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mercoledì 14 maggio 2014

Borgman

Titolo: Borgman
Regia: Alex Van Warmerdam
Anno: 2013
Paese: Olanda
Giudizio: 2/5

Camiel Borgman dorme come un vampiro in una bara sottoterra in un bosco. Viene svegliato da un prete e due uomini che vogliono eliminarlo. Riesce a fuggire e a svegliare altri due uomini che, come lui, dormono sottoterra. Si ritrova poi a bussare alla porta della villa di Marine e Richard, coppia sposata con tre figli. Il marito lo respinge, ma la moglie accetta di tenerlo nascosto per alcuni giorni in casa…

Abbagli. Borgman è il classico esempio, purtroppo, di un cinema veicolato solo sulle potenzialità tecniche, senza riuscire a trovare nella struttura, che invece dovrebbe essere sempre la base, il terreno fertile più importante.
Il caso lampante è la sceneggiatura che crea una sorta di imbarazzo generale nello spettatore, ribaltando gli schemi di continuo, e costruendo de-facto, un thriller atipico sui generis, nel cui finale però quasi nessun nodo viene al pettine e le domande sono persino superiori rispetto ad inizio film.
Quindi crolla tutto rispetto alla critica antiborghese, al bellissimo inizio fiabesco, alle inutili citazioni che qualcuno ha tentato forse di avvicinare, come i capolavori indiscutibili e intoccabili di TEOREMA,VISITOR Q e FUNNY GAMES.
Infine il fatto di creare tutto il sipario e l'incidente scatenante con il desiderio sessuale della madre, tema che a differenza di autori veri e propri non ha saputo trovare un riscatto, e infine un male ordinario, in cui è proprio il giardino la metafora violenta e forse riuscita meglio, di quello che succede ai personaggi.
Un film davvero con un enorme potenziale e tutto sommato numerose scene e intuizioni che crollano tutte però di fronte al non-sense e alle innumerevoli storie e sotto-storie che il film apre e basta.