirà che tra il bianco di Silente e il nero di Piton esiste una zona grigia e una lacrima rivelatrice di ben altre verità. Recatosi al Pensatoio e versato il pianto e i ricordi di Piton, Harry saprà finalmente cosa fare per annullare Voldemort. Recatosi nella Foresta Proibita per affrontarlo, il giovane mago abbraccerà la possibilità della morte, guadagnando la salvezza e il futuro. Quello magico e quello babbano.

Finalmente si arriva all’ultimo e decisivo capitolo di una saga che oramai da quasi dieci anni ha tenuto a bada orde di ragazzini, adolescenti e adulti.
Ma sarà veramente finita? La scena finale sembra dire l’esatto opposto ma in tutta franchezza spero che non si vada oltre vedendo come il regista in questione abbia girato gli ultimi film in una fretta che si riassume tutta all’interno del film e una scrittrice che spero non si faccia venire altre idee in mente.

Diviso in due capitoli I DONI DELLA MORTE è uno dei film peggiori, con budget preoccupante, che mi sia capitato di vedere da tempo. Quest’ultimo capitolo poi doveva specializzarsi nello scontro, in questa battaglia epocale tra maghi, quando invece è tutto sintetizzato in poche scene.
Ritorna l’allarmante deriva sentimentale o ancora dei sentimenti su cui sembra che i teen-ager si confrontino perfettamente vedendo riassunti quei sentimenti e quelle emozioni che oramai si ricercano solo nella finzione: fragilità, dubbi, scelte amorose, sacrificio, il tutto confezionato come un episodio di DAWSON’S CREEK in cui ci sono delle pause innaturali che smontano tutta la struttura del film facendola apparire come un peplum di serie z.
E’ duro ammetterlo ma con tutte queste stronzate che girano TWILIGHT a dispetto di questo film sembra un lavoro quasi d’autore e tutto è detto contando che considero la saga un’immonda cazzata ma forse minore rispetto a questa.
Senza stare a cercare sotto-temi che Yates sfrutta come tutti gli impiegati di Hollywood, Harry fa tre passi indietro soprattutto per mano di un cast che a parte qualche nome Bonham Carter e Gambon più le comparsate di Oldman eThewlis, è completamente inesistente.
Radcliffe e gli altri ragazzi sono davvero delle sagome di morte, individui su cui non si dovrebbe spendere neanche una risorsa artistica, non recitano male ma peggio e soprattutto Harry riesce ad andare ben oltre quel peggio.

E’così che il film che a tratti diventa quasi metafisico, cambia completamente fotografia, cerca di spezzare la storia con un montaggio furbo e poco credibile, l’impiego sempre più inutile del 3d. Tutti questi elementi mi portano a definirlo quasi trash dal momento che le scene noiose e quelle brutte davvero non si contano solo che mentre il genere cerca di trovare un’icona proprio nelle idee a basso budget, in questo caso proprio i tono autoriali e la capacità di prendersi troppo sul serio crollano definitivamente come le ambizioni di Voldemort, del piccolo mago moralista, dell’impiegato di turno e di una donna che furbescamente è diventata milionaria per aver riportato i maghi nel ventunesimo secolo.