Titolo: Excalibur
Regia: John Boorman
Anno: 1981
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 5/5
Merlino è al servizio di Uther
Pendragon, ambizioso nobile che vuole diventare Re. Il destino del
cavaliere è però segnato dall'infatuazione per la bella Igrayne,
moglie del Duca di Cornwall, con il quale aveva appena siglato un
patto di pace. Aiutato da Merlino e dalla magia a possedere la donna,
alla nascita del figlio originato in quella notte Uther è costretto
a lasciare il pargolo alle cure del Mago che lo chiede come pegno in
cambio dei suoi passati servigi. Poco dopo lo stesso Uther cade in
un'imboscata lasciando la magica spada Excalibur conficcata in una
roccia. Anni dopo il bambino (ormai uomo), chiamato Artù e cresciuto
da Sir Hector, partecipa come scudiero per il fratello acquisito ad
una competizione nella quale il vincitore potrà tentare di estrarre
la spada, ormai diventata un simbolo di pellegrinaggio per chiunque
aspiri al regno: la leggenda infatti sostiene che solo chi riuscirà
a sradicarla dal masso potrà diventare Re. Per un imprevisto Artù
si ritrova proprio egli stesso a brandirla, ottenendo di fatto il
diritto al trono. Ma il suo, nonostante i consigli di Merlino, non
sarà un regno "facile": e l'arrivo di Lancillotto alla
Tavola Rotonda e le mire di potere della sorellastra Morgana lo
metteranno di fronte ad enormi difficoltà.
Excalibur di Boorman è un cult e un
capolavoro a cinque stelle. Un film epico degno di entrare a far
parte della tavola rotonda e diventare così leggenda come le gesta
epiche e i passaggi cruciali della leggenda arthuriana, dalla spada
nella roccia al menage a trois con Ginevra e Lancillotto, dalla
ricerca del Sacro Graal fino alla rivalità tra Merlino e Morgana.
Ricordo ancora la prima volta che lo
vidi da piccolo e ne rimasi spaventato per la violenza e la crudeltà
nei combattimenti. Erano tempi in cui il fantasy e la magia venivano
quasi sempre rappresentati in modo allegro e a lieto fine senza
l'atmosfera di morte assolutamente affascinante che abbraccia tutto
l'arco della narrazione. Boorman come regista è stato tra i migliori
di quel periodo, girando interamente in Irlanda quest'opera
visionaria e accettando una sfida complessa.
Se pensiamo che il regista avrebbe
dovuto girare in quegli stessi anni il Signore degli Anelli tiriamo
un sospiro di sollievo. Excalibur si potrebbe definire in molti modi
e il vero segreto, o la vera magia, è che al giorno d'oggi non ha
perso nulla del suo fascino e della sua atmosfera mostrando un'epoca
oscura di sangue e acciaio, aumentando il fascino visivo ad ogni
capitolo e situazione che tocca grazie anche al perfetto contributo e
il montaggio delle musiche dei Carmina Burana che aumentano il
fascino e l'epicità delle gesta e dei combattimenti.
Il taglio fantasy e dark è forse ad
oggi il miglior connubbio mai riuscito, rimanendo ad oggi la più
potente rilettura cinematografica del ciclo arturiano, ricca di
personaggi e situazioni iconoche della leggenda bretone. Excalibur e
tutto e di più riuscendo a trovare un cast importante che riesce a
valorizzare la caratterizzazione di ogni singolo personaggio.
Un fantasy adulto e non superficiale,
sospeso tra dramma e ironia, portandoci per la prima volta, e forse
l'ultima, in un'avventura senza fine dove ancora la magia e il
paganesimo riuscivano ad essere gli unici strumenti simbolici
organizzatori di senso.