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sabato 10 novembre 2018

Fino all'inferno


Titolo: Fino all'inferno
Regia: Roberto D'Antona
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Tre delinquenti, di cui un leader fumantino ma astuto, un braccio destro un po' in carne e uno smilzo incontrollabile, si ritrovano per colpa di quest'ultimo a dover saldare un debito con un boss. Rapinano così una farmacia, ma durante la fuga si fermano in una tavola calda, in cui entrano altri rapinatori decisi a svaligiare il locale. Si scatena una sparatoria che coinvolge anche un falso poliziotto, che in verità aveva preso in ostaggio una madre e suo figlio. Quando i protagonisti, per cambiare auto, prendono il suo camper, scoprono che il compare del misterioso agente è già morto e dovranno liberarsi del corpo. Successivamente incontreranno un ex poliziotto con cui il loro capo ha un rapporto di conflittuale amicizia, nel mentre l'organizzazione Crisalis è sulle loro tracce e contatta il boss con cui sono in debito perché gli tenda una trappola.

Mi sento in dovere di difendere questo film.
Ok è una trashata che prende in giro tanti generi e tanto cinema, ovviamente in alcuni momenti la recitazione come l'aspetto tecnico è palesemente amatoriale ma nonostante tanti sforzi, gli attori italiani purtroppo sono quello che sono.
Scene di indubbio gusto, durata eccessiva, dialoghi troppo lunghi e fine a se stessi per prendere tempo ( va bene le battute sul sesso ma qui rischiano di storpiare quando è troppo), scene d'azione quasi improvvisate e a tratti assai ridicole, uno stile di regia non sempre professionale e funzionale e tante altre cosucce che spero D'Antona, chissà dove prende i soldi per fare i film, affinerà col tempo.
Per il resto ci troviamo di fronte ad un film che è una parodia dei film americani (DAL TRAMONTO ALL'ALBA più di ogni altro) dove nonostante tutto, il film riesce e funziona per quanto concerne il ritmo, l'azione in alcuni casi, qualche personaggio, le musiche, l'uso del montaggio.
E'un film godereccio di quelli che cercano di esaltarti sempre di più piano piano che vai avanti.
Un'opera che punta sull'esagerazione, sul fatto che tutto debba essere di più di quello che è, con sempre il sesso e la trasgressione a farla da padrone, i valori del maschio alpha, agenti governativi e multinazionali che producono virus battereologici, infetti e altre cose ancora.
Insomma un caos dove alla fine non rimani deluso.
Fino all'inferno è puro intrattenimento dichiaratamente di stampo citazionista.