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sabato 14 febbraio 2015

Hors Satan

Titolo: Hors Satan
Regia: Bruno Dumont
Anno: 2011
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

In un piccolo villaggio francese, una giovane ragazza ed un clochard condividono una strana e misteriosa amicizia. Lei sembra prendersi cura di lui in maniera del tutto disinteressata, specie in relazione all’apparente apatia dell’uomo. Questo loro rapporto passa essenzialmente attraverso una serie di piccole routine, che però coprono buona parte della giornata. Lei prepara a lui da mangiare, lui mostra a lei come si uccide un uomo e via discorrendo, fino a che non è ora di coricarsi.

All’infuori di Satana è uno di quei film che si amano o si odiano ed è ad ogni modo squisitamente francese. Sono del primo schieramento perché amo la scelta dei registi, degli autori preciserei, di non palesare nulla allo spettatore quasi fino alla fine e poi forse, chi lo sa, nemmeno alla fine. Alcuni si sentono presi in giro, altri parlano di esercizio di stile senza un soggetto ma con il preciso compito di infastidire lo spettatore.
E’ un film scomodo e lento, in cui la fotografia e i paesaggi magnificamente scelti, le dune di Pas-de-Calais, danno le coordinate spazio/tempo della storia, in cui l’ambiente e la natura comunicano molto, forse troppo a dispetto della piccolissima manciata di dialoghi.
Le Gars sembra essere colui che detiene le chiavi della Giustizia, in una concezione che trascende qualsiasi argomentazione vertente sulla morale, mentre la Fille suo malgrado, si fida del suo compagno, nutrendo per lui una stima che, poco alla volta, muta in qualcosa di più intimo e profondo, lui non la vuole baciare e non sembra interessato a lei in termini fisici.
E’un film sugli atti di fede in cui se lo spettatore banalmente abbassa la soglia di attenzione (e dura ma deve per forza di cose rimanere sempre attento) rischia di perdere tutti i collegamenti e in un attimo ritrovarsi spaesato in mezzo a questi luoghi neutri (la scelta in cui la Fille cammina sul cornicione ne è un esempio lampante). Hors Satan da un lato è esageratamente criptico, composto da simbolismi, ampi spazi e orizzonti metafisici, ma allo stesso tempo se si ha la forza di prenderlo sul serio, risulta essere molto lineare nella narrazione, che manco a farlo apposta non esiste.

Consiglio di non leggere la trama di alcuni siti che parlano di un demone e altri elementi che potrebbero fuorviare. Bisogna vederlo senza sapere nulla e cercare di accettare il punto di vista di Dumont, autore scomodo, che sicuramente non ama regalare nulla al suo pubblico.