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sabato 22 novembre 2025

Touched by eternity


Titolo: Touched by eternity
Regia: Marcis Lacis
Anno: 2024
Paese: Lettonia
Giudizio: 3/5

Fatso, autoproclamato esperto di cripto valute, è un brontolone di mezza età che spreca le sue giornate con videogiochi e cospirazioni online. Ossessionato dal concetto di vita eterna fin dall'infanzia, Fatso sperimenta varie teorie ciarlatane nella speranza di diventare immortale, nonostante conduca una vita miserabile e solitaria. Un giorno, alla porta della sua roulotte sperduta nel bosco, appaiono Egons e Carlos portando la lieta novella: Fatso è stato prescelto per diventare vampiro, quindi immortale.
 
Al ToHorror ci si chiede se i film sui vampiri sono ancora in grado di dire qualcosa? Chiedetelo ai lettoni.
Il film di Lacis è un film minimale, esistenzialista come sanno essere i signori della notte e ci porta a rave all'interno di fattorie sperdute nelle campagne remote e a insoliti dialoghi all'interno di una roulotte. Praticamente per tutto il tempo ci si chiede se Fatso vuole o non vuole accettare l'idea di poter diventare un vampiro. Vista l'opportunità golosa, il clan sembra non voler e poter accettare un rifiuto. Touched by eternity è un film strano e anomalo, assolutamente inclassificabile che seppur gode di un inizio promettente sembra prendere una piega derivativa rimanendo un esercizio di stile ma senza mai convincere

Shrouds


Titolo: Shrouds
Regia: David Cronemberg
Anno: 2024
Paese: Canada
Giudizio: 4/5

Rimasto vedovo di Becca da quattro anni, Karsh ha faticosamente trovato il modo di elaborare il lutto, benché in maniera peculiare. Grazie ai suoi ingenti mezzi finanziari ha fondato una società, GraveTech, che fabbrica sudari speciali, che permettono di riprendere con videocamere i defunti e di farli osservare post mortem ai congiunti attraverso un dispositivo elettronico. Soprattutto Karsh può così osservare Becca in ogni momento, anche da morta. Così facendo, scopre un'anomalia nelle ossa di Becca, come se queste stessero mutando sottoterra. Nel frattempo il cimitero GraveTech dove è sepolta Becca subisce un atto di vandalismo e di hacking informatico, apparentemente riconducibile a un gruppo di ecoterroristi islandesi. Maury, cognato di Karsh, e Terry, sua ex moglie e sorella di Becca, identica a lei tranne per carattere e acconciatura, pensano che siano coinvolti servizi segreti russi e cinesi, interessati alle potenzialità strategiche offerte dai sistemi GraveTech.
 
A 82 anni David Cronemberg ha ancora voglia di sperimentarsi e osservare i cambiamenti globali e tecnologici. Continua la sua voglia di ricerca e di cimentarsi con aspetti e sfere diverse della scifi come in questo caso la sua esplorazione dei confini tra tecnologia, corpo e mente, offrendo una riflessione profonda sul dolore e sulla memoria. Shrouds mi ha colpito molto per la forma e meno per la sostanza. Un film che definire minimale nella messa in scena non vale l'idea di cosa voglia davvero significare a partire, ed è forse la metafora perfetta del film, la dimora in cui vive Karsh un luogo essenziale e privo di accessori dove sembra esserci la più totale aderenza con un concetto voluto di privazione e di eccezzionali trovate visive ed estetiche come la vasca da bagno in cui rimane immerso per stimolare la propria psiche. Shrouds è un film che funziona molto quando riflette, meno quando mostra o quando il ritmo comincia a prevalere nell'indagine.
Le ossessioni storiche di Cronenberg ritornano puntualmente: voyeurismo; mutazione del corpo, qui oltre la vita; sessualità libera(ta) nella sua morbosità; necessità di esperire fino in fondo qualcosa di estremo e metafisico che la società ignora, condanna o non comprende. Il protagonista, un Vincent Cassel trasformato anche a livello fenotipico in alter ego del regista, elabora il lutto a suo modo, ma durante il processo - visto dai più come malato e sacrilego - avvicinandosi a zone percettive che gli erano sin qui ignote.


Relay-Informazioni pericolose


Titolo: Relay-Informazioni pericolose
Regia: David Mackenzie
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Un intermediario che promette guadagni lucrativi mettendo in contatto aziende corrotte e individui poco specchiati, infrange le sue stesse regole quando un nuovo cliente cerca la sua protezione per sopravvivere.
 
Mackenzie era sparito dai radar dopo aver mostrato talento con due film molto interessanti come STARRED UP e HELL OR HIGH WATER. Poi ha fatto un altro paio di film che mi sono perso e infine torna con questa spy story dove un intermediario che guadagna sugli accordi tra aziende corrotte e ricattatori, infrange le sue stesse regole quando una nuova cliente chiede la sua protezione per sopravvivere. Il film ha un ritmo incalzante, si avvale di un cast notevole e tra sotterfugi, colpi di scena e dialoghi convincenti richiede molta attenzione per non perdere dettagli e per comprendere appieno il sistema sul quale si basa la trama; sebbene non sia semplicissimo da seguire, lo script dimostra una certa creatività e si rivela col passare del minutaggio un riuscito mix tra spionistico e thriller dove soprattutto nel terzo atto e nel climax finale avviene una svolta poco scontata.

Grafted


Titolo: Grafted
Regia: Sasha Rainbow
Anno: 2024
Paese: Nuova Zelanda
Giudizio: 3/5

Una studentessa cinese, impacciata ma brillante, vince una borsa di studio per una prestigiosa università neozelandese. Una volta arrivata, la ragazza trova un modo inedito per ottenere la popolarità che desiderava da tempo, lasciandosi alle spalle una vittima martoriata dopo l'altra.
 
Il tema del body horror, del cambiamento di se stessi, dell'uscire dalla propria zona di comfort per assumere un'altra forma o impedire al proprio corpo un processo di invecchiamento che da sempre è stato biologicamente accettato sembra un punto o un tema su cui negli ultimi anni il body horror voglia riflettere maggiormente senza contare che la maggior parte delle registe sono donne e questo non può che fare un gran bene. Grafted parla di teenager, di processo di crescita, della difficoltà ad accettare e accettarsi soprattutto per il dramma familiare vissuto e il trauma senza parole che ancora Wei non riesce a superare senza avere supporti in primis dal padre. Lei contro il bullismo che la circonda a partire dalla cugina per arrivare ai soliti college dove la deprivazione culturale sembra un dato incontrovertibile. Però la Rainbow seppur trovandosi a volte con personaggi poco caratterizzati, soprattutto gli antagonisti, decide di far diventare la nostra piccola Wei come la Eihi di AUDITION di Miike una paladina del gore spingendo su una violenza inusitata, facendosi travolgere dal piacere dell'infliggere dolore scarnificando facce e impiombando le sue vittime tra oggetti di ogni tipo senza cambiare mai i tratti del viso.

domenica 26 ottobre 2025

Bug Diner


Titolo: Bug Diner
Regia: Phoebe Jane Hart
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

In un diner nel deserto, una talpa con un bel lato B e una mosca cameriera servono insetti e animali con problemi sentimentali, tra cui matrimoni infelici, cotte segrete e fantasie sul lavoro. Durante il servizio del pranzo, verranno a galla i segreti e i desideri di tutti.
 
In sette minuti Phoebe Jane Hart riesce a costruire un micro cosmo tutto ambientato in un diner in mezzo al nulla costruendo con pochissimi dialoghi una commedia nera e insolita in stop-motion che esplora temi di desiderio, frustrazione e relazioni attraverso personaggi animali antropomorfi.
Il tutto come una pentola a pressione che sta letteralmente per esplodere. L'opera racconta le storie intrecciate di clienti come una coppia infelice, una cotta segreta e fantasie sul posto di lavoro. Metafora di relazioni sentimentali moderne, frustrazioni e pulsioni non represse grazie a una satira travolgente, un'ironia potente e intelligente e una magia surreale che non può che farti sorridere dall’inizio alla fine.Hart ha realizzato personalmente i pupazzi utilizzando armature in filo metallico, pelliccia sintetica e occhi dipinti a mano. Le bocche intercambiabili, fissate con magneti, permettono espressioni emotive dinamiche. La scenografia è stata costruita in scala ridotta, circa quella di una Barbie, per adattarsi all’animazione in stop-motion.

Death of a unicorn


Titolo: Death of a unicorn
Regia: Alex Scharfman
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Elliot, dirigente vedovo di un'azienda farmaceutica, si reca con la figlia Ridley nella fastosa tenuta del suo capo, Odell Leopold. Guidando a gran velocità per il grave ritardo accumulato, Elliot finisce per investire un animale che si era fermato in mezzo alla strada: solo che non si tratta di un animale qualsiasi, ma di un unicorno. Quando la famiglia Leopold comprende che il sangue degli animali magici ha delle proprietà curative, pensa di sfruttare la scoperta a scopo commerciale. Nessuno però ha fatto i conti con l'ira di mamma e papà unicorno, assetati di vendetta.
 
E' ovvio che il film non sappia mai che strada prendere. Commedia, fantasy, horror, comico, trash? Diciamo che mischia tutto e il risultato fa abbastanza schifo come a dire ci abbiamo provato ma ancora una volta non ci siamo riusciti ma non per questo è da buttare. Intanto è il primo che mostra un unicorno ucciso e fatto a pezzi. Poi mostra gli unicorni più grossi brutti e cattivi che incornano le persone e sono famelici oltre che orribili. Poi ha un bel finale aperto che spero volesse destrutturare l'idea di un happy ending con i protagonisti che spero muoiano malamente. Per tutto il resto il film fa scimmiottare i suoi attori che risultano tutti ma proprio tutti indigesti e dove speri soltanto che possano morire dopo una lenta agonia. Un blockbuster con una pessima cg ma in grado di soddisfare il palato degli amanti del gore almeno in qualche scena e dove nel politicamente scorretto sniffarsi la polvere sbriciolando le corna di unicorno porta alla giovinezza

Mani nude


Titolo: Mani nude
Regia: Mauro Mancini
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Un ragazzo viene prelevato fuori da una discoteca e gettato nel retro di un camion che gira in tondo in uno spazio desertico. Dentro quel camion qualcuno lo copre di botte, mirando ad ammazzarlo. Invece sarà il ragazzo ad uccidere il suo avversario, senza neppure averlo visto alla luce. Il ragazzo prenderà il soprannome di Batiza e sarà costretto a combattere a mani nude contro avversari sempre diversi in un giro di incontri e scommesse clandestini orchestrati da un anziano faccendiere e gestiti da un allenatore adulto, Minuto, chiamato così perché chi l'ha incontrato in combattimento non ha potuto resistergli più a lungo di quella durata. Il rapporto fra Minuto e Batiza, improntato inizialmente al disprezzo da parte del primo verso il secondo, cambierà nel tempo, e in modi imprevedibili. Il ragazzo dovrà fare i conti con la propria natura più profonda, e imparare che nulla succede per caso.
 
Francesco Gheghi è uno dei migliori giovani in circolazione e Alessandro Gassman invecchiando sta dimostrando di saper convincere e regalare buone prove attoriali. Eppure questo solido duo non basta per un film che aveva tutti gli elementi per farsi amare, strizzare l'occhio al capolavoro di Fincher e a tratti Danny the dog, mettere dramma italiano e rapporto disfunzionale tra due personaggi irrisolti.
Riesce anche a convincere nella messa in scena molto elaborata e con un buon girato soprattutto negli incontri clandestini.
La prima tranche all’insegna di sangue, sudore e botte da orbi funziona benino, ma globalmente si ha la sensazione che un’importante sceneggiatura “di genere”, praticamente già servita sul piatto dal romanzo grafico del 2018, sia stata deturpata nell’infausto tentativo d’ottenere un film autoriale, da festival anzichè continuare a lottare a mani nude per sfornare un film sporco e più grezzo magari molto più realista nel dramma quotidiano e di come l'umanità stia andando in pezzi

Striking Rescue


Titolo: Striking Rescue
Regia: Siyu Cheng
Anno: 2024
Paese: Cina
Giudizio: 2/5

Bai An, che un tempo lavorava come esperto di sicurezza, rapisce la giovane ereditiera He Ting per vendicarsi del padre di lei. Tuttavia, la salva inavvertitamente da un massacro perpetrato da un cartello della droga. Nonostante la giovane età, l'intraprendente He Ting, isolata e incerta sul destino del padre, propone un'alleanza a Bai An per cercare il genitore scomparso.
 
Striking Rescue è un'operazione così poco sentita dal punto di vista del cinema in generale e parlo di storia, sceneggiatura, impronta del regista, intenti. Sembra un'operazione commerciale fatta per il mercato di fatto sciorinando messaggi di indubbio gusto e lasciando una leggera patina di pensiero reazionario alla vita per giustificare un revenge-movie dove a confronto i film di Liam Neeson sembrano girati da Michael Mann. Il film di Cheng è davvero difficile da sopportare come allo stesso tempo arrivare fino alla fine di un film mediocre che si dimentica troppo facilmente.
Tony Jaa ormai è il fantasma di se stesso accettando qualsiasi compromesso ed è un peccato contando da dove era partito e quando in parte ci avesse fatto gasare da parte di un paese di cui non conoscevamo le arti marziali nel cinema action.

sabato 27 settembre 2025

Secret Level-Season 1


Titolo: Secret Level-Season 1
Regia: Dave Wilson
Anno: 2024
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 15
Giudizio: 4/5

La mia fortuna sotto certi aspetti è stata quella di non sapere nulla di questa nuova serie antologica d'animazione che come LOVE DEATH & ROBOTS la cui ultima stagione risale al 2022 si muove su diversi generi e narrazioni in questo caso tutte legate ai videogiochi.

Alcuni episodi sono davvero interessanti e pieni di azione, violenza e un'uso interessante quanto mai eccessivo di cg e parlo ovviamente per Dungeons & Dragons perfetto a parte il finale sul più bello, Sifu che mischia tradizione e cultura millenaria orientale con le arti marziali, New World è un nì nel senso che è troppo spavaldo e solo per certi aspetti mi è piaciuto con la stessa dimensione temporale che seppur originale finisce per essere un deterrente. Unreal Tournament carino nel suo sposare la causa che anche i robot possano essere senzienti e delle sorti di gladiatori del futuro su cui nessuno avrebbe mai scommesso. Warhammer 40.000 decisamente tra i migliori in assoluto per il tasso di violenza e perchè sembra una specie di Mad Max che incontra i demoni. Da qui in avanti secondo me la serie prende degli scossoni importanti, riesce comunque a portare a casa altri episodi importanti dimostrando il suo enorme valore qualitativo e riuscendo nella sua brevitas a portare a casa delle mini storie affascianti e molto diverse l'una dalle altre

Mr Crocket


Titolo: Mr Crocket
Regia: Brandon Espy
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Mr. Crocket, presentatore di un programma per bambini, corre in soccorso dei piccoli bisognosi di aiuto, eliminando i genitori inadatti..
 
Abbiamo un nuovo presentatore seriale uscito dalle vhs in chiave anni '90 che cerca di muoversi tra pupazzoni artigianali ed effetti che per quanto limitati si apprezzano per quello che provano a fare.
I film con i mostri, in questo caso esseri paciocconi e pupazzoni che ricordano subito WILLY'S WONDERLAND e FIVE NIGHTS AT FREDDY'S qui nonostante le cadute di stile di una sceneggiatura peraltro interessante nei suoi intenti e in vari aspetti che propone cade vittima del solito trigo Mr cattivone contro la mamma in questione (anzi la vedova). Mr Crocket partiva con delle belle ambizioni ribaltando il ruolo del villain che vorrebbe salvare i bambini da genitori pessimi alle prese con dipendenze di ogni tipo e per questo provava a modo suo a parlare della complessa questione dell'intrattenimento dei bambini di fronte agli schermi, parlandone nel 2024 ma muovendo l'accusa sugli anni '90. Alcuni siparietti come la stessa canzoncina sono carini ma Espy sbaglia tutto quando cerca di mostrare una battaglia nel mondo degli abusi familiari che non è affatto quella della protagonista e del suo figlio odioso.

Hey Joe


Titolo: Hey Joe
Regia: Claudio Giovannesi
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Dean Barry, un veterano americano che ha avuto una relazione con una ragazza napoletana durante la seconda guerra mondiale, ritorna in Italia, a Napoli, all'inizio degli anni 70, per conoscere suo figlio. Dean vorrebbe recuperare venticinque anni.
 
Hey Joe è un film con tantissimi errori alcuni palesemente grossolani per cultura e intenzioni. Sembra in alcuni momenti di vedere EQUALIZER 3 quando si parla di un certo sud. Qui però il regista è italiano è il film è un dramma sociale sul ritrovare le proprie origini, il proprio passato, un figlio dopo numerosi anni. Un giovane marinaio americano sotto le sembianze di un James Franco che cerca di rialzarsi dopo anni in cui è stato messo in ombra per quello che ha combinato e per quell'ardire che per un attimo lo faceva sentire uno dei fuoriclasse di Hollywood.
Hey Joe è un film nostalgico, che ogni tanto fa sorridere quando prova questi strani incontri generazionali tra i grandi e i guappi, quando Franco prova a parlare in italiano, a cercare di comprendere una cultura troppo distante dalla sua in quel mondo a parte che è Napoli e soprattutto mettersi a trattare e cercare di fare il diplomatico vendendo la dignità prima dell'anima

domenica 27 luglio 2025

Orto americano


Titolo: Orto americano
Regia: Pupi Avati
Anno: 2024
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Bologna, nei giorni della Liberazione: un ragazzo vede entrare dal barbiere una nurse dell'esercito americano e se ne innamora all'istante. Lei è diretta a Ferrara, lui pensa di aver incontrato la donna che aspettava da sempre. Iowa, 1946: il ragazzo è diventato uno scrittore che si appresta a scrivere il romanzo della sua vita, ambientato in parte in America. Una notte sente chiedere aiuto da una voce proveniente dall'orto abbandonato dei vicini, dalla cui casa è scomparsa la giovane Barbara, proprio la nurse della quale si era innamorato in Italia. Scavando nel terreno nel punto dal quale proviene la voce Lui trova un vaso pieno di un liquido opaco con un'etichetta che fa riferimento ai genitali femminili. È l'inizio di una ricerca che porterà il giovane uomo ad Argenta, in provincia di Ferrara, sulle tracce della nurse che non ha mai dimenticato, e del folle che uccide le donne per asportarne e conservarne in formaldeide l'apparato genitale.
 
Pupi Avati a 86 anni conferma di essere uno dei più grandi registi italiani viventi. L'orto americano è sontuoso, spettrale, una favola drammatica con numerosi risvolti, un'indagine complessa, una riflessione sulla caccia alle streghe e un rompicapo in tempo di guerra. Avati ha spesso trattato e adattato il gotico padano con risultati sorprendenti già dall'ARCANO INCANTATORE.
I suoi film sembrano sempre sospesi nel tempo, onirici nel raccontare drammi, ossessioni e come in questo caso la follia nel rapporto tra Lui e i fratelli Zagotto (Armando De Ceccon fa qualcosa di memorabile). Una storia d'amore che vedrà Lui entrare in una suggestione che tra un cadavere nascosto in un orto, voci di stranieri verrà travolto in un limbo di follia suggestiva
L’orto americano testimonia la ferma volontà di Avati nel voler maneggiare a tutti i costi quella raffinata materia filmica che andava a comporre i classici dello spavento statunitensi come forse su tutti è rintracciabile M-IL MOSTRO DI DUSSELDORF


Surfer


Titolo: Surfer
Regia: Lorcan Finnegan
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Quando un uomo torna nella sua città natale in Australia, viene umiliato davanti al figlio adolescente da un gruppo di surfisti locali che rivendicano la proprietà della spiaggia dove ha passato la sua infanzia.
 
Surfer è l'ennesima prova di forza di quel talento che non si ferma mai e dice sempre di sì di Nicolas "The Warrior Cage". E qui incontra quel matto di VIVARIUM tale Lorcan nome memorabile Finnegan. Un nome per una garanzia di uno che fa e a cui piace fare cose strane.
Film onirici come lo era il suo piccolo gioiellino in sodalizio alla scifi e come lo è questo claustrofobico thriller psicologico che gioca con la discesa all'inferno nello specifico una spiaggia di un oceano e una setta. Mi ha ricordato per certi versi quel capolavoro anch'esso californiano di WAKE IN FRIGHT dove anche lì il protagonista impazziva nel caldo torrido e dove lì c'erano canguri, birre e Donald Pleasence mentre qui abbiamo Nico the Mad, setta di matti surfisti e un guru da spiaggia.
Nicolas in questo film non ha un nome, lo chiamano, gli lasciano messaggi, alcuni sembrano conoscerlo eppure sembra da un certo punto in avanti che lui sia solo un sogno o che l'immaginazione gli giochi tremendi scherzetti che lo portano a diventare un barbone mangiando scarti, escrementi, bevendo acqua non potabile, prendendo topi morti per metterseli in tasca e robe di questo tipo. Un film che sembra un trip lisergico e che non capisci in quale girone voglia collocare il suo anti eroe facendolo impazzire per poi prendersi la sua vendetta

Out come the wolves


Titolo: Out come the wolves
Regia: Adam MacDonald
Anno: 2024
Paese: Canada
Giudizio: 4/5

In una capanna immersa nella natura selvaggia, un fine settimana di caccia si trasforma in caos e lotta per la sopravvivenza quando un branco di lupi attacca un uomo, la sua migliore amica e il suo fidanzato.
 
Out come the wolves è un film molto interessante e promettente. Tre attori, una sola location e i lupi. Un menage a trois che riesce a scandire bene i rapporti di amicizia, invidia, tradimenti, il tutto in un primo atto dove comprendiamo il background della storia. Nel secondo e terzo atto e tutto moto, branchi di lupi, vagare e perdersi nei boschi, natura inesplorata e la caccia che muove tutto il concetto del film nel senso che "chi caccia chi.."
Un survival movie tosto e violento con attacchi di lupi veri, pochissima cg, scontri violenti e Sophie in veste di final girl alle prese con Kyle che sembra molto più violento e pazzo rispetto al branco.
L'attacco dei lupi a Nolan ancora una volta dimostra il talento di MacDonald a girare sequenze sorprendenti come per il precedente BACKCOUNTRY con gli orsi

Little Bites


Titolo: Little Bites
Regia: Spider One
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Mindy è una giovane vedova e, che cerca a tutti i costi di proteggere la figlia Alice da un mostro carnivoro di nome Agyar. Mindy ha segretamente sacrificato la propria vita permettendo alla creatura di banchettare sul suo corpo mentre tiene Alice nascosta a casa della nonna.
 
Little Bites è un piccolo horror indipendente in grado di creare grandi suggestioni e un ritmo incalzante. Un film minimale, pochi personaggi, un incedere tra Mindy e Agyar nelle rispettive psicologie distruggendosi a vicenda. Un rapporto di dipendenza disfunzionale tra un mostro e la nostra protagonista. Lei ha un debito, lui sa come ricattarla a dovere. Agyar chiede nuovo sangue perchè il corpo di Mindy è ormai allo stremo delle forze e delle risorse. Così cominciano gli ospiti indesiderati dove è la qualità del sangue a decidere se il vampiro può ritenersi soddisfatto.
Una vicenda tetra e intimista, un film sui vampiri atipico dove anche il mostro non sembra palesarsi quasi mai dal suo bieco nascondino dove viene tenuto relegato

mercoledì 23 luglio 2025

Twilight of the warriors walled in


Titolo: Twilight of the warriors walled in
Regia: Pou-Soi Cheang
Anno: 2024
Paese: Cina
Giudizio: 3/5

Hong Kong, Anni 80. All'interno del quartiere di Kowloon c'è una struttura molto particolare: la Città Murata, una sorta di baraccopoli del disagio, dove transitano i rifugiati e la criminalità regna incontrastata. Almeno finché Cyclone uccide il re degli assassini Jim e spezza la catena di morte, garantendo una relativa tranquillità agli abitanti del quartiere. Un giorno nella Città Murata arriva, in cerca di lavoro e denaro, Chan Lok-kwun, un clandestino imbrogliato in un giro di scommesse dal boss Mr. Big. Cyclone gli concede lavoro e ospitalità, ma la scoperta delle origini di Chan riapre antiche ferite, mai rimarginate, nella guerra tra gang delle Triadi.
 
Pou-Soi Cheang è uno degli attuali registi più talentuosi di Hong Kong. Basterebbe nella sua importante filmografia citare anche solo LIMBO per rendersi conto del suo talento e di come sappia gestire qualsivoglia genere anche se mantiene la sua verve impeccabile con il noir e il poliziesco.
Twilight è un altro film sul sociale travestito da film d'azione e di combattimenti. Un film sulle disuguaglianze sociali, sull'appartenenza, sui rifugiati, sulla famiglia, la comunità sottoproletaria, l'illegalità diffusa cercando di preservare valori umani di solidarietà e misericordia.
Ci sono tantissimi personaggi, un'esplorazione della città murata fatta di miseria, disperazione, soprusi ma anche di tanta umanità e voglia di riscattarsi.
Ed è ciò che dovrà fare Chan nella sua ricerca di verità e serenità finendo in un micro cosmo che sembra abbracciarlo per poi abbandonarlo in un continuum frenetico e coinvolgente.

Prosecutor


Titolo: Prosecutor
Regia: Donnie Yen
Anno: 2024
Paese: Cina
Giudizio: 2/5

Un uomo viene accusato ingiustamente di traffico di droga dopo essere stato ingannato. Un ex-procuratore indaga sul caso e scopre il piano di un team di avvocati corrotti ristabilendo la giustizia.
 
Abbiamo visto Donnie Yen in tanti ruoli ma mai avvocato. Il perchè nasce da un'ingiustizia in cui in una scena lo vediamo studiare dei testi di giurisprudenza americani e il giorno dopo è un avvocato fatto e finito e pure bravo e ovviamente incorruttibile. Donnie avvocato e pure regista per questo film che vorrebbe essere di denuncia nascendo come action ma poi diventando soporifero per un caso giuridico tra i meno appassionanti mai visti e dove Yen a fare l'avvocato non riesce mai a convincere come se dovesse da un momento all'altro lanciarsi sui colpevoli con un calcio volante.
E poi dura tantissimo, i legali che rappresentano l'accusa sono macchiette dove lui manco a farlo apposta è un drogato e ha affari con la mafia cinese mentre lei riesce a diventare avvocatessa entrando nelle grazie di un boss. Come se questo non bastasse poi ci sono alcuni personaggi di contorno davvero imbarazzanti.
"Qui siamo tutti forti e leali a noi stessi. Ma non possiamo eliminare il crimine. A volte anche noi siamo impotenti" bisogna commentarla...

Nella tana dei lupi 2-Pantera


Titolo: Nella tana dei lupi 2-Pantera
Regia: Christian Gudegast
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Sono passati due anni dal colpo alla Federal Reserve quando il gruppo di Merrimen è stato decimato e l'unità Major Crimes dello sceriffo della contea ha subito gravi perdite. "Big Nick" O'Brien è oramai separato, al verde, senza una squadra, ma sente che il furto appena avvenuto all'aeroporto internazionale di Anversa porta la firma di Donnie, il vero ideatore della rapina di Los Angeles nonché l'unico ad essere riuscito a scappare. Arrivato in Europa, Nick presto capisce che ogni cosa converge verso il World Diamond Center di Nizza, dove Donnie ha trovato dei nuovi alleati nella banda internazionale della Pantera e un nuovo impossibile colpo da eseguire.

NELLA TANA DEI LUPI già non era un bel film per cui mi chiedo per quale motivo il sequel dovesse essere migliore. Infatti non lo è riuscendo come spesso accade a fare di peggio.
Grazie anche ad una scelta di cast internazionale che non funziona è il solito impietoso quadro della polizia corrotta che si mischia con i criminali per fare un grosso colpo e infine tradirli. Donnie era stato già tradito da Big Nick nel primo capitolo e in questo sequel Pantera ci ricasca di nuovo.
Se questo possiamo definirlo un criminale sveglio e audace allora è tutto detto.
La scena della rapina e gli inseguimenti siglano quell'aria da heist movie che il film non riesce sempre a perseguire, la scena della festa dove Big Nick balla sballato fumando una canna e provandoci con Jovanna fa quasi commuovere dal ridere e per il resto ormai gli ammericani sanno che quando si parla di mafia italiana i nomi più altisonanti ma non per questo sinonimo di saper recitare sono Salvatore Esposito e Fortunato Cerlino

venerdì 4 luglio 2025

Anora


Titolo: Anora
Regia: Sean Baker
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Anora detta Ani è una ballerina erotica americana di origine russa esperta in lap dance che porta i clienti nei privé offrendo loro servizi extra a pagamento Un giorno nel locale dove lavora arriva Ivan, un ragazzo russo che pare entusiasta di lei e dei suoi molti talenti. Il giorno dopo Ivan invita a casa sua, e Ani scopre che il ragazzo vive in una megavilla ed è figlio unico di un oligarca multimiliardario. Le cose fra i due ragazzi vanno così bene che Ivan porta Ani a Las Vegas e là le chiede di sposarlo. Ma i genitori di lui non sono affatto d'accordo, e mandano una piccola "squadra di intervento" a recuperare il figlio dissennato. Quella che seguirà è una rocambolesca avventura ricca di sorprese , che tuttavia non dimentica di avere un cuore e un occhio alla realtà anche all'interno dell'esagerazione comica.

Anora è un piccolo gioiellino di un regista che andrò a recuperare. Un regista, sceneggiatore, produttore, fotografo, montatore e che spesso si occupa lui stesso di fare il casting.
Un autore a tutto tondo che qui riesce a regalare una commedia vivace, fresca, originale, brillante piena di humor, di dramma e di pathos con dei personaggi scritti e caratterizzati benissimo e una notevole grazia nel portare avanti una trama niente affatto scontata con dei bei colpi di scena.
Tutta la fiaba iniziale con la nascita di questa storia d'amore capitalizzata si domanda ben presto cosa accade quando il proprio lavoro si confonde con la propria vita privata, quando la condizione sociale definisce chi si è come in questo caso Vanya che appena viene scoperto torna ad essere l'ingenuo adolescente che non sembra volersi prendere le proprie responsabilità. Quando Toros comincia a smontare tutte le sue certezze si raggiunge il massimo della critica e allo stesso tempo del divertimento contando cosa sta succedendo nella casa di Vanya e della testardaggine di Ani.

Roundup-Punishment


Titolo: Roundup-Punishment
Regia: Heo Myeong Haeng
Anno: 2024
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Nelle Filippine un giovane programmatore informatico coreano viene ritrovato morto, in condizioni tali da far pensare a un lungo periodo di cattività e lavori forzati. Si aprono le indagini della polizia, che rivelano un racket dei casinò online che si snoda tra Corea e Filippine, gestito dalla gang di uno spietato e psicotico criminale, Baek Chang-gi, e collegato agli affari di un giovane magnate IT, Chang Dong-cheol. Il poliziotto Ma Seok-do, massiccio nel fisico e tenero di cuore, promette alla madre del ragazzo scomparso di affidare i colpevoli alla giustizia e si fa largo, a pugni e calci, nella rete criminale che conduce sino a Baek.
 
Dopo NO WAY OUT era impossibile aspettarsi di meglio. Quel film aveva raggiunto i fasti di questa bella quadrilogia d'azione con eccellenti combattimenti, ironia, azione a profusione e molto altro ancora. L'ultimo capitolo è sicuramente un prodotto confezionato molto bene ma mancano alcune di quelle sotto trame e gallerie di personaggi visti precedentemente che davano risonanza ai toni del film. Lo stesso cattivo seppur interessante non riesce a misurarsi con la cattiveria del capo del dipartimento di polizia anch'esso antagonista del capitolo precedente.
Niente di particolarmente nuovo sotto il sole, tanto che i conoscitori del franchise ritroveranno molte situazioni già visitate negli episodi precedenti, ma The Roundup: Punishment ha il merito di soddisfare le aspettative del pubblico, che si siede in sala a vedere un film di Don Lee essenzialmente per godere di una catartica scarica di pugni e di buoni sentimenti, proprio come succedeva in Italia decenni fa con Bud Spencer