Titolo: Mutafukaz
Regia: Guillaume Renard, Shoujirou
Nishimi
Anno: 2017
Paese: Francia
Giudizio: 4/5
Angelino è solo uno dei migliaia di
fannulloni che vivono in Dark Meat City. Ma un irrilevante incidente
in motorino causato da una bellissima e misteriosa straniera sta per
trasformare la sua vita... in un incubo a occhi aperti! Comincia a
vedere delle forme mostruose che si aggirano intorno a tutta la
città... Angelino sta perdendo la testa, o si tratta di un'invasione
aliena?
Mi stavo chiedendo cosa poteva
succedere a mischiare il fumetto e il talento di un ispiratissimo
autore francese con la chimica e l'estro di un maestro nipponico. Il
risultato è un lungometraggio d'animazione folle, iperattivo,
coinvolgente, violentemente ipercinetico e con un ritmo, un'azione,
un'atmosfera efficace quanto grottesca e allo stesso tempo spassosa.
E' un turbine che non accenna mai a
fermarsi, con un impatto travolgente e dinamico, un caleidoscopio di
colori, formule, stili, tecniche, invenzioni per una distopia urbana
che attinge dai videogiochi quanto dal cinema (uno su tutti il boss
Carpenter).
La megalopoli di Dark Meat City è una
scoperta continua con tanti clan e zone diverse in cui spacciatori
controllano il territorio, il governo è tra i più crudeli mai
visti, vivono assieme razze e forme di vita umane e meta umane e dove
c'è la classica seppur funzionale divisione tagliata con l'accetta
tra bene e male, umani e alieni conquistatori che come i VISITORS si
sono ormai omologati nella nostra società ma che le doti risvegliate
del meta umano Lino vedranno come ombre che rimandano a creature
tentacolari decisamente non di questa Terra.
Sangue, inseguimenti, combattimenti,
sparatorie, fughe, vendette, traboccanti invenzioni visive dove
compare addirittura un manipolo di "super eroi" mascherati
che da secoli difendono la Terra dai costanti pericoli in corso
(addirittura i nazisti).
Mutafukaz è fresco, sperimentale, con
una metropoli allo sbando dove i migliori amici possono diventare
degli scarafaggi, dove fanciulle di rara bellezza fanno letteralmente
perdere la testa, dove mano a mano che il film procede diventa sempre
più folle e ambizioso e dove l'accompagnamento sonoro tra hip-hop e
dubstep crea una soundtrack da urlo.