Visualizzazione post con etichetta Manchester by the sea. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Manchester by the sea. Mostra tutti i post

domenica 26 febbraio 2017

Manchester by the sea

Titolo: Manchester by the sea
Regia: Kennet Lonergan
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Lee Chandler conduce una vita solitaria in un seminterrato di Boston, tormentato dal suo tragico passato. Quando suo fratello Joe muore, è costretto a tornare nella cittadina d'origine, sulla costa, e scopre di essere stato nominato tutore del nipote Patrick, il figlio adolescente di Joe. Mentre cerca di capire cosa fare con lui, e si occupa delle pratiche per la sepoltura, rientra in contatto con l'ex moglie Randy e con la vecchia comunità da cui era fuggito. Allontanare il ricordo della tragedia diventa sempre più difficile.

Manchester by the sea dura più di due ore e ha pochi colpi di scena. Ha un sacco di dialoghi, una scenografia basilare e un attore in stato di grazia. Pur non conoscendo Lonergan devo dire che al suo terzo film il regista newyorchese fa centro alla grande filmando un'opera che ritrae il tema del dolore in tutta la sua forma entrando nelle viscere e sguazzandoci dentro.
Un film dalla messa in scena sobria con pochi ricorsi al flash-back ma funzionali e mai eccessivi per dare al pubblico quelle piccolissime coordinate di cui ha bisogno per trovare la coerenza della trama.
Una sceneggiatura dicevo asciutta ma che nella sua apparente semplicità è impregnata di complessità ritraendo i suoi personaggi in tutta la loro naturalezza e solitudine.
Casey Affleck ormai è sinonimo di certezza in quasi tutti i film in cui recita a differenza del fratello. In questo caso paradossalmente ha una sola maschera per due espressioni dall'inizio alla fine del film riuscendo ad essere commovente oltre che esprimere a pieno tutti quei non detti che il nostro caro zio Lee vorrebbe gridare al mondo.
I colpi di scena sono pochi ma così maledettamente studiati bene che amplificano ancora di più la complessità e l'atmosfera mai ansiogena. Il film per quanto punta sul suo protagonista ha un lavoro enorme sui co-protagonisti passando da un personaggio all'altro e tracciando tutti i diversi stati d'animo. Il più grande merito registico e di scrittura è sicuramente quello di narrare un dramma che sa emozionare senza strappare lacrime a tutti i costi esplorando e sondando la sciagura massima, il destino irreparabile, la redenzione che non si riesce a cogliere.
Alla fine rimane un affresco che racconta una storia di vita tragica e commovente ma spalmando questa dolce malinconia in un sapore amarissimo sussurrandoti la fatalità piano piano nell'orecchio attraverso gli sguardi intensi e penetranti dello zio Lee.

Lonergan riesce con incredibile maestria a valorizzare il potenziale umano e drammaturgico regalando un film tragico e commovente.