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lunedì 7 ottobre 2019

Bianco rosso e Verdone

Titolo: Bianco rosso e Verdone
Regia: Carlo Verdone
Anno: 1981
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Il film è un comico road movie ambientato in Italia, nei primi anni ottanta, durante un fine settimana elettorale. I protagonisti, le cui storie si intrecciano ripetutamente durante il film, sono tre uomini in viaggio per raggiungere i rispettivi seggi elettorali, tutti e tre interpretati da Carlo Verdone: Furio, un funzionario statale estremamente logorroico e morbosamente pignolo, Mimmo, un giovane ingenuo e goffo ma allo stesso tempo premuroso con sua nonna e Pasquale, un emigrato del Sud Italia residente a Monaco di Baviera, che in Italia trova una accoglienza tutt'altro che calorosa.

Verdone è un regista che ho conosciuto e ho potuto amare tardi sempre avvezzo a scegliere un altro cinema d'autore italiano e relegandolo ad essere una semplice macchietta in un panorama vastissimo di cinema che approfondiva i generi e giocava molto con la commedia all'italiana.
Il film in questione è una bella riflessione di tanti elementi squisiti della nostra cultura, una cartina impazzita per l'Italia, mode, linguaggi, fobie, disagi, limiti e tutto quello che poteva essere il nostro paese di quegli anni.
La lente di Verdone è in grado di approfondire e analizzare in maniera splendida e molto psicologica, se vogliamo anche antropologica, le squisite faccende nostrane, ritagliandosi dei ruoli quasi grotteschi e indimenticabili, giocando in una commedia che tocca momenti molto drammatici e situazioni comiche e tragicomiche.
Deve tanto a Leone e Sordi, suoi maestri di cui soprattutto dal secondo prende tanti spunti recitativi. Verdone riesce dopo UN SACCO BELLO a smarcarsi bene da una situazione all'altra passando dal dramma alla comicità e allo stesso tempo miscela il grottesco, la comicità, la farsa, con un'ombra di sotterranea malinconia, che dà alle sue macchiette consistenza e verità umane