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lunedì 11 marzo 2013

Silent Hill-Revelation 3d

Titolo: Silent Hill-Revelation 3d
Regia: Michael J.Basset
Anno: 2012
Paese: Usa/Francia
Giudizio: 1/5

Per anni, Heather Mason e suo padre sono stati in fuga. Ora, alla vigilia del suo 18° compleanno, tormentato da incubi terrificanti e dalla scomparsa del padre, Heather scopre che lei non è chi pensa di essere. La rivelazione la porta a essere risucchiata in un mondo demoniaco che minaccia di intrappolarla a Silent Hill per sempre.

Il secondo capitolo della saga di Silenti Hill dopo l’interessante primo film è tutt’altro che qualcosa di ben riuscito. E’un giocattolone che come collante ha solo gli stereotipi. Una falsa epopea in salsa survival horror che non fa altro che rincorrersi in un’allarmante carenza di soggetto e regia.
Una menata pensata giusto appunto per il 3d come negli ultimi anni ne stiamo vedendo molti e come la filosofia americana insegna, dove ci sono soldi, c’è un super blockbuster yankee dietro l’angolo pronto a farsi scherno della sua fama di cult (l’esempio più triste e purtroppo il recente NON APRITE QUELLA PORTA 3D). La cosa curiosa e che purtroppo fa diventare il film una delle cose più brutte viste negli ultimi anni, è la totale assenza di paura e suspance. In un film in cui la protagonista corre dall’inizio alla fine in un mondo permeato di orrori, quasi come un capovolgimento di Alice in un mondo solo di morte e torture (guarda caso anche qui ricorre sempre il coniglio rosa….) questo stesso dato accoglie e mette i puntini sull’impossibilità da parte di una grossa produzione di dover rendere un prodotto appetibile ma smorzandone la sua natura orrori fica.
In più a parte regalare uno scontro tra titani tamarri diventa presto, proprio per il vuoto della sceneggiatura, noioso a tutti gli effetti. Siamo ben lontani dall’orrore interno che smuoveva la protagonista del film di Gans. Qui l’orrore è solo plastico ed esterno, vuoto e apparentemente ridicolo per la sua scelta di voler esagerare senza mostrare mai nulla.
E poi vedere un demone contro una setta, in cui di mezzo si mette questa protagonista che racchiude la parte benevola del demone, sembra una delle cose più brutte rubate ad un manga di serie c-1.
Un peccato che Basset si sia lasciato infinocchiare in questo modo dalla macchina americana visto che i suoi precedenti film erano davvero interessanti.