Titolo: Amazing Spider Man
Regia: Marc Webb
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
The Amazing Spider-Man è la storia di Peter Parker, un
liceale emarginato che è stato abbandonato da piccolo dai genitori e affidato
allo zio Ben e alla zia May. Come la maggior parte degli adolescenti, Peter
cerca di capire chi è e come è diventato la persona che è adesso. Peter cerca
la sua strada insieme alla ragazza per cui si è preso una cotta, Gwen Stacy, e
insieme i due affronteranno l'amore, l'impegno e tanti segreti. Quando Peter
scopre una misteriosa valigetta che apparteneva a suo padre, inizia una ricerca
per capire il perché della scomparsa dei genitori - e questo lo porta
direttamente a Oscorp e al laboratorio del Dr. Curt Connors, il vecchio socio
del padre. Quando, come Spider-Man, entrerà in rotta di collisione con l'alter
ego di Connors, Lizard, Peter sceglie di usare i suoi poteri e diventare un
eroe, anche se questo cambierà radicalmente la sua vita.
The Amazing Spider Man non è un brutto film solo non se
ne vedono i presupposti. Come per il caso di HULK si è fatto un altro film dopo
i bei capitoli diretti dal grande Raimi. Probabilmente a Hollywood non
bastavano i soldi incassati precedentemente e così cambiando di poco la storia
si è fatto una sorta di reboot dello stesso film. Particolarità che oramai come
un incubo affiora alla mente degli americani i quali non riescono a partorire
più nulla di fertile senza dover contaminare la loro realtà.
Dagli intenti del protagonista scopriamo un Parker più
anarchico che sceglie lui stesso di essere morso e naturalmente conosce a
memoria ogni questione relativa alla scienza e quant’altro. Dunque non solo un
genio nerd ma uno che piace pure alle donne ovvero una cosa altamente
improbabile.
A parte l’antagonista in questione che almeno crea un po’
di disordine e di azione, si assiste a più di due ore di film che a lungo
andare stufano non tanto per l’incapacità di Webb che dimostra una buona mano,
ma invece per una lunga serie di scene
sentimentali che smorzano totalmente l’azione.
Purtroppo l’ibrido che ha creato contaminando action,
romanticismo, humour e teen-movie piacerà a una grande fetta di pubblico ma
sinceramente l’occhio di Raimi era più cupo e realista.