Titolo: Free World
Regia: Jason Lew
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio:
Dopo essere stato rilasciato da un
brutale trattenimento in carcere per crimini che non ha commesso, Mo
lotta per riadattarsi al mondo esterno. Ben presto, la sua strada
incrocia quella di Doris, una misteriosa donna dal violento passato
per cui Mo decide di rischiare la sua ritrovata libertà.
Boyd Holbrook. Avete presente l'ultimo
cattivo del film di Logan? Ecco l'attore in questo film è una
bestia a cui fare attenzione, un misto tra Matthias Schoenaerts e Tom Hardy.
Un animale, il ciclope, come viene
definito nel film, che preferisce stare da solo come un animale
lontano dagli altri, sdraiato a terra camminando e muovendosi come in
una lotta mortale.
Un soldato vichingo che non si fida di
nessuno in grado di far paura alla comunità ariana e a quella di
colore. L'unico ad essere tenuto in isolamento in carcere per paura
che massacri tutti i detenuti.
Ecco uno del genere che torna per
redimersi in una città che lo conosce per la fama e ne ha paura non
è il massimo, soprattutto quando a mettergli i bastoni tra le ruote
ci sono anche le forze dell'ordine e agenti privati che ti danno la
caccia per il tuo passato. A fargli venire ancora più ansia ci pensa
Elizabeth Moss, vera star dell'indie americano già vista in numerose
pellicole inusuali e interessanti, qui di nuovo alle prese con un
personaggio border che ha bisogno e ricerca per tutto il film
qualcuno che possa darle stabilità e regole.
Questo duo alla Bonnie and Clyde che
presto conoscerà anche l'affetto, è la riprova su come alcuni
piccoli indie come questo unendo tante piccole forze con alcuni
spunti intelligenti e un duo che funziona alla perfezione riesce più
di tanti suoi simili.
In questo film la gabbia ha poi
un'importanza incredibile. La gabbia dove Mo è sempre stato in
isolamento nel carcere. La gabbia dove si trovano i cani. La gabbia
dove Doris ha cercato di fuggire dai suoi aguzzini e così via...chi
è l'animale in fondo e chi merita di stare davvero in una gabbia?
Alcune scene sono davvero toccanti come
l'incontro tra i due proprio davanti alla gabbia del canile dove Mo
cerca di dare uno scopo alla sua vita e nell'allucinante viaggio
verso una libertà che Mo sa benissimo essere la cosa più importante
e distante da lui.
In tutto questo ha fatto una scelta.
Affidarsi al Corano...eppure il film ci pensa bene e riflette in modo
astuto senza mischiare elementi di taglio estremista e legato al
terrorismo, ma scegliendo solo la strada della preghiera, della
pulizia e del saluto al profeta. Intenso e delicato.