Visualizzazione post con etichetta Sator. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Sator. Mostra tutti i post

venerdì 24 dicembre 2021

Sator


Titolo: Sator
Regia: Jordan Graham
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Adam vive un'esistenza solitaria in una foresta desolata, dove riceve occasionalmente le visite del fratello Pete. Ben presto, però, un'altra presenza familiare si profila per lui all'orizzonte: si tratta di sua nonna "Nani", il cui corpo da tempo fa da tramite per uno spirito che lei chiama Sator. Secondo le sue parole, Sator l'ha aiutata e le ha insegnato a divenire quello che è ma Adam scopre pian piano che ha intenti decisamente più malvagi. Non limitandosi alla psiche della nonna, Sator inizia a manifestarsi in altri modi e minaccia la vita non solo di Adam ma anche del resto della sua travagliata famiglia.
 
"Sator ti ha cercato e ti conosce. Sa quando riposi e quando ti alzi. Percepisce i tuoi pensieri da lontano. Osserva quando esci (...) Non c'è niente di nascosto che non sarà rivelato e segreti che non saranno conosciuti. Colui che rivela il profondo e nascosto, saprà cosa c'è nel buio. Quello che non si vede nell'oscurità può essere mostrato alla luce." (Nani)
Sator è uno di quei folk horror indipendenti e molto curati. Girato quasi tutto all'interno di un bosco e in una catapecchia dove ascoltiamo i ricordi di una anziana donna che sciorina testimonianze su una misteriosa creatura dei boschi. Pochi attori, dialoghi ai minimi termini, tanta mdp a spalla e un'atmosfera anomala come una lenta e misteriosa ricerca di qualcosa più grande di noi.
Graham è rimasto 7 anni sul progetto rendendolo ancora più personale con la presenza della nonna a raccontare le leggende di Sator. Contatti extrasensoriali, scrittura medianica, sembra che varie esperienze della nonna dopo una brutta avventura avuta con tavola Ouija l'abbiano completamente fatta impazzire e ricoverata. Pur soffrendo di demenza senile (spesso non ricorda il nipote quando questo va a farle visita) Graham ha usato i disegni e gli appunti originali della donna e delle sue esperienze passate. Un film personalissimo dove la natura ancora una volta svolge un ruolo prezioso nel creare suggestioni. La figura di Sator viene accennata in qualche scena come all'interno della grotta. Ci sono molti sfasamenti temporali e spesso non è chiaro quali siano gli obbiettivi dei personaggi (due fratelli e una sorella). Infine indizi strani e anomali come la ragazza legata ad un albero in piena notte in mezzo al bosco e un finale aperto che lascia sbigottiti per il livello molto alto di violenza a cui il film non aveva mai fatto ricordo prima, rimangono perlomeno dei buoni tentativi