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domenica 23 gennaio 2022

Climate of the Hunter


Titolo: Climate of the Hunter
Regia: Mickey Reece
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Due sorelle, Alma ed Elizabeth, insieme al loro cane fanno ritorno nella remota casa della prima per ricongiungersi con Wesley dopo vent’anni. Alma è divorziata da poco, Elizabeth è una maniaca del lavoro mentre Wesley vive solitamente a Parigi, dove si occupa di una moglie gravemente malata. A poco a poco, le due donne si contenderanno le attenzioni di Wesley, che in realtà potrebbe essere un vampiro.
 
L'opera di Reece è un indie low budget interessante, old style, vintage ed elegante.
Sette attori in totale e un cane. Un trio che cena dopo cena, svela le proprie carte, suddiviso in capitoli e da indizi che il film sciorina poco alla volta per dare pathos e atmosfera alla storia.
Un cottage in mezzo alla natura e distante dalla civiltà, due sorelle, due adepte che aspettano il loro maestro, figli e figlie che partecipano al banchetto nella casa e infine un guardia boschi pazzo e solitario che sembra annusare nell'aria l'avvento di qualcosa di pericoloso.
Climate of the Hunter è tutto concentrato sui dialoghi dei tre protagonisti dove Wesley sembra l'incarnazione del maschio alfa, elegante e intellettuale, capace di dimostrarsi adatto in ogni luogo e circostanza. Un uomo che ha viaggiato ovunque, divorando donne di ogni tipo e dimostrando di poter avere qualsiasi cosa che anela.
Sul tema del vampirismo di cui ho visto ogni film possibile, questo riesce ad avere una tematica originale, potrebbe quasi sembrare il cugino lontano delle STREGHE DI EASTWICK meno ambizioso e con un ritmo lento e parecchi dialoghi. Solo il finale sembra muoversi troppo spedito portando ad una resa dei conti che di fatto sembra terminare troppo velocemente una storia che sul più bello trova un climax finale discutibile.