Titolo: Pericle il Nero
Regia: Stefano Mordini
Anno: 2016
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
La vita di Pericle Scalzone è nera
come il 'titolo' che si è guadagnato sul campo. Assoldato da Don
Luigi per fare letteralmente il culo alla gente, Pericle arrotonda
l'attività criminale girando film pornografici. Perché Pericle
'maneggia' bene certi argomenti davanti alla macchina da presa come
alle spalle dei malcapitati che umilia barbaramente. Durante una
spedizione punitiva uccide per sbaglio la sorella di un temibile boss
camorrista e ripiega in un rifugio segreto dove viene presto
raggiunto da due uomini armati. Tradito da Don Luigi, l'unico a
sapere dove si fosse nascosto, Pericle infila l'autostrada e
abbandona Bruxelles. Lontano, solo e disperato a Calais incontra
Anastasia, impiegata in una boulangerie e madre di due bambini. Per
Pericle è subito amore e forse l'inizio di una nuova vita.
Mordini è un regista insolito per il
panorama italiano. Il suo ultimo film in concorso a Cannes ne è una
prova lampante anche se purtroppo nonostante molti meriti e
finalmente una decente interpretazione di Scamarcio, si inserisce nel
solito e nutrito panorama del noir che parla di mafia.
Ora se da un lato una certa
realisticità iniziale e senza esagerazioni, crea una bella atmosfera
e alcuni spunti interessanti, soprattutto sull'atipicità del
protagonista, dal secondo atto in avanti, con la comparsa di
Anastasia, la sola di turno che accetta il vagabondo in casa e lo
lascia trascorrere i pomeriggi con i due figli pur sapendo che
proprio tutto a posto non è...diventa l'inizio di una serie di
scelte di sceneggiatura molto discutibili e di alcune esagerazioni
che sconfinano in alcuni casi anche nel puro non sense.
Sembra che quella stessa ricerca di un
sensazionalismo ad effetto diventi l'arma a doppio taglio del film,
con un finale aperto che lascerà diversi dubbi, una trasformazione
del super io di Pericle e infine la resa dei conti col boss.
Diciamolo pure. Tra i film di mafia
recenti ANIME NERE continua ad essere una spanna in più sopra tutti.