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lunedì 9 dicembre 2013

Luton

Titolo: Luton
Regia: Michalis Konstantatos
Anno: 2013
Paese: Grecia
Festival: TFF 31°
Giudizio: 3/5

Tre personaggi – un uomo, una donna, un ragazzo – in un città di atroce anonimato. Tre vite di ordinaria piattezza che sembrano non incontrarsi mai. Eppure qualcosa che li unisce c’è, ed è qualcosa di mostruoso.

Luton come MISS VIOLENCE, DOGTOOTH, ALPIS o ATTENBERG e altri si domanda e fa luce su cosa sta succedendo in Grecia, su come le vite di alcuni personaggi che sembrano incompatibili tra di loro, entrino in contatto per uno scopo comune davvero grottesco e che di fatto crea un fatto sociale mica da ridere
Non viene citata Alba Dorata, i dialoghi sono pochi e confezionati bene, lo stile è prolisso, lento, estenuante,
ma allo stesso tempo funzionale al soggetto e ai tempi di vita dei personaggi che costellano la storia.
Tutto fa riflettere, da una semplice spesa al supermercato fino alla prova costumi in un camerino.
Konstantatos era in sala a presentare il film. Un ragazzo molto giovane, sorridente che non vede l'ora di rimettersi all'opera. Da un lato qualcuno ha detto che sembra già arrivato, che ha uno stile vecchio e asciutto. A distanza di due settimane dalla visione del film a conti fatti, ancora alcune immagini mi viaggiano velocemenete nella testa, portandomi a riflettere e a dimostrare che forse tutti quelli che non sono stati convinti dovrebbero rivedere le loro opinioni.
Cinema duro, con poca azione ma numerosissime riflessioni, con un climax più che efficace e un finale per nulla banale, interpretazioni sofferte che scandiscono le fasce generazionali greche e un urlo disperato di sottofondo che sembra sempre di più icona di qualcosa che si lascia lì come una figura di sfondo in un quadro pieno di polvere.
Il trentaseienne poi si vede che ha capito molto dell'attuale politica europea e delle finte promesse, il suo cinema gratta via tutte le false certezze, le autorassicurazioni e gli autoinganni del governo e dello Stato.
Come tutte le cose abbandonate...alla fine ognuno sceglie il proprio divertimento e la propria fede.
A volte però alcune scelte possono davvero dare luce a mostri di una ferocia spietata.