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lunedì 24 dicembre 2012

At the end of the day

Titolo: At the end of the day
Regia: Cosimo Alemà
Anno: 2011
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Alex, Riko, Chino, Thomas, Diana, e le sorelle Lara e Monica si dirigono nei boschi con fucili giocattolo senza sapere che quel posto in passato è stato una base militare dove avvenivano operazioni segrete. Su di loro incombe una grave minaccia e la loro curiosità e spavalderia si scontrerà con un destino inatteso. Appena si accorgeranno che Monica si è persa, Alex verrà ucciso da un uomo che poi si dileguerà immediatamente. Hanno così la consapevolezza di non essere soli in quel luogo abbandonato: là fuori c'è qualcuno e ciò che era iniziato come un semplice gioco alla guerra, improvvisamente si trasforma in una spaventosa e reale caccia all'uomo.

La storia è vera, o quasi. Nel 1992, da qualche parte nella ex Jugoslavia un gruppo di tranquilli (si fa per dire) appassionati di guerra simulata - uomini e donne che si divertono a passare la domenica sparandosi addosso pallottole di plastica - si imbatte in un altro gruppo, questa volta di assassini "professionali". Da quel fattaccio di cronaca hanno preso spunto Cosimo Alemà e i suoi cosceneggiatori Romana Meggiolaro e Daniele Persica per realizzare "At the End of the Day - Un giorno senza fine"
Un giorno senza fine fa parte di quel nuovo filone di film che riconducono all’horror, nostrano e con attori anglofoni, si accosta per molti versi all’horror, anch’esso italiano di Zampaglione.
I meriti del film anche se pochi hanno una certa valenza. Innanzitutto incentrare tutta la suspance durante il giorno in mezzo ad una natura ben fotografata. Come dicevo il cast è abbastanza convincente e le musiche così come il montaggio e il ritmo risultano funzionali, anche se quest’ultimo in alcune parti fatica a decollare. Poche caratterizzazioni, soprattutto sugli antagonisti, con un taglio che sembra quasi voler ammiccare a tutti i tanti bifolchi americani.
Anche la scelta di usare lo stratagemma della battaglia soft air riesce ad essere originale in più occasioni. Alemà non è male. Gli manca ancora una certa dimestichezza ma contando che arriva dai videoclip allora lascia ben sperare. Soprattutto per le sorti dell’horror italiano.