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lunedì 6 giugno 2011

Strange circus


Titolo: Strange circus
Regia: Sion Sono
Anno: 2005
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Taeko è una scrittrice di successo, costretta in una sedia a rotelle. Il suo ultimo lavoro narra la storia di Mitsuko, una bambina molestata dal padre e costretta a spiare il sesso tra i suoi genitori da un buco nella custodia del violoncello in cui suo padre la rinchiude...

Soprattutto guardando l’incipit di STRANGE CIRCUS mi ha ricordato molto VISITOR Q il celebre e geniale film di Miike Takashi. Solo che mentre nel film del celebre outsider giapponese all’interno della pellicola c’era un ribaltamento di tutti i taboo sessuali e una strizzatina d’occhio al celebre TEOREMA di Pasolini, nel film di Sion Sono in realtà sono solo elementi che fungono da pretesto per indirizzarsi e sbizzarrirsi sulla larga produzione Dnotomista che oramai annovera alcune perle di rara bellezza come THE GOOD, THE BAD AND THE WEIRD, TOKYO GORE POLICE, 2LDK, AACHI AND SSIPAK, KILLER PUSSY, GREAT YOKAI WAR, MACHINE GIRL, 20TH CENTURY BOYS solo alcuni e tra i meglio riusciti nella lunga filmografia quasi a voler fare da paiolo alla famosa Troma americana.
La differenza è che nel genere dnotomista non esiste un genere di partenza ma tutto è giocato sugli assurdi, sul weird più estremo, sullo splatter, sapendo essere crudo, terribile, sadico e spietato e trattando tutto ciò che risulta essere esagerato a 360°.
La similitudine tra i due film resta comunque sul fatto di puntare sulla crudezza dei rapporti in famiglia.

Strange Circus risulta comunque un buon film.
A tratti disordinato e con una sceneggiatura che non sempre riesce a rimanere salda e un finale piuttosto criptico, fa parte di quei film che rimarranno in testa per quel pugno di scene originali come in alcuni casi solo gli orientali sanno fare(giapponesi in testa!).
Dalla sua può comunque avvalersi di un ottimo reparto tecnico con una fotografia coloratissima e un cast di tutto rispetto tra cui spicca Masumi Miyazaki e le musiche composte dallo stesso regista.
La visionarietà mista al sesso e all’uso che Siono sfrutta proprio portando agli estremi alcune dinamiche sono tra i punti forti anche se poi come ho precedentemente annotato si perde un po dietro al thriller della storia.