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domenica 13 marzo 2011

Uomini si nasce, poliziotti si muore

Titolo: Uomini si nasce, poliziotti si muore
Regia: Ruggero Deodato
Anno: 1976
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Alfredo e Antonio sono la punta di diamante di una brigata speciale della polizia che combatte la malavita ad armi pari. Liberi da qualsiasi vincolo legale e con licenza di uccidere, i due agiscono con spietatezza coperti dal loro capo. Le cose si complicano quando i due cominciano a dare la caccia ad un delinquente ferocissimo, il biscazziere Roberto Pasquini, che spadroneggia a Roma con connivenze in ogni settore della malavita.

Deodato uno dei migliori italiani di sempre approda al poliziesco con un ottimo risultato non solo per l’efferatezza delle scene, alcune notevoli per il periodo, ma anche per aver scelto i due protagonisti come belve altrettanto avide di uccidere e di esibirsi coperti dalla legge.
Deodato, regista, autore del soggetto nonché della sceneggiatura tira frecciatine contro quella che è la modalità operativa delle forze dell’ordine in generale, riassunte con le azioni dei due poliziotti in borghese che sembrano quasi divertirsi oltre che far sembrare il tutto un gioco in cui hanno la libertà di poter agire come vogliono.
Il montaggio è secco e ricorda soprattutto i film di Fernando Di Leo. Tra i personaggi spiccano due apparizioni, una quella di Franco Citti delinquente e l’altra quella di un improvvisato Alvaro Vitali.
Le scene da ricordare sono come sempre gli inseguimenti girati come solo noi italiani in primis abbiamo saputo fare e di cui gli americani dovranno omaggiarci forever.