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venerdì 10 febbraio 2017

Ash vs Evil Dead-Season 2

Titolo: Ash vs Evil Dead-Season 2
Regia: AA,VV
Anno: 2016
Paese: Usa
Serie: 2
Episodi: 10
Giudizio: 2/5

Dopo la scellerata tregua con Ruby e la sua stirpe maligna Ash si è rifugiato in Florida, con i suoi giovani pards Pablo e Kelly. Convinto di poter vivere in pace, se la spassa alla grande esibendo davanti a signore di ogni età la sua motosega eretta. Intanto Ruby fatica non poco a tenere i pargoli a bada, visto che questi vogliono il Necronomicon, ed è costretta ad allertare Ash, anche per informarlo che il Male ha fatto il nido nell’unico posto in cui il nostro eroe non vorrebbe mai tornare. La sua città natale Elk Grove, nel Michigan. E allora, nel bel mezzo di un party, due demoni – messaggeri infernali inviati da Ruby – irrompono a guastare la festa, usando i corpi delle due ultime malcapitate conquiste di Ash

La seconda stagione del beniamino di Raimi (uno degli anti-eroi più riusciti del cinema) è assolutamente folle.
Anche la prima lo era, premesso, ma la seconda si spinge dove la prima non ha potuto, voluto, oppure solamente osato. Parliamo di passare il varco...quello del puro trash e della demenzialità che carica lo spettatore con un ritmo davvero disorientante per come in 25' di episodio, questa è la durata in media, non si riesca a staccare gli occhi dallo schermo.
Succedono davvero troppe cose e rispetto alla prima stagione i personaggi esondano volgarità di ogni tipo compreso il padre di Ash, uno sporcaccione come si deve che pensa solo a scopare, senza infine dimenticare alcuni protagonisti già visti nella trilogia di Raimi.
Ora però veniamo ai punti deboli. Ritmo esagerato non significa per forza che il risultato soddisfi. Infatti se è vero che succedono tante cose nella seconda serie, è anche vero che tante si dissolvono nell'aria senza troppi convenevoli e quasi tutte le altre tendono a ripetersi e a ripiegare su se stesse. Il nemico della seconda serie non è altri che Baal, divinità antica di una certa importanza, qui sminuito con il contagocce come lo era per Ruby nella prima stagione. Senza contare il finale davvero buttato lì che non sembra rendergli giustizia. Anche gli obbiettivi dei personaggi ad un tratto perdono la direzione e ognuno va un po dove gli pare senza capirne il senso.
Lo stesso ritmo iper veloce non da la possibilità di capire se tutto abbia senso oppure no (certo parliamo di serie di evasione) però in alcuni momenti non è chiaro perchè il Neonomicon, su cui si basa tutta la serie, debba essere distrutto da Baal quando genera proprio i suoi figli demoniaci assieme a R&B, ma questa è solo una delle numerose incognite.
Ad un tratto sembra di vedere un cartone animato quando Ash, dopo la "morte"di Pablo decide di tornare indietro nel tempo per salvarlo. Il problema è che poi succede mischiando in modo troppo sbrigativo piani temporali cercando di prendere tempo e guadagnare preziosi minuti senza spesso far coincidere tutti gli elementi della storia (elemento che mi rendo conto molti fruitori non prendono più in considerazione).
Appunto piani temporali, cambi di location, due città, parecchi interni quasi tutti affascinanti come l'obitorio, la casa di Ash e il manicomio.
Ma la ciliegina della serie è la miriade di momenti trash ed esilaranti che sono in alcuni casi davvero spassosi ma non bastano a salvare una seconda stagione scritta e diretta troppo in fretta come a dover garantire prima le scadenze produttive che non una storia o una trama interessante.
Dalla vecchia indemoniata che schiaffa le tette sulla faccia di Ash dicendogli di bere, al cadavere che caga in faccia al protagonista e gli schiaffa il membro vicino alla bocca, ai muppets indemoniati, gli alberi che prendono vita, l'incubo che Baal fa vivere ad Ash che dura quasi due episodi e infine la macchina infernale citando King. Continuano i rimandi alla serie di Raimi come il pezzo nella casa di montagna e tantissimi altri sparsi qua e là.
Infine bisogna ammettere che la demenzialità quando diventa esageratamente gustosa diverte...però altro non fa e in dieci episodi ripetere immancabilmente questo leitmotiv a me ha stancato velocemente. Ed è un peccato perchè Campbell è davvero in ottima forma.