Titolo: Hors Satan
Regia: Bruno Dumont
Anno: 2011
Paese: Francia
Giudizio: 3/5
In un piccolo villaggio francese, una giovane ragazza ed un
clochard condividono una strana e misteriosa amicizia. Lei sembra prendersi
cura di lui in maniera del tutto disinteressata, specie in relazione
all’apparente apatia dell’uomo. Questo loro rapporto passa essenzialmente
attraverso una serie di piccole routine, che però coprono buona parte della
giornata. Lei prepara a lui da mangiare, lui mostra a lei come si uccide un
uomo e via discorrendo, fino a che non è ora di coricarsi.
All’infuori di Satana è uno di quei film che si amano o si
odiano ed è ad ogni modo squisitamente francese. Sono del primo schieramento
perché amo la scelta dei registi, degli autori preciserei, di non palesare
nulla allo spettatore quasi fino alla fine e poi forse, chi lo sa, nemmeno alla
fine. Alcuni si sentono presi in giro, altri parlano di esercizio di stile
senza un soggetto ma con il preciso compito di infastidire lo spettatore.
E’ un film scomodo e lento, in cui la fotografia e i
paesaggi magnificamente scelti, le dune di Pas-de-Calais, danno le coordinate
spazio/tempo della storia, in cui l’ambiente e la natura comunicano molto,
forse troppo a dispetto della piccolissima manciata di dialoghi.
Le Gars sembra essere colui che detiene le chiavi della
Giustizia, in una concezione che trascende qualsiasi argomentazione vertente
sulla morale, mentre la Fille suo malgrado, si fida del suo compagno, nutrendo
per lui una stima che, poco alla volta, muta in qualcosa di più intimo e
profondo, lui non la vuole baciare e non sembra interessato a lei in termini
fisici.
E’un film sugli atti di fede in cui se lo spettatore banalmente
abbassa la soglia di attenzione (e dura ma deve per forza di cose rimanere
sempre attento) rischia di perdere tutti i collegamenti e in un attimo
ritrovarsi spaesato in mezzo a questi luoghi neutri (la scelta in cui la Fille
cammina sul cornicione ne è un esempio lampante). Hors Satan da un lato è
esageratamente criptico, composto da simbolismi, ampi spazi e orizzonti
metafisici, ma allo stesso tempo se si ha la forza di prenderlo sul serio,
risulta essere molto lineare nella narrazione, che manco a farlo apposta non
esiste.
Consiglio di non leggere la trama di alcuni siti che parlano
di un demone e altri elementi che potrebbero fuorviare. Bisogna vederlo senza
sapere nulla e cercare di accettare il punto di vista di Dumont, autore
scomodo, che sicuramente non ama regalare nulla al suo pubblico.