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giovedì 9 giugno 2011

20th Century boys-Beginning of the End


Titolo: 20th Century boys-Beginning of the End
Regia: Yukihiko Tsutsumi
Anno: 2008
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Alla fine degli anni Sessanta un gruppo di nove bambini giocava in un campo abbandonato a difendere il mondo da dei cattivi che volevano impadronirsi della Terra. Era un'epoca piena di cambiamenti e di speranze nel futuro. L'uomo andava sulla luna, Osaka avrebbe ospitato a breve l'Esposizione Universale, simbolo di pace e di armonia.
Passati 30 anni ognuno ha preso la sua strada. Alcuni si sono sposati, con altri ci si è persi di vista, altri ancora conducono una vita anonima dopo aver visto infranti i propri sogni.

Liberamente ispirato dal celebre manga di Naoki Urasawa(che non ho letto) il primo capitolo della trilogia sulle gesta di questo gruppetto di giovani risulta essere interessante contando che le tematiche del manga risultano abbastanza complesse e con una contaminazione di contenuti difficile da riportare in pellicola, ma su questo Tsutsumi si vede che ha dalla sua una buona esperienza(suo il fantastico 2LDK) e una capacità di seminare alcuni importanti aspetti che verranno poi approfonditi nel secondo capitolo.
La mole è tanta, le strizzatine d’occhio arrivano più su una certa filmografia contemporanea.
Un aspetto per certi versi sempre più preso in considerazione nella richiesta di ampliare di più le tematiche, approfondire il soggetto (di solito in maniera fin troppo netta) e alcuni pretesti e sotto-trame che servono solo per dare quel tono seriale e farla diventare una serie.
Tutti e tre i capitoli sono girati dallo stesso regista, contando che i due successivi sono entrambi del 2009 e la durata rimane sulle due ore a testa per capitolo.
Una narrazione per certi versi distante da un certo cinema giapponese che ci ha abituato come nel caso di film come questi, ad avere un montaggio più frenetico e molta più azione ma invece Tsutsumi rimane fedele alla sua visione del manga parttendo molto lentamente per aprire il sipario in maniera definitiva solo nel secondo atto del primo capitolo sapendo benissimo di soffisfare alcuni fan e di deluderne altri.
In definitiva rimane un film per certi versi anomalo, lungo, di cui si è parlato e si conosce molto meno rispetto ad altri manga decisamente più famosi, eppure BEGINNING OF THE END ha quel pregio di mostrare tutte le barbarie del sistema giapponese prendendosi tutto il tempo che gli serve.