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domenica 18 aprile 2021

Those who deserve to die


Titolo: Those who deserve to die
Regia: Bret Wood
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Unico sopravvissuto ad una sanguinosa operazione militare anti-Isis, l'ombroso Jonathan Wyndham decide di cambiare identità e trasferirsi in una piccola comunità dell'Alabama. I motivi, come si viene presto a scoprire, sono tutt'altro che limpidi
 
Those who deserve to die è un film insolito, politico e brutale, per certi versi ambizioso che sembra mischiare solo per alcuni aspetti il film di Weathley con gli omicidi davvero disturbanti (qui la vendetta e non la commissione) e il film della Ramsay per gli intenti politici.
Con una struttura tutt'altro che lineare, il film già dall'inizio suggerisce diverse diramazioni, mettendo in ballo cospirazioni, sette, brutali omicidi, un protagonista dal passato dolente e con i disturbi post traumatici da stress (arrivando da una guerra difficile da dimenticare) che vuole vendicarsi, una lista di personaggi da stanare e per finire un rapporto madre/bambina disfunzionale soprattutto quando il film o gli omicidi con la bambina di sfondo a Jonathan non lasciano ben chiaro se lei sia un fantasma o l’estroversione del senso di colpa del protagonista.
C'è da dire che Wood forse perchè troppo preso dall'efferatezza di alcune scene non ha saputo dare sempre continuità alla storia inserendo spesso personaggi non meglio caratterizzati, in ordine casuale, ma soprattutto una vendetta a danno di anziani, bambini e autorità. Con un finale aperto con due possibili intenti così come l’impossibilità di accertare ciò a cui si è assistito che rimane sempre un fattore preponderante della narrazione per tutta la durata del film. Terrorismo islamico e ottusità dell'americano medio: cosa è peggio..sembra domandarsi Wood per tutto il film, scavando nella mente del protagonista e lasciando soprattutto dal punto di vista del ritmo e del montaggio, un terzo atto molto confuso per certi aspetti mischiando troppo flashback, rewind, allucinazioni e visioni.