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lunedì 29 ottobre 2012

Amazing Spider Man



Titolo: Amazing Spider Man
Regia: Marc Webb
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

The Amazing Spider-Man è la storia di Peter Parker, un liceale emarginato che è stato abbandonato da piccolo dai genitori e affidato allo zio Ben e alla zia May. Come la maggior parte degli adolescenti, Peter cerca di capire chi è e come è diventato la persona che è adesso. Peter cerca la sua strada insieme alla ragazza per cui si è preso una cotta, Gwen Stacy, e insieme i due affronteranno l'amore, l'impegno e tanti segreti. Quando Peter scopre una misteriosa valigetta che apparteneva a suo padre, inizia una ricerca per capire il perché della scomparsa dei genitori - e questo lo porta direttamente a Oscorp e al laboratorio del Dr. Curt Connors, il vecchio socio del padre. Quando, come Spider-Man, entrerà in rotta di collisione con l'alter ego di Connors, Lizard, Peter sceglie di usare i suoi poteri e diventare un eroe, anche se questo cambierà radicalmente la sua vita.

The Amazing Spider Man non è un brutto film solo non se ne vedono i presupposti. Come per il caso di HULK si è fatto un altro film dopo i bei capitoli diretti dal grande Raimi. Probabilmente a Hollywood non bastavano i soldi incassati precedentemente e così cambiando di poco la storia si è fatto una sorta di reboot dello stesso film. Particolarità che oramai come un incubo affiora alla mente degli americani i quali non riescono a partorire più nulla di fertile senza dover contaminare la loro realtà.
Dagli intenti del protagonista scopriamo un Parker più anarchico che sceglie lui stesso di essere morso e naturalmente conosce a memoria ogni questione relativa alla scienza e quant’altro. Dunque non solo un genio nerd ma uno che piace pure alle donne ovvero una cosa altamente improbabile.
A parte l’antagonista in questione che almeno crea un po’ di disordine e di azione, si assiste a più di due ore di film che a lungo andare stufano non tanto per l’incapacità di Webb che dimostra una buona mano, ma invece per  una lunga serie di scene sentimentali che smorzano totalmente l’azione.
Purtroppo l’ibrido che ha creato contaminando action, romanticismo, humour e teen-movie piacerà a una grande fetta di pubblico ma sinceramente l’occhio di Raimi era più cupo e realista.