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giovedì 4 dicembre 2014

King Surrender

Titolo: King Surrender
Regia: Philipp Leinemann
Anno: 2014
Paese: Germania
Festival: TFF 32°
Giudizio: 3/5

Germania, una metropoli senza nome. La guerra senza quartiere tra la polizia e le gang locali, che controllano il traffico di droga, non conosce soste. Quando una pericolosa operazione va male e due agenti muoiono, a Kevin e Mendes, a capo della divisione delle forze speciali, non rimane che giurare vendetta per la morte dei colleghi. Una vendetta da ottenere con ogni mezzo, legale e non. Parte così una frenetica e spietata caccia al colpevole, che non rispetta niente e nessuno

“Se facciamo questa merda quale è la differenza tra noi e loro?” Risposta del poliziotto: “Che noi possiamo”. Ogni riferimento a fatti di cronaca italiani è puramente casuale.
Nerboruto, tosto, insolito, adrenalinico e soprattutto teutonico, questo robusto poliziesco che sicuramente non verrà mai distribuito in Italia.
Ed è un peccato perchè il thriller di Leinemann parte di fuoco e non accenna a spegnere tutti gli elementi che lo infarciscono.
Certo non tutto torna e il film ha alcuni piccoli buchi di sceneggiatura, ma d'altronde la matassa da sbrogliare è troppo complessa.
Grazie a un cast di durissimi maschiacci e giovani teppisti imberbi, il film di Leinemann scorre che è una meraviglia con un ritmo davvero senza sosta e colpi di scena uno dietro l'altro.
La critica del regista sull'abuso di potere è anche un progressivo stravolgimento, un ribaltamento dei ruoli e dei concetti di bene e male con toni da noir molto metropolitano, che non regala niente, ma arriva solido e senza compiacimenti al nocciolo duro della questione.
In più l'odio come contenitore di tutti i mali (basta pensare a come scatta la miccia di tutto il film) ancora una volta investe tutti, giovani e adulti, ragazzini e genitori, in alcune scene che non hanno nulla da invidiare ai grossi colossi del genere (basti pensare a Leone o Scorsese) e che proprio nei volti non noti trova uno degli elementi ancora più funzionali e che sanno dare ancora più importanza alla struttura corale del film.
L'unico vero difetto di Wir waren Koenige è che mette davvero troppa carne al fuoco, sacrificando purtroppo alcune pezzi molto importanti e ribadendo alcuni concetti e fatti noti.
Nelle prime scene c'è una delle scene più politicamente scorrette e interessanti del film ovvero lo spacciatore da cui si reca il reparto speciale, chiuderà un gattino nel forno solo perché gli dà fastidio che miagoli....