Titolo: French Dispatch
Regia: Wes Anderson
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Alla morte del direttore di una redazione, il personale pubblica un memoriale che riporta le migliori storie realizzate dal giornale nel corso degli anni: un artista condannato all'ergastolo, rivolte studentesche e un rapimento risolto da un cuoco.
French Dispatch dimostra ancora una volta il lavoro chirurgico di un esteta dell'immagine e degli spazi come Wes Anderson. Praticamente dentro c'è mezza Hollywood che conta e le location sono sempre memorabili che siano alberghi, sommergibili, dimore o quant'altro ancora.
Qui geograficamente si spazia abbastanza. Tutto come sempre è ricostruito a pennello dimostrando una panoramica a 360° dove ormai ogni inquadratura sembra un dipinto analizzato e ripreso sotto tutti i punti di vista possibili. In più la politica d'autore di Anderson è tale per cui da una singola inquadratura riconosciamo il suo tipo di cinema senza dover nemmeno guardare la scena. Formidabili le interpretazioni. L'unica segnalazione al film è legata alla continuità della narrazione. Siccome il cinema d'autore in questione è così perfetto e oltre, confermandolo come uno degli esteti attuali più grandi e importanti della settima arte, a volte proprio perchè si rimane inebetiti di fronte ai quadri che l'opera ci mostra, si tende a non seguire bene la trama e non cogliere tutte le sfumature e sfaccettature che in una galleria di eventi come quella del film sono davvero tante
