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giovedì 30 agosto 2018

Don't grow up


Titolo: Don't grow up
Regia: Thierry Poiraud
Anno: 2014
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Su un'isola sperduta, un gruppo di adolescenti delinquenti vive in un centro giovanile. Pian piano i ragazzi scoprono che nessuno vigila veramente su di loro e così iniziano a prendersi un po' della libertà che è stata loro sottratta. All'improvviso però il loro supervisore appare dal nulla, in stato di febbrile agitazione, e li attacca con violenza. Per difendersi, i ragazzi finiscono con l'ucciderlo e si allontanano. Realizzeranno presto che l'isola è stata quasi del tutto abbandonata e capiranno di essere rimasti in compagnia solo di un manipolo di adulti affetti da una misteriosa epidemia che li rende violenti e pericolosi. Poiché bambini e adolescenti sembrano immuni dal male, capiranno anche che per sopravvivere dovranno rispettare una sola regola: non crescere. Ma il tempo non è dalla loro parte.

Poiraud è bravo e in tanti anni purtroppo ha potuto girare pochi film.
Ultimamente dopo GOAL OF THE DEAD sembra volersi occupare del filone zombie.
Don't grow up è una piccola sorpresa passata purtroppo inosservata con anni di ritardo.
Un peccato perchè l'ultimo film di Poiraud è un indie che parte subito in quinta catapultandoci in quest'isola quasi disabitata e per un certo tempo complici i dialoghi taglienti con un ottimo ritmo, rimaniamo intrappolati a scoprire i nostri sei protagonisti, quattro ragazzi e due ragazze, che davanti a una videocamera sciorinano le loro aspettative di vita, sogni e illusioni per quel futuro da maggiorenni che li attende dietro l’angolo .
La tematica dell'uccisione degli adulti era già stata trattata in passato con il cult spagnolo da cui però il film francese prende le distanze. Tutti questi protagonisti giovani e con diversi problemi sociali, i dialoghi, una certa ironia sembra rimandare alla serie MISFITS fino alla mattanza finale.
Anche se può sembrare l’ennesimo film di zombie, questa coproduzione franco-spagnola si distacca dalla moda del momento per il suo legame sottile con il film spagnolo anche se non arriva al suo magistrale e audace livello di brivido.
Peccato che verso il finale il film sembra correre troppo alla svelta saltando alcuni pezzi di storia e regalando il solito sacrificio finale abbastanza scontato