Regia: Shane Black
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Il nuovo film Marvel Iron Man 3 vede lo sfacciato ma brillante industriale Tony Stark/Iron Man combattere contro un nemico senza limiti. Quando Stark vedrà il suo mondo personale distrutto per mano del suo nemico, intraprenderà una straziante missione alla ricerca dei responsabili. Si tratterà di un’impresa che metterà a dura prova il suo coraggio in ogni momento. Con le spalle al muro, Stark dovrà sopravvivere senza i dispositivi da lui creati, fidandosi solo del proprio ingegno e istinto per proteggerele persone che ama. Mentre trova tutte le forze per reagire, Stark trova la risposta alla domanda che lo ha sempre segretamente perseguitato: è l’uomo che fa l’armatura o è l'armatura che fa l’uomo?
Sembra un destino inevitabile quello che spesso abbraccia il destino dei terzi capitoli delle saghe. Entrando al cinema ho fatto la prima brutta scoperta, il sito si era sbagliato e anche in quel cinema c’era il 3D.
Superata la prima brutta notizia la seconda che mi ha lasciato perplesso è stata la mandria di bambinetti accompagnati dai genitori.
La terza e la più brutta è stata scoprire che il film ha perso quel poco che aveva costruito cedendo tutto verso la parodia e dei dialoghi a volte davvero imbarazzanti.
Un ottimo film d’azione che purtroppo non nega la limitata forza che hanno gli americani di costruire una storia. L’idea è sempre stata, soprattutto per i film con budget straordinari, quella di aggiungere elementi a discapito di renderli poi funzionali e strutturarli al meglio facendoli convergere con gli obbiettivi del soggetto.
In Iron Man tutto funziona un po’ come l’armatura del super-eroe che non sempre segue il disegno del suo regista ma diventa giocattolo funzionale allo scopo, intrattenimento.
Con leggeri e soporifere critiche al potere mass-mediatico (il Mandarino che in realtà è un burattino) oppure il motore che avrebbe davvero dato un tassello di più al film ma che invece risulta scontato ovvero Extremis.
Speriamo solo che dal finale telefonato non escano più conigli dal cappello…
Sembra un destino inevitabile quello che spesso abbraccia il destino dei terzi capitoli delle saghe. Entrando al cinema ho fatto la prima brutta scoperta, il sito si era sbagliato e anche in quel cinema c’era il 3D.
Superata la prima brutta notizia la seconda che mi ha lasciato perplesso è stata la mandria di bambinetti accompagnati dai genitori.
La terza e la più brutta è stata scoprire che il film ha perso quel poco che aveva costruito cedendo tutto verso la parodia e dei dialoghi a volte davvero imbarazzanti.
Un ottimo film d’azione che purtroppo non nega la limitata forza che hanno gli americani di costruire una storia. L’idea è sempre stata, soprattutto per i film con budget straordinari, quella di aggiungere elementi a discapito di renderli poi funzionali e strutturarli al meglio facendoli convergere con gli obbiettivi del soggetto.
In Iron Man tutto funziona un po’ come l’armatura del super-eroe che non sempre segue il disegno del suo regista ma diventa giocattolo funzionale allo scopo, intrattenimento.
Con leggeri e soporifere critiche al potere mass-mediatico (il Mandarino che in realtà è un burattino) oppure il motore che avrebbe davvero dato un tassello di più al film ma che invece risulta scontato ovvero Extremis.
Speriamo solo che dal finale telefonato non escano più conigli dal cappello…
