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venerdì 26 aprile 2024

Duro del Road House


Titolo: Duro del Road House
Regia: Rowdy Herrington
Anno: 1989
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Un laureando in filosofia si diverte a fare il buttafuori in un locale notturno malfamato, il "Double Deuce". A un certo punto però il lavoro diventa sempre più pericoloso per via degli scagnozzi di un boss malavitoso. Alla morte di un suo amico il buttafuori-laureando porrà fine con un sanguinoso scontro alle prodezze del boss
 
Il duro del Road House doveva essere quel tipico esempio di cinema muscoli & arroganza, dialoghi tagliati con l'accetta, maschi alpha e mazzate a gogò. E' così è stato mettendo tra l'altro un attore che non aveva proprio quel fisic du role adatto a questo cinema di genere. Eppure fecero una cosa interessante. Scrissero una bella storia che seppur non abbia sotto trame o chissà quali peripezie di sceneggiatura faceva il suo e pure molto bene. Alla fine come molte pellicole di quegli anni venne dapprima ignorato per poi diventare un cult. Ci sono tanti elementi che contribuiscono alla resa del film dal cast alla presenza di Ben Gazzara come nemico e boss della cittadina e mafioso locale (non a caso un italo americano che si crea da solo u piccolo impero per poi venir distrutto dalla solidità e complicità di un gruppo di americani che credono nell'ideale di giustizia) ad un Sam Elliot sempre decisivo e in grado con quella faccia da schiaffi di fare la differenza e non ultima Kelly Lynch che a livello di bellezza rasentava la perfezione.
Un film che invecchia bene da lasciare in una botte e guardare ogni tanto per notare con quanta grazia riusciva a bilanciare dramma ed action movie

Road House


Titolo: Road House
Regia: Doug Liman
Anno: 2024
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Elwood Dalton è un ex combattente di arti marziali della UFC (Ultimate Fighting Championship) ritiratosi a causa del tragico esito di un incontro, il cui ricordo lo perseguita. Per tirare avanti si guadagna da vivere prendendo parte a match clandestini nei quali prevale senza difficoltà, finché la proprietaria di un Road House in Florida non gli propone l'incarico di buttafuori nel suo locale, messo sempre più a rischio dalle ripetute risse e violenze. Seppure riluttante, Dalton accetta e si ritrova presto a fare i conti con un boss criminale intenzionato a far chiudere il locale (per poi acquistare il relativo appezzamento di terreno) servendosi della propria banda di delinquenti e di un folle e pericoloso picchiatore.
 
Alla fine per essere una sorta di remake non è poi così male. Cambiano pochi elementi e tutti in negativo tranne quella scheggia impazzita di McGregor che recita se stesso e l'assenza di un villain vero e proprio. Mancano le donne, per assurdo la vecchia pellicola si sforzava di inserire molte più scazzottate mentre qui sono abbastanza centellinate, il pre finale nella barca è imbarazzante e alcune scelte di Dalton come quella di portare dei bifolchi in ospedale dopo avergli menati a dovere fanno storcere il naso. E' intrattenimento ma senza avere il brio e il ritmo giusto, dura tanto e alcuni momenti sono veramente tiratissimi dando al film una noia mortale che sinceramente da un film del genere non meritiamo. L'incontro finale tra Dalton e Knox riprende tanto dagli ultimi film di arti marziali indonesiani.

Reacher-Season 1


Titolo: Reacher-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2022
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Jack Reacher, ex recluta dell'esercito americano, si è ormai ritirato dalla polizia militare. Tuttavia, il suo viaggio attraverso il Paese lo porta ad essere coinvolto in alcune indagini pericolose, fino a venire accusato di omicidio.
 
Un vichingo con il cervello e l'acume di Sherlock Holmes. Eh sì perchè Alan Ritchson a differenza di Tom Cruise funziona molto meglio e ha la ghigna e le braccia grosse al punto giusto per sfondare a suon di mazzate i bifolchi e i corrotti che trova durante il suo cammino. Parte bene come sempre, ricorda non di poco BANSHEE per come venga almeno inizialmente tratteggiato il protagonista e il suo passato oscuro. Scopriamo praticamente subito che è un buono e che riesce a vedere oltre l'apparenza di un paesino corrotto come sempre fino al midollo dove cominciano ad avvenire degli omicidi molto anomali. Un'operazione studiata a tavolino che sembra ricordare quei vecchi telefilm anni '80 dove il mistero e l'indagine non sono mai così complessi ma nemmeno particolarmente banali e scontati e dove i personaggi riescono ad avere sempre una caratterizzazione decente.
Dove ancora una volta non ci sono mezzi termini, i cattivi fanno il loro e i buoni pure, senza manicheismi o sensazionalismi vari ma un omone che lavora fuori dalle noiose maglie burocratiche della legge, uno che quando prende a cuore una causa (qui gli hanno ammazzato il fratello) diventa uno schiacciasassi che tira sotto tutto finché non arriva alla verità lasciandosi dietro una scia di cadaveri.

mercoledì 27 marzo 2024

60 minuti


Titolo: 60 minuti
Regia: Olivier Kienle
Anno: 2024
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

Il lottatore di MMA Octavio ha solo un'ora per raggiungere il compleanno della figlia, altrimenti rischia di perderne la custodia per sempre. Per arrivare in tempo, dunque, deve far terminare il prima possibile l'importante incontro che ha in programma per quella sera, cosa che non piace ad alcuni dei malavitosi che hanno scommesso grandi somme sul combattimento.
 
E' un film adrenalinico 60 minuti, un concentrato d'azione che corre, mena, salta, investe, minaccia qualsiasi cosa che tocca prendendo un fisic du role e facendolo correre per un'ora per tutta Berlino alla ricerca di una torta per poter tornare dalla figlia prima che le venga definitivamente tolta da avvocato e assistenti sociali. In questa rincorsa Octavio salta un incontro falsato di MMA dove un gruppo di mafiosi hanno investito una grossa cifra finendo indebitati con dei russi che seppur si vedono solo in una scena, quella nei sotterranei, basta per far capire la pericolosità delle parti in gioco. E' una storia che va drittissima, il nostro protagonista è in un luogo e deve raggiungerne un altro, stop. Berlino appare come un posto dove valgono una serie di regole non scritte utili solo a rendere ogni cosa il più cool possibile. 60 minuti vale soprattutto e quasi solo per le scene di combattimenti realizzate quasi tutte da stunt professionisti dove una menzione particolare c'è l'hanno quelli della scena nella palestra e quella nella discoteca (giusto per strizzare l'occhio a John Wick 4). Alla fine è ignorante quanto divertente, semplice quanto mai troppo stupido.

venerdì 8 marzo 2024

Monarch-Legacy of Monster-Season 1


Titolo: Monarch-Legacy of Monster-Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 3/5

Dopo la battaglia tra Godzilla e i Titani, che ha rivelato al mondo l'esistenza dei mostri, una famiglia si mette in viaggio per scoprire i suoi segreti sepolti e un'eredità che la collega a Monarch.
 
Probabilmente tutti avevano delle remore su questa serie pensando soprattutto al fattore costi e quindi un budget incredibile per poter mettere in scena alcuni Titani che abbiamo e non abbiamo ancora visto e non è detto che vedremo in futuro. In Monarch si parla tanto di potere, di questa agenzia di come nasce e con quali ideali soprattutto agli inizi molto antropologici e scientifici per poi cedere il passo agli interessi militari che prevalgono. Parte dopo un prologo ambientato nel 1973, la storia si sposta nella Tokyo del 2015 collegandosi direttamente agli eventi del G-Day di Godzilla, e introducendo la squadra "del presente", per poi di fatto giocare con le linee temporali di presente e passato rivelando indizi e mettendo in luce colpi di scena.
Nasce con l'ambizione forte di creare quell'espansione del MonsterVerse di Legendary Pictures, inaugurato nel 2014 dal GODZILLA di Gareth Edwards, e da lì KONG-SKULL ISLAND,GODZILLA II-KING OF MONSTERS e per finire GODZILLA VS KONG.
Pur amando i Kaiju ho davvero apprezzato lo sforzo, lo sviluppo, la produzione, la cura incredibile con cui siano stati creati i Titani e in quel finale dove compare proprio un altro importante protagonista.
Ho amato vedere Kurt Russel in un ruolo niente affatto scontato, di sicuro uno dei personaggi meglio caratterizzati rispetto ad altri più derivativi senza contare che non sempre il gruppo dei giovani protagonisti riesce ad essere convincente. Ci sono in particolare due episodi davvero inconcludenti e soporiferi che prendono solo tempo regalando noia e scelte di trama deprecabili.
Se fosse durata sei oppure otto episodi avrebbe avuto molto più successo.
Cio nonostante è ovvio che arriverà un sequel contando dove la storia si è fermata, in quell'assedio dove i nostri ritrovati i propri compagni dopo gli sbalzi temporali e congiungendo vecchi e nuovi, avranno a che fare con tutti i Titani risvegliati per scongiurare un nuovo G-Day.

Silent Night (2023)


Titolo: Silent Night (2023)
Regia: John Woo
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Vigilia di Natale. Durante uno scontro a fuoco per le strade della città tra due gang di narcotrafficanti, un proiettile colpisce un bambino, uccidendolo. Il padre, Brian, insegue i narcos per le strade e viene ferito alla gola, perdendo la voce. Dopo la convalescenza in ospedale la sua unica ragione di vita sarà vendicarsi e sterminare la gang che ha causato il massacro.
 
A me è sembrato di vedere una brutta copia del CORVO in chiave polizziottesca.
John Woo è sempre stato un autore talentuoso e la sua filmografia ne è una riprova nonostante gli anni passino per tutti e ciò che Hollywood offre spesso non è proprio ciò che si vuole. Detto questo forse perchè sono partito con delle aspettative molto alte per cui non sono riuscito ad amare particolarmente questo film pur vedendolo due volte e soffermandomi come sempre sulla capacità dell'autore di girare alcune scene d'azione, soprattutto di sparatorie e inseguimenti, mettendo un attore mascellare e un plot narrativo veramente molto striminzito. Un revenge movie dove in questo senso la perdita della voce di Brian rende il film privo di dialoghi e quasi muto, un dispositivo che consente a Woo di asciugare al massimo il suo cinema, di concentrarsi sull'essenziale ma allo stesso tempo perdendo pathos e caratterizzando in maniera debole il suo protagonista.

Acquaman e il regno perduto


Titolo: Acquaman e il regno perduto
Regia: James Wan
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Arthur Curry, alias Aquaman, ha messo su famiglia e suo figlio ancora in fasce già dimostra il potere di parlare con i pesci. Purtroppo il suo "lavoro" di re di Atlantide non va altrettanto bene: un consiglio xenofobo e protezionista blocca le sue riforme e impedisce che il popolo subacqueo collabori con il mondo di superficie per fermare il riscaldamento globale. Il quale subisce una drastica accelerazione per mano dell'arcinemico di Aquaman: Black Manta. Questi, guidato dalle visioni di un sinistro tridente nero, ha iniziato a impiegare il leggendario Oricalco, riscaldando tanto i mari quanto le terre emerse.

Con alcuni sequel è difficile dire se riescono a fare peggio del precedente. Acquaman è un perfetto esempio di cinema muscolare, ironico, con Momoa sempre più protagonista affiancato da Mera la sua compagna che per le vicende legate ad Amber Heard quasi non compare e un Wilson crepuscolare. C'è ancora una volta troppa c.g, l'idea dell'isola con le creature mutanti poteva dare quel qualcosina in più contando che il villain è poca cosa così come il suo piano criminale per distruggere l'umanità creando una sostanza tossica in un finale che vanta i peggiori b-movie americani pieni di sparatorie e barili pronti a esplodere. Il rapimento del figlio di Aquaman, l'intrusione nel carcere in mezzo al deserto per salvare il fratello Orm e il finale in cui Arthur decide di allearsi con il genere umano per combattere l'inquinamento è degno di un finale della Troma.

sabato 17 febbraio 2024

First Slam Dunk


Titolo: First Slam Dunk
Regia: Takehiko Inoue, Yasuyuki Ebara
Anno: 2022
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5

Ryota Miyagi è in seconda liceo, alto 1,68 cm e naturalmente play della Shohoku. Veloce con i piedi, ambidestro con le mani, passatore sublime tra un no look, un laser pass e un alley-oop distribuiti come cioccolatini per i compagni. Poi ci sono gli altri: Takenori Akagi, C, capitano e roccia su cui è costruita la tenuta della squadra; Hisashi Mitsui, SG, stella delle medie che si era persa nel cambio di scuola e di vita; Kaede Rukawa, SF, il predestinato che sa di esserlo e non lo nasconde; Hanamichi Sakuragi, PF, l'anima del quintetto che tra una smargiassata e un rimbalzo sposta sempre in avanti il cuore del gruppo. Questa è la squadra di basket del liceo Shohoku, questa è la storia, soprattutto, di Ryota, nativo di Okinawa, che dopo la morte del fratello maggiore Sota in un indicente in mare, decide di dedicarsi al basket cercando di soffocare il dolore della perdita e l'impotenza di continuare a vivere.
 
Da piccolo ero un grande fan del manga di Slam Dunk. Pur non amando il tema dello sport nei fumetti ero riuscito a farmi contagiare da una storia molto interessante ed alcuni personaggi memorabili che ancora ad oggi rimangono ben saldi nei ricordi. Purtroppo a causa di una distribuzione pessima da noi, non sono riuscito a vederlo al cinema dal momento che è durato pochissimi giorni in pochissime sale. A tutti gli effetti nella sua lunga durata parla di quella famosa partita di semifinale contro la squadra ritenuta da tutti imbattibile, dove infatti ci sarà un climax pazzesco contando che lo Shohoku perderà la successiva finale perchè i giocatori sono troppo stanchi senza essere riusciti a recuperare le forze dopo lo scontro diretto con gli acerrimi rivali.
Il film inframezza la partita con tanti flash back in particolare con l'arrivo di Miyagi presso la scuola e il suo rapporto con il fratello maggiore e la madre. Con uno stile d'animazione che rasenta la perfezione, First Slam Dunk appassiona, commuove, ha una grande carica e ritmo e riesce a non essere mai banale parlando di temi sociali oltre lo sport e diventando a tutti gli effetti uno dei film d'animazione più belli dell'anno.

Beekeeper


Titolo: Beekeeper
Regia: David Ayer
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Adam Clay è, o almeno sembra, un apicultore. In realtà è un ex Beekeeper, ossia il protettore di un altro genere di "alveare": è un agente dei servizi segreti dalle doti fisiche straordinarie, con il compito di intervenire quando gli equilibri del sistema democratico sono in pericolo. La sua vicina di casa, Eloise, subisce una truffa informatica che la priva in un istante di ogni risparmio e di un fondo di beneficenza da lei gestito. Sopraffatta dalla disperazione per quanto avvenuto, la donna si suicida: Clay decide di vendicare lei e le altre vittime di questa ingiustizia, distruggendo tutto ciò che lo separa dalla cima della piramide criminosa.
 
Beekeeper è un film davvero tamarro e ignorante. Sulla scia del messaggio di fondo per cui alcune compagnie si arricchiscono a danno di vittime inconsapevoli, le quali con un click perdono tutti i loro fondi e che gli stessi capitali vengono poi usati da questi "potenti" delle compagnie per finanziare campagne politiche. Direi l'intento migliore del film. Poi c'è Jason che fa parte di questa "società segreta" dei Beekepper che servono per mantenere ordine nell'alveare e che sono più forti e potenti di ogni elite speciale (il monologo di Jeremy Irons per sbeffeggiare i Navy Seals e la Swat è la ciliegina sulla torta) e poi vediamo tutti che litigano con tutti dove quelli dell'Fbi, l'esercito e tutti i gruppi sopra citati nel loro caos non fanno che prendersi mazzate da Jason ed essere ridicolizzati per poi finire male
Beekeeper alla fine fa quello che deve fare, regala action e combattimenti a profusione per tutta la durata del film e non ha mai un momento in cui cala la tensione. Ayer in questo essendo tra i più agguerriti nel genere riesce ad essere la scelta e il compromesso perfetto per dare agli amanti del genere quello che volevano.

Retribution


Titolo: Retribution
Regia: Nimrod Antal
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Matt Turner è un broker navigato dell'alta finanza che vive a Berlino con la moglie Heather e i due figli Zach ed Emily, la stessa città dove risiede il suo capo e CEO Anders Muller. A volte Matt è distante e burbero con la famiglia, ma cerca in tutti i modi di mantenere il loro alto standard di vita con operazioni finanziarie sempre più in bilico tra successo e fallimento. Un giorno, è lui a dover portare a scuola i figli, ma quello non è un giorno qualunque: un telefono lasciato da qualcuno dentro la sua macchina squilla, una voce gli spiega che sotto il sedile del passeggero è piazzata una bomba collegata ad un dispositivo a pressione e se Matt non farà tutto quello che gli verrà comunicato lui, Zach ed Emily salteranno in aria.

E ci troviamo di fronte ad una sorta di remake di SPEED con la differenza che non è un pulmino ma una macchina e che abbiamo un padre e i suoi due figli. Per il resto abbiamo un mestierante capace in cabina di regia che perde ogni sentimento verso questo progetto contando che in passato aveva regalato anche delle buone prove. Un action come sempre affidato a Liam Neeson che dopo le saghe da giustiziere della notte sembra riprendersi il timone di un film che gira su se stesso e con i segreti di questo uomo e la società per cui lavora. Scopriamo piano piano dalle telefonate di quanto abbia fatto delle schifezze arricchendosi a danno dei contribuenti. Ciò che lascia veramente basiti del film è il "colpo di scena" dove l'antagonista è praticamente l'unica possibile scelta dello spettatore abbassando ogni genere di elemento mistery e trovando un escamotage per far esplodere il nemico sulla stessa macchina dove all'interno si trova la bomba. Gli isterismi di massa della moglie di Matt e le mosse dei servizi segreti quando credono che Matt abbia rapito i bambini sono davvero imbarazzanti

lunedì 15 gennaio 2024

Adagio


Titolo: Adagio
Regia: Stefano Sollima
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 5/5

Dopo la morte della mamma, il sedicenne Manuel vive con un padre anziano dal passato criminale, che lo vedeva celebre con il nome di Daytona, ma che ora sembra non starci più con la testa. A sua insaputa, il ragazzo viene ricattato da un gruppo di carabinieri corrotti per una storia di festini dalle ramificazioni politiche ben più grandi di lui. Nel tentativo di divincolarsi dal ricatto, Manuel si rivolge a un ex-compare del padre, Polniuman, che promette di fare da intermediario con il carabiniere Vasco, il quale però non può permettersi di perdere i soldi che gli erano stati promessi.
 
Adagio aderisce alla nostra garanzia di cinema d'azione che non ha nulla da invidiare all'estero. Non ha bisogno di presentazioni Sollima e con questo firma la sua opera più importante e matura. Chiude il trittico dopo ACAB e SUBURRA trasformando una vicenda dal sapore popolare in un noir polar pazzesco senza vie d'uscita dove la speranza è l'ultima a morire ma allo stesso tempo non c'è pietà per nessuno e dove ognuno rincorre il proprio destino inesorabile. Ed è proprio quello che il fato sembra far cadere sulla testa di tre poveracci con un passato davvero tosto alle spalle. Dall'altra un trio di poliziotti che sembrano usciti dalle peggiori pagine della digos, cani arrabbiati con la bava alla bocca che non sembrano avere limiti ma dove allo stesso tempo la storia ne tratteggia l'umanità e le scelte a cui non possono sottrarsi.
Un film scomodo, drammatico, lucido, ambiguo, corrotto, selvaggio, dove le prove attoriali semplicemente si superano e dove Adriano Giannini dimostra un talento enorme in un personaggio così crudele quanto pieno di disperazione e amore per i propri figli.
I tre della magliana sono a conti fatti dei fantasmi di loro stessi, delle maschere memorabili di rimpianto e decadimento fisico che infestano i loro stessi appartamenti attendendo l'ennesimo trapasso. Un film necessario, un interessante mix di generi per il film italiano tra i migliori dell'anno e dell'ultimo decennio.

Blue Eye Samurai-Season 1


Titolo: Blue Eye Samurai-Season 1
Regia: AA, VV
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 4/5

Ambientata nel Giappone del periodo Edo, la serie segue Mizu (doppiata da Maya Erskine nella versione originale), una maestra di spada di etnia mista che vive una vita sotto mentite spoglie mentre trama la vendetta.
 
Una volta una persona ignorante definì l'animazione come semplici cartoni animati.
Ora è mio preciso dovere soprendermi continuando a farmi affascinare dalla settima arte.
Questa serie è un mezzo capolavoro. Qualcosa che si innalza rispetto alle solite serie, qualcosa che parla di un'epoca feudale giapponese che già conosciamo ma con altri mezzi, linguaggi e forme visive. C'è una bellissima protagonista con una storia di dolore e emancipazione. C'è il fulcro della storia che ruota attorno ad uno dei canoni più semplici che è il revenge movie. C'è un villain antagonista davvero feroce e crudele che prende a pugni in faccia una ragazza e gira il Giappone in cerca di geishe da scoparsi con il suo assistente. C'è un patto di fiducia con una sorta di garzone senza mani che aiuterà la protagonista.
C'è tutto, brutalità, sangue, sentimenti, emozioni, caratterizzazione dei personaggi mai scontata ( la breve storia d'amore di Mizu è straziante). Uno dei motivi per cui la serie è piaciuta così tanto è ancora una volta il fatto che sia crudele, violento e a tutti gli effetti incessantemente cattivo, senza risparmiarsi e lesinare su nulla ma mostrando la cupidigia e la testardaggine di una società che sembra avere soltanto l'obbligo e il voler prevaricare sempre sull'altro. Quasi non esiste la redenzione ma soltanto un voler predominare sfruttando tutto ciò che si può cancellando il passato e insistendo sull'appagamento dei bisogni primari.

Continental – Season 1


Titolo: Continental – Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 3
Giudizio: 4/5

Frankie Scott ruba lo stampo delle monete d'oro della catena Continental dall'hotel di Cormac O'Connor, ma le cose si mettono presto male. Il boss fa rapire suo fratello Winston a Londra e lo fa riportare a New York, dove gli affida il compito di trovare il fratello e riportargli lo stampo. Winston da tempo non parlava con Frankie e ha difficoltà a entrare in buoni rapporti con i suoi alleati, in particolare il trio Miles, Lou e Lemmy che orbita intorno a Dojo a Chinatown. E con ancora più ostilità lo guarda la compagna di Frankie, la vietnamita Yen. Quando Cormac ricorre agli assassini gemelli, i temibili tedeschi Hansel e Gretal, le cose prendono una piega tragica e Winston non potrà più tornare indietro. Avrà un nuovo e solo obiettivo: farla pagare a O'Connor e prendere per sé il Continental di New York.

Riesce ad intrattenere più la serie che finora i quattro capitoli della saga di John Wick.
Basti pensare che stanno pensando ad un quinto capitolo contando che nel quarto John è morto.
Ero partito senza speranze e senza pretese, sapendo che con tre episodi da 90' non avrei neanche perso troppo tempo. E invece il prodotto oltre ad essere anche divertente è fatto e curato tecnicamente molto bene con un ottimo lavoro di casting e una ricostruzione dell'epoca soprattutto per quanto concerne i costumi. E poi ci sono sparatorie, scene d'azione, combattimenti, il tutto in modo molto frenetico e violento dove non manca nessun elemento di quelli che amiamo in un prodotto di genere.
Anche se a volte esageratamente spettacolarizzato, riesce a mantenere un criterio di fondo puntando moltissimo sulla caratterizzazione di una galleria di personaggi impressionante.
Se non sei un fan di John Wick non verrai in alcun modo penalizzato durante la visione potendoti gustare la serie ugualmente, anzi forse ancora maggiormente con qualche colpo di scena in più che non guasta mai.


Family Plan


Titolo: Family Plan
Regia: Simon Cellan Jones
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Buffalo. Dan Morgan è un abile venditore di auto. Sposato da 18 anni con Jessica, è un marito devoto, anche fin troppo abitudinario, padre di tre figli: Nina, un'adolescente inquieta, aspirante giornalista ma totalmente succube del fidanzato; Kyle, un famoso gamer con il nome di Kyll Boi che gioca di nascosto da genitori che gliel'hanno proibito; il piccolo Max. È spesso socievole, evita i conflitti ma è avverso a tutti i social e non vuole mai farsi fotografare. E questo suo comportamento nasconde un motivo. Dan in passato è stato un killer per un'agenzia governativa che poi ha abbandonato e per questo motivo il suo ex-capo vuole farlo fuori. Per proteggere la sua famiglia deve così tornare in azione movimentando all'improvviso la vita della moglie e dei figli con un viaggio in direzione Las Vegas. E prima o poi dovrà raccontargli la verità sulla sua vera identità.

Family Plan è quella enorme cazzatona yankee che ancora una volta mostra questo padre dal passato oscuro che da killer professionista decide poi di diventare il padre modello ma il passato non vuole dimenticarsi di lui. C'è la moglie gnocchissima, il figlio nerd che ha un canale dove gioca ai videogiochi, una figlia che vuole fare la giornalista innamorata di un coglione e per finire un bambino piccolissimo. Il film si trasforma molto velocemente, il padre aspetta troppo tempo prima di dire la verità alla famiglia e quando avverrà come sempre sarà lui ad finire sotto bersaglio e la famiglia dovrà così tirare fuori le palle e liberarlo. Si lascia vedere, ha un buon ritmo e anche alcuni tempi comici sono divertenti. Dalla commedia matrimoniale si passa al viaggio on the road e si finisce in un action adrenalinico a Las Vegas.

martedì 12 dicembre 2023

Farang


Titolo: Farang
Regia: Xavier Gens
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Sam è un detenuto esemplare. A pochi mesi dalla scarcerazione, si prepara diligentemente al suo reinserimento. Durante un congedo, però, il suo passato lo raggiunge e un incidente gli lascia una sola scelta: scappare. Cinque anni dopo ha ricostruito la sua vita in Thailandia, dove ha creato la famiglia che aveva sempre sognato. Ma Narong, il padrino locale, lo costringe a ricadere nella delinquenza. Quando Sam decide di interrompere tutto, Narong attacca la sua famiglia. Sam attraverserà la Thailandia per vendicarsi del suo carnefice.
 
Xavier Gens è un regista che apprezzo davvero molto. FRONTIERS, CRUCIFIXION, DIVIDE, COLD SKIN, donandoci alcune chicche horror di inusitata violenza e spessore sociale.
Farang è un revenge movie che mette in mezzo criminalità, redenzione, arti marziali, corruzione, il tutto con uno stile e una classe che diventa subito immersivo ma che purtroppo rimane limitato nella sua stesura di come raccontare i fatti e renderli appassionanti. La solita spirale di eventi negativi che sembra rimanere attaccata alla schiena del nostro protagonista e nonostante la fuga, un passato ombroso che aspetta solo il momento giusto per chiudere la propria vendetta. Nonostante tutte le premesse che non sembrano così ispirate, il film si lascia vedere molto bene, Sam ha il fisic du role giusto e Olivier Gourmet a fare lo spietato Narong è perfetto.

Wrath of Becky


Titolo: Wrath of Becky
Regia: Jonathan Milott, Cary Murnion
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Due anni dopo essere sfuggita a un violento attacco alla sua famiglia, Becky tenta di ricostruire la sua vita affidandosi alle cure di una donna anziana, uno spirito affine di nome Elena. Ma quando un gruppo noto come "Noble Men" irrompe nella loro casa, li attacca e prende il suo amato cane, Diego, Becky deve tornare ai suoi vecchi modi per proteggere se stessa e i suoi cari.
 
Un sequel che forse non pensavamo di vedere dal momento che sembra un copia incolla del precedente con la protagonista leggermente più grande. Qui con lei dopo la morte della famiglia c'è una vecchia di colore e un cane. E ci sono di nuovo una manica di stronzi ariani che vogliono fare un attentato terroristico. Con una trama del genere ci si aspetta sempre qualcosa di già visto ma la coppia di registi in questione di BECKY, BUSHWICK e COOTIES sa davvero come non annoiare mai con delle trovate fantastiche e bizzarre, sapendo far ridere quando esplode una persona ed esagerando in termini di vendetta e impiego delle armi. Anche qui è tutto fondamentalmente giocato in un'unica location. Adolescente contro una banda di uomini muscolosi e cazzuti, pederasti fascisti e misantropi e quella spregiudicatezza di Becky nel vantare dalla sua un revenge movie ispirato e molto frizzante.

domenica 26 novembre 2023

Mercenari 4


Titolo: Mercenari 4
Regia: Scott Vaughn
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Un complesso militare eretto da Gheddafi in Libia viene assalito da un commando guidato dallo spietato Rahmat, intento a rubare ordigni nucleari e i loro codici. L'agente CIA Marsh decide di impiegare il team di Barney Ross per fermarli, ma l'operazione non va a buon fine. Il comando passa a Gina, la compagna di Christmas e a sua volta una letale mercenaria. Sarà lei a montare una nuova operazione per fermare Rahmat, che nel mentre ha preso possesso di una nave e si sta dirigendo - con gli ordigni nucleari innescati - verso le coste della Russia.
 
Forse la peggior interpretazione di Andy Garcia per non parlare di Megan Fox, bella quanto plastica e insopportabile e altri super dotati sconosciuti che appaiono scontati e indecisi sul da farsi per non parlare di alcune vecchie glorie che sembrano fenomeni da circo in fila per prendere il metadone al Serd. Se i capitoli precedenti erano tristi questo è davvero penoso. Basti pensare al ruolo di Tony Jaa sulla barchetta che sembra aspettare l'arrivo di Christmas per accendere quello spirito vendicativo e trasformarsi da pacifista in una macchina da guerra. Sly sappiamo benissimo che nell'incidente scatenante non muore, Uwais a fare il cattivo non è credibile e poi su tutto un montaggio osceno e imbarazzante, cambi di location senza una continuità narrativa, dialoghi improvvisati con battute che non riescono mai a far sorridere e un'azione che si trascina senza avere nessun guizzo.

domenica 19 novembre 2023

Gen V- Season 1


Titolo: Gen V- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Marie Moreau ha l'inquietante capacità di manipolare il sangue e quando lo scopre uccide involontariamente i propri genitori. La sorella, inorridita, ha voluto tagliare ogni legame con lei e anche per questo Marie ha deciso di diventare una vera supereroina: per ritrovarla e ottenerne il perdono. Riesce con il duro lavoro (ma pure con un misterioso patrono) a essere ammessa alla college Godolkin University School of Crimefighting, dove però le verrà insegnato soprattutto come gestire la propria immagine. La sua delusione viene presto superata da una serie di problemi alla scuola: prima la fuga di un confuso ragazzo, poi il raptus omicida del più promettente tra gli studenti: Golden Boy. Marie si ritrova così al fianco di Jordan, Cate, Emma e Andre nel cercare di scoprire cosa ha portato Golden Boy al suo gesto sconsiderato.
 
I super esistono in forma di ragazzini in una sorta di scuola degli X-Men.
Ognuno a suo modo può vantare a seconda del potere che ha, follower e prestigio mentre i più sfigati devono cercare come possono di ottenere anch'essi successo arrivando anche a maniere davvero disperate. C'è un piano segreto della Vought, tant'è che se escludiamo i super liberati dal bosco nel finale, gli unici antagonisti sono gli stessi umani che sperimentano continuamente a danni dei super. C'è tanta esagerazione che piace e soddisfa, è audace, provocatoria, irriverente, piena di dark humor, ma allo stesso tempo manca quella caratterizzazione dei personaggi che li rendeva così complessi nel fumetto e nella stesura di quel figlio di puttana di Garth Ennis e poi ripresa da Eric Kripke nel 2019 per creare questa storia. Ognuno sembra portare su di se un gravoso macigno tutto in un qualche modo condizionato dai Vizi e stravizi dell’odierna società celati sotto una favola nera di satira sociale abbastanza ben costruita. Forse uno dei problemi maggiori è il fatto di esagerare troppo con i colpi di scena del primo episodio per poi soprattutto dalla metà in poi continuare con questa sorta di indagine quando è abbastanza chiaro chi siano i mandanti e quale sia il reale obbiettivo. Gen V purtroppo non ha nemmeno quella qualità granitica attoriale dei suoi fratelli maggiori, alcuni riescono più di altri e mascherano bene alcuni stati d'animo ma altri sembrano freezerati in ruoli anche abbastanza stereotipati.

Strange way of life


Titolo: Strange way of life
Regia: Pedro Almodovar
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Silva attraversa il deserto per raggiungere colui che è stato suo compagno di avventure e amante Jake. I due non si incontrano da venticinque anni e ora il secondo è diventato sceriffo. La passione tra loro non si è mai davvero estinta ma Jake sospetta che il vero motivo di questo incontro sia un altro.
 
Una storia gay ambientata nel western. Un mediometraggio dove Silva per salvare la vita di suo figlio dall'arresto imminente del suo amante ricorrerà a tutto.
Una storia già vista e rivista attraversata da quel pathos inestinguibile dell'autore spagnolo dove dal cowboy che suona la chitarra ad alcune confessioni d'amore viene siglato il suo marchio di fabbrica. Grazie a due attori che non hanno bisogno di presentazioni, Almodovar filma un esercizio di stile come a dire guardate cosa ancora non avevo fatto e presentando una storia di fatto banalissima diretta tecnicamente molto bene e quasi inverosimile per quanto sia così esageratamente patinata.

Ballerina


Titolo: Ballerina
Regia: Chung-Hyun Lee
Anno: 2023
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Un tempo Ok-Ju lavorava come guardia del corpo ed era una delle migliori: eccellente in attività fisiche come le arti marziali, il combattimento con la spada, l'uso delle armi e la guida sportiva di moto e auto. La migliore amica di Ok-Ju è Min-hee, ballerina di grande talento. Un giorno, quest'ultima chiede un favore all'amica: vuole che Ok-ju la aiuti a vendicarsi di Pro Choi. Ok-ju non esiste a mettere in pericolo la propria vita pur di aiutare Min-hee.

Ballerina è un action coreano sporco e cattivo con la final girls che ultimamente sta riscuotendo un ottimo successo in patria e non solo Jun Jong-seo. La sua affiliazione con Hyun Lee dopo CALL sembra ormai metterla sui binari per farla diventare l'attrice feticcio del regista.
Ballerina è scoppiettante e non si ferma mai, mostra Ok-Ju cazzutissima dalla prima scena della rapina contro dei balordi fino a scovare una rete criminale di prostituzione e droga dello stupro. Mostra personaggi squallidi che filmano e seviziano donne, torturano e hanno coperture in lussuosi alberghi dove filmare snuff movie e altro. E' un film che fila via velocemente, non sembra voler dire molto mostrando un revenge movie in piena regola ma fatto con i contro cazzi come sono solito muoversi in questi territori gli orientali