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giovedì 24 novembre 2011

Eaters


Titolo: Eaters
Regia: Luca Boni, Marco Ristori
Anno: 2010
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Due umani sopravvissuti all’apocalisse vanno in giro per il mondo contaminato ed incontrano brandelli di umanità e freaks durante il loro cammino

Di solito impallidisco quando vedo i tentativi low-budget italiani degli afecionados che cercano di contribuire al genere. Dal minimo contributo al fatto anche solo di dire di avercela potuta fare, caratteristica già difficile di per sé, in un panorama quanto mai amputato sui generi e sulla voglia di scommettere sulle nuove leve, Ristori e Boni si conquistano una fettina di spazio di scommessa e credibilità.
E’ così dopo i film di Zuccon (assolutamente esaltato dalla valutazione poco oggettiva di fan e improbabili critici) ai tentativi modaioli e fastidiosi di chi spiazza malamente come nel caso di IN THE MARKET, le schifezze dichiarate SMILE fino alle piccole sorprese come poteva esserlo MEDLEY.
Sono rimasto contento nel sapere che un trashone come Uwe Boll abbia partecipato a distribuire il progetto.
La sufficienza a dispetto di altri horror nostrani contemporanei, la merita per diversi elementi tra cui la fotografia, la post-produzione, il make-up davvero azzeccato, un doppiaggio che almeno si salva(una delle difficoltà più grosse nell’ambito indipendente) e un manipolo di scene funzionali. In più un elemento importante e il ritmo nei dialoghi senza mai lasciare momenti morti come invece capita spessissimo in quasi tutti i film sopracitati.
Diciamo che la trama non nasconde le chiare citazioni ai classici oramai abusati come i film di Romero, Boyle, alcune italianate di un periodo più fortunato e infine perché no, the children of men.
I due di Empoli ci provano, strutturano meglio un loro vecchio lungo girato anni prima con ancora meno soldi e fanno recitare chi capita per quelle strade ben coscienti di non avere un cast internazionale, anche se il protagonista zarro sembra per certi aspetti un misto tra The Rock e Vin Diesel.
Pensavo davvero peggio ma alla fine in tutto il sangue e l’azione ci si appassiona a questo primo lungo del duetto che speriamo abbia modo di girare di nuovo qualcosa di appartenente all’horror.