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venerdì 26 aprile 2024

Veneciafrenia


Titolo: Veneciafrenia
Regia: Álex De la Iglesia
Anno: 2021
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5

Un gruppo di turisti spagnoli a Venezia si ritroverà a lottare per la propria vita contro gente del posto che non ama troppo gli stranieri.
 
Anche Veneciafrenia si unisce a quel ciclo di film che per veder arrivare i sottotitoli bisogna aspettare anni sperando di non doverci rinunciare e sapendo che forse sarà solo questione di tempo.
Alex De La Iglesia è uno dei miei registi preferiti. Semplicemente lo adoro per il suo coraggio e perchè in un modo o nell'altro sforna sempre delle adorabili sorprese. Dal '95 in avanti non ha mai smesso di tirare fuori preziose perle di cui alcune sono dei veri e propri cult e altri dei bellissimi film. Anche quando il nostro sembra zoppicare e vacillare leggermente come in questo caso il risultato è sempre sontuoso. Alex ha vissuto una via crucis produttiva tra problematiche e gestione dei mezzi e della produzione. Non a caso gli elementi sui cui il film inceppa sono le parti "italiane" legate alla laguna, al problema del transito delle imponenti navi da crociera fra le secolari acque lagunari, alle forze dell'ordine e a questo strano nuovo ordine dal basso, una strana società segreta, che vuole ottenere un controllo e creare il caos tramando per risolvere nel sangue una volta per tutte il gravoso problema del turismo selvaggio senza però mai di fatto risultare esaustivo nelle sue risposte.
Venezia al di là del capolavoro di Roeg appare ormai lugubre, caotica più che mai, stanca di dover essere la succursale di turisti in preda solo dalla luce della Serenissima. Turisti che non sembrano vedere la difficoltà dei paesanotti sempre più incattiviti con se stessi arrivando a voler sfogare la propria rabbia sui giovani.


lunedì 15 gennaio 2024

Naga


Titolo: Naga
Regia: Meshal Al Jaser
Anno: 2023
Paese: Arabia Saudita
Giudizio: 4/5

Una ragazza rimasta bloccata nel deserto arabo corre per tornare a casa prima del coprifuoco, terrorizzata dalla minaccia di una violenta punizione da parte del padre, uomo severo e spaventoso.
 
Ci sono film che riescono a rimanere impressi per svariati motivi senza comprenderne la ragione di fondo. E' il fatto di Naga e di questi film horror che arrivano da paesi dove meno te lo aspetti.
La ragione è legata al fatto del folklore locale che spesso non è pervasa dai soliti stereotipi americani o di un certo cinema di genere ma guardandoo oltre descrivendo situazioni culturalmente loro e che noi non conosciamo. Da questo motivo si evince un diverso e originale interesse per queste opere.
Ultimamente è stato il caso di DACHRA, WHEN EVIL LURKS, NIGHTSIREN, OLDER GODS, ENYS MAN, HUESERA, VIRUS 32, TANK, PIOVE, PANTAFA e molti altri ancora.
Sicuramente il fatto di aver rimosso i divieti legati alle sale precedentemente bandite ha permesso ai sauditi di tornare a frequentarle e poi il fatto di poter girare cinema di genere è un enorme passo in avanti probabilmente legato al fatto che l'horror è uno dei generi più amati e apprezzati e quindi era forse ora di farla finita. Naga nelle sue due ore, ci fa aver paura di cosa può succedere in mezzo alle tende nel deserto e cosa si nasconde. L'aver paura di essere lasciati da soli in preda al craving e all'assunzione di droghe trovandosi a diverse miglia di distanza da Riyadh. Un flusso psichedelico dove Sarah sperimenterà di tutto mostrando con ferocia la sua personalità, andando contro il patriarcato e cercando di salvare la pelle dalle regole di quella comunità e soprattutto da un cammello assetato di sangue che vuole vendicare il suo cucciolo brutalizzato

Pantafa


Titolo: Pantafa
Regia: Emanuele Scaringi
Anno: 2022
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Marta, sempre più preoccupata per le strane allucinazioni che colpiscono la figlia Nina, decide di portarla a vivere in montagna. Le due prendono così in affitto una vecchia casa dall'aspetto un po' spettrale nella cittadina di Malanotte. Tuttavia, la situazione clinica di Nina continua a peggiorare: la bambina inizia a soffrire di gravi paralisi ipnagogiche che assumono caratteristiche orrorifiche: durante la paresi Nina vede uscire dalle pareti una figura fantasmatica che si acquatta sul suo petto e cerca di succhiarle via l'anima. Le preoccupazioni e le suggestioni di Nina vengono ingigantite dalla signora Orsa, una vicina di casa, che riconosce la Pantafica nella descrizione di Nina, un'anima dannata che tormenta le notti dei bambini. È tutto nella sua testa, come sostiene Marta, o il male ha davvero preso connotazioni reali?

Il cinema di genere folkloristico italiano di per sè è già una rarità. Pantafa è rimasto al cinema per pochissimi giorni senza darmi la possibilità di andare a vederlo. E devo dire che la Pantafica abruzzese mi mancava. Ne esistono tante di streghe, masche e altri fenomeni simili ma questa succhia anime dei bambini che trasla diventando quel qualcosa in più è stata un'altra bella scoperta. L'idea di spostare a Malanotte la vicenda mette a confronto un paesino secolarizzato e racchiuso nelle sue tradizioni e leggende. Dall'altro una donna moderna e una figlia che di fatto vengono fatte piombare in questa sorta di medioevo dove impareranno a proprie spese come crearsi le condizioni di sopravvivenza.
Scaringi fa una cosa molto bene che l'horror non deve mai dimenticare soprattutto quando si parla di produzioni indipendenti ovvero la presa di coscienza che ciò che fa realmente paura è il non visto mostrando pochissimo e centellinando la paura facendo un lavoro di tensione e pathos per poi creare un finale che seppur esagerato nel mostrare forse troppo riesce a mantenere un equilibrio e regalare un piccolo indie di genere nostrano.

domenica 26 novembre 2023

Dachra


Titolo: Dachra
Regia: Abdelhamid Bouchnak
Anno: 2018
Paese: Tunisia
Giudizio: 4/5

Yassmine, studentessa di giornalismo, cerca insieme agli amici Walid e Bilel di venire a capo di un misterioso crimine accaduto più di 25 anni prima, quando una donna fu ritrovata mutilata e quasi morta in mezzo al nulla. Le loro ricerche li porteranno nel cuore della foresta, fino ad un piccolo villaggio isolato di nome Dachra. Sentendosi intrappolati, proveranno a sfuggire all'orrore.
 
Oltre ad essere il primo horror tunisino, Dachra è davvero una bella sorpresa. Folk horror per certi aspetti, la vicenda nasce da un preambolo decisamente interessante per poi ampliare il suo specchio di vedute e mostrare una vicenda che si apre creando risvolti inquietanti e riuscendo a diramare nel suo arco narrativo diverse questioni legate alle credenze popolari, alle leggende, alla stregoneria e al ruolo della donna in alcune realtà rurali. E' un film disturbante quanto visivamente molto ben tratteggiato e pieno di contenuti e scene per alcuni aspetti inaspettate e di inusitata violenza.
Un gioiello nel cinema di genere che si allarga mostrando come ai tempi della Primavera Araba c'era chi come Bouchnak pronto a indagare e testimoniare come all'interno di un bosco impervio vivano delle vere e proprie comunità in villaggi misteriosi legate a tradizioni antiche, facendo sopravvivere creature all'interno di stanze gelide, dandogli in pasto bambini e cibandosi solo di carne.

domenica 19 novembre 2023

Nightsiren


Titolo: Nightsiren
Regia: Tereza Nvotová
Anno: 2022
Paese: Slovacchia
Giudizio: 4/5
Una giovane donna torna nel suo paese natale in montagna in cerca di risposte sulla sua infanzia tormentata. Ma, mentre prova a scoprire la verità, antiche leggende cominciano a invadere la realtà, portando i suoi compaesani ad accusarla di stregoneria e omicidio.
 
Nightsiren è un dramma horror slovacco poco folkloristico in termini di miti ma molto attuale in termini di violenza sulle donne e misoginia. Un dramma che accomuna due donne, una che ritorna dal passato ed un altra condannata a vivere in quel presente che sembra detestare come se fosse una favola del medioevo. C'è la credenza rituale nelle streghe che cerca di contaminare con sferzate dai toni sovrannaturali il film ma in realtà è una critica attuale sugli atti di violenza ultra realistici ai danni delle donne usando come scusa antichi riti patriarcali.
Una società che condanna e banalizza la diversità, che cerca di intrappolare la propria popolazione in una maledizione tesa a rimanere intransigente e che non sembra mai voler voltare pagina per cercare di evolversi. Due universi mentali quelli di Sarlota e Mira che dovranno difendersi da un intero villaggio dove si parla di stregoneria, infanzia tormentata, eredità come esca per attirare Sarlota nel villaggio, abusi e violenza sui minori nonchè violenza domestica e patriarcato.
Il tutto con un realismo magico e alcune scene esteticamente toccanti come quando la protagonista di fronte alla cascata si toglie quello che non vorrebbe mai mostrare perchè finalmente e solo nel suo elemento magico può rimanere finalmente nuda senza sentirsi addosso gli sguardi di una comunità.

domenica 3 settembre 2023

Older Gods


Titolo: Older Gods
Regia: David A. Roberts
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Dopo la scomparsa del suo tormentato amico, l'americano Chris Rivers si reca nella remota campagna gallese per indagare sull'accaduto, conducendolo a un oscuro culto apocalittico.

Older Gods non è propriamente un folk horror o meglio tutto ciò che lo riconduce al filone potrebbe essere il momento finale in cui Chris incontra il leader della setta o quella inguardabile scena in cui vediamo in sottofondo la creatura fatta con pessimi effetti cgi che stanno usando in rete per pubblicizzare il film. Ci sono sin dall'inizio delle scelte che ho trovato non molto plausibili come Chris che lascia la moglie che sta per partorire per questa indagine sull'amico in quella casetta nascosta nel nulla oppure tutta la documentazione prodotta dallo stesso amico e spedita per fargliela arrivare. E' un film dichiaratamente indipendente con un bassissimo budget (infatti per quasi tutto il tempo vediamo solo Chris all'interno della casa) con alcuni segnali e qualche idea ma anche una costante noia mortale. Dai segnali premonitori degli uccelli che cadono dal cielo morti e tutti neri, ai membri del culto che sembrano spiarlo per poi scomparire, alla chiamata con la madre di Billy fino all'epilogo finale, momento decisamente inaspettato, dove Chris vede il suo stesso amico in questa specie di aldilà che lui stesso si è creato.

Offering




Titolo: Offering
Regia: Oliver Park
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

L'anziano Yosille, profondamente turbato per la scomparsa della moglie, approfondisce le sue conoscenze esoteriche e tenta l'evocazione di uno spirito che riporti in vita la consorte. Ma qualcosa va storto e Yosille si uccide con un pugnale per cercare di evitare guai peggiori. Arthur, accompagnato dalla moglie incinta Claire, torna nella casa di famiglia per ritrovare l'anziano padre Saul e riallacciare i rapporti, chiusi in modo turbolento.
Saul è contento di rivedere il figlio e accoglie con calore anche la nuora. Heimish, collaboratore di Saul (che gestisce in casa un'agenzia di onoranze funebri), è più sospettoso sulle reali intenzioni di Arthur. Quando scopre che Arthur è in gravi difficoltà economiche ed è venuto soprattutto per indurre il padre a mettere la propria casa a garanzia di un prestito, Heimish lo rivela a Saul turbandolo profondamente. Ma c'è qualcosa di peggio: nel locale delle pompe funebri di casa c'è il cadavere di Yosille e lo spirito maligno che ha evocato non lo ha abbandonato.
 
Spiriti maligni, folklore ebraico. Tanti elementi già visti ma rielaborati in un film che sembra un lutto in loop dove un figlio sembrerebbe voler riallacciare i legami con il padre padrone che non si è nemmeno presentato al matrimonio perchè la moglie non è yiddish e allo stesso tempo vuole in realtà che il vecchio venda l'attività di famiglia per i soldi. Ma non è un film di ricatti e nemmeno di fantasmi, più una sorta di revenge movie di questa sorta di creatura che già dall'epilogo iniziale sembra un antico spirito malvagio che si nutre delle anime dei bambini.
Un film che funziona meglio nei silenzi piuttosto che quando prova a spingere l'azione che parla delle solite tematiche sottaciute nelle comunità chiuse come il concetto di redenzione, di valori, di unione familiare, di origini e purezza del sangue ma anche e non ultima, l'importanza della memoria ricordando gli avi e le tradizioni da cui imparare per poter andare avanti

Seis Manos- Season 1


Titolo: Seis Manos- Season 1
Regia: AA,VV
Anno: 2023
Paese: Usa
Stagione: 1
Episodi: 8
Giudizio: 3/5

Alcuni orfani cresciuti da un anziano maestro di arti marziali rimangono coinvolti in un mistero che racchiude poteri demoniaci, cartelli della droga, antichi rituali e sacrifici di sangue.

Dai creatori di CASTELVANIA-SEASON 2 che non mi era affatto piaciuta pur essendo un seguace della serie e del genere vampiresco, arriva questa nuova serie animata dove si parla di folklore messicano, di magia nera, sette religiose, taoismo, mostri, arti marziali e di soprannaturale giusto per evidenziare gli elementi weird. Seis manos parla di amicizia, di legami quando nell'infanzia si è stati abbandonati dai propri genitori. Parla di fragilità e debolezze interne, di rabbia, rancore e vendetta. L'antidoto della serie è quella di prendere tossici come cavie che con una polvere proveniente dalle lacrime di Santa Luciféra si trasformano in mostri deformi auto-rigeneranti, apparentemente immortali e perennemente assetati di sangue e budella.
Ci sono due trame principali questa appunto dei ragazzi (dove l'unico che si salva e Silencio contando che Isabela è perennemente incazzusa e Jesus è un alcolizzato) di trovare il responsabile della morte del loro maestro e quella molto più debole dell'indagine della poliziotta Garcia e dell'ispettore in incognito Brister e dei suoi deliranti flash back. Certo per essere violenta quando deve lo è senza mai lesinare ma quello che la frega è di essere esageratamente sopra le righe e scontata oltre a non approfondire mai nulla di fatto nemmeno sul culto.

lunedì 10 luglio 2023

Enys Men


Titolo: Enys Men
Regia: Mark Jenkin
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Su un'isola disabitata della costa della Cornovaglia, nell'anno 1973, una donna che si occupa di studiare la fauna selvatica svolge le sue osservazioni di un fiore raro che cresce proprio in quella zona. Man mano che i suoi studi procedono finirà per mettersi in discussione, incapace di distinguere tra realtà e incubo e ossessionata da visioni del passato.
 
Enys Men fa parte di quel filone che viene definito folk horror in questo caso ambientato nella Cornovaglia con paesaggi mozzafiato e una fotografia che espande ancor di più colori e naturalezza. E' complesso il secondo film di Jenkin perchè quasi non ci sono dialoghi, la maggior parte delle parole arriva da una radio, il sound designer incide prepotentemente nei flash back e nelle sequenze in cui vediamo la pietra di Stonehenge o quel pozzo che sembra turbarla così . Giorno dopo giorno, in una quotidianità alienante passa la giornata a lanciarci qualcosa all'interno senza avere news dall'esterno e dando un feedback alla radio sul fiore raro. La natura degli effetti del menhir è l'elemento chiave che porta il film a dichiarare i suoi intenti e capire cosa abbia potuto portare nel passato alcuni marinai nella loro follia e nella tragicità delle conseguenze. Lento, psichedelico, liminale e minimale, con una protagonista che più che combattere con i fantasmi del passato approfondisce i suoi misteri in un viaggio più psicoanalitico coadiuvato dai contatti con una natura ostile e visioni di uomini e bambine che non vengono mai chiarite del tutto

Litan


Titolo: Litan
Regia: Jean-Pierre Mocky
Anno: 1982
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Una giovane coppia sta attraversando la città di Litan. Presto misteriose morti si accumulano attorno a loro.
 
Litan è un folk horror sicuramente anomalo e molto particolare. Completamente distante dai capolavori che in quegli anni o poco prima erano stati realizzati, crea un suo mondo e una sua simbologia a tratti convincente quando non esonda creando troppo e spiegando ancor meno.
C'è il villaggio con le sue contraddizioni che sembra così astratto a partire dai sui personaggi e dai ruoli che ricoprono. Quasi tutti mascherati, musicisti, artisti di strada, vittime sacrificali che vengono mandati al creatore in funzione di scelte mai palesate o precisate. Ci sono ladri e assalitori che prendono di mira Nora, investigatori che finiscono male anche quando finalmente scoprono l'innocenza di Jock, bambini con strani poteri che vengono studiati da scienziati, una grotta con delle pozze dove all'interno gravitano delle strane creature in grado di far sparire le vittime.
E' un film weird per certi aspetti, molto bizzarro, dove anche i dialoghi non sono molti e a volte non sembrano aiutare. L'idea è quella di muoversi continuamente senza fermarsi mai, di stravolgerlo di musiche e di comparse, di portare all'assurdo il motivo per cui si possa finire a Litan e cosa essa sia in fondo soprattutto quando sembra di impazzire perchè tutto è così folle e senza senso da portare la stessa coppia a interrogarsi sulla propria sanità mentale

mercoledì 7 giugno 2023

Huesera


Titolo: Huesera
Regia: Michelle Garza Cervera
Anno: 2022
Paese: Messico
Giudizio: 3/5

Valeria sogna da tempo di diventare madre. Dopo aver appreso di essere incinta, si aspetta di sentirsi felice, ma qualcosa non va.
 
Huesera è un indie horror semi folkloristico di quelli che trattano il tema della maternità e del sodalizio con la fede e le superstizioni. Un esordio coraggioso e importante che sigla il talento e l'attenzione ancora una volta innegabile per questo tipo di tematiche per regalare nonchè restituire pezzi di cultura locale e tradizioni del proprio paese. Huesera parte anche con un'impennata che lascia presagire una deriva da ghost stories fino a che Valeria vede questa sorta di persone sfigurate e assiste a suicidi che poi così non sono. Il film non risparmia una certa dose di violenza a profusione così come sangue e tutto il resto..d'altronde la Cervera arriva da quel Mexico Barbaro davvero grandguignolesco. E nella storia di emancipazione di Valeria scopriamo il suo passato, la sua propensione sessuale, il fatto che crescendo sembra essersi macchiata di alcune colpe che le streghe locali collegano con il fatto che non possa essere una buona madre arrivando a prendere in esame un rito oscuro e pericoloso. Lo sdoppiamento di personalità, la presenza che sembra oscurarla, il suo bambino rapito e nascosto addirittura per tutta la notte nel frigorifero, sono tutti elementi che portano ad un continuum di un'atmosfera quando mai congeniale e ispirata che riesce a creare e depositare ansia nello spettatore attraverso gli occhi spaesati della sua ottima protagonista

martedì 6 giugno 2023

Deer King-Re dei cervi


Titolo: Deer King-Re dei cervi
Regia: Masashi Ando,Masayuki Miyaji
Anno: 2021
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Van e i suoi uomini lottano contro l'impero Zol e vengono sconfitti, mentre si diffonde una pestilenza diffusa dai Lupi Neri, che sembra colpire solo gli zoliani e lasciare illese le popolazioni indigene. In prigione Van salva una bambina, Yuna, dalle fauci di un lupo nero che però lo azzanna. Anziché contrarre la malattia, Van acquisisce dei poteri speciali e fugge insieme alla bambina, che adotta come una figlia. Gli imperiali si mettono sulle loro tracce, così come Hossal, sacro cerusico in cerca di un antidoto contro la pestilenza.
 
Deer King della coppia nata sotto l'influenza dello studio Ghibli è un lungometraggio d'animazione complesso con parecchie sotto trame, svariati personaggi che sembrano fare a braccio di ferro per chi debba essere il protagonista e tanti influssi e derive simboliche biomediche, spirituali e religiose.
Il tutto sempre senza avere quella trasparenza o chiarezza solita di altri cugini nel trattare determinate tematiche. Un film che nutre di grosse suggestioni di una parte tipica di quel folklore che narra insolite leggende ma la fluidità del racconto e della narrazione paga un prezzo alto a volte infarcendo di troppe spiegazioni a volte non dicendo nulla e lasciando degli irrisolti in una trama molto più complessa del dovuto. L'infezione fuori controllo da cui tutto sembra nascere lascia poi delle derive e delle divisioni su chi vorrebbe semplicemente accettarla e chi sembra fare di tutto per combatterla alla stregua dei Vax e No Vax che negli ultimi anni abbiamo conosciuto molto bene.

Nanny


Titolo: Nanny
Regia: Nikyatu Jusu
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Aisha, un'immigrata senegalese senza documenti, trova lavoro come tata di una ricca coppia di Manhattan. Mentre conquista facilmente l'affetto della loro giovane figlia Rose, diventa una pedina nel matrimonio della coppia. Perseguitata dall'assenza del giovane figlio che ha lasciato in Senegal, Aisha spera che il suo nuovo lavoro le dia la possibilità di portarlo negli Stati Uniti e condividere la vita che si sta rifacendo. Ma mentre il suo arrivo si avvicina, una presenza soprannaturale inizia a invadere sia i suoi sogni che la sua realtà.
 
In Nanny a colpire non è il tema dell'emancipazione, della maternità, dell'immigrazione, della perdita, del sacrificio e del dolore ma quello della servitù e di come sia difficile ora più che mai lavorare come "baby sitter" in una casa di gente benestante con un controllo pervasivo che passa dalle uscite, al cibo da mangiare, ai tempi da rispettare e tutto il resto. Questa sorta di sostituzione al ruolo genitoriale senza potersi affezionare più di tanto alla bambina del caso e dovendo fare soprattutto attenzione affinchè proprio Rose non si affezioni troppo a lei creando disagio nella madre. Una tematica relazionale che seppur vista centinaia di volte il film della Jusu, al suo esordio, riesce a trattare meglio della tematica folkloristica del film, la strega sirena, o del pesante ma abbastanza telefonato colpo di scena del secondo atto. Sicuramente un film sulla cultura afro che deve molto a Jordan Peele e di come abbia rimesso in auge alcune tematiche sulla disparità razziale, le disuguaglianze, il politicamente corretto, la mentalità bigotta e ottusa dei bianchi e molto altro ancora

lunedì 20 febbraio 2023

Junji Ito Maniac


Titolo: Junji Ito Maniac
Regia: Shinobu Tagashira
Anno: 2023
Paese: Giappone
Stagione: 1
Episodi: 12
Giudizio: 4/5

The Strange Hikizuri Siblings segue una coppia che studia i fantasmi e partecipa alle sedute spiritiche di una famiglia disfunzionale di sei fratelli.
The Story of the Mysterious Tunnel e Ice-Cream Bus sono incentrati su un laboratorio che indaga presenza fantasmagoriche radioattive e su un camioncino dei gelati che fa letteralmente squagliare di passione
Hanging Balloon è la cronaca dell’invasione di palloncini giganti assassini
Four x Four Walls e The Sandman’s Lair registrano i dispetti del diabolico Soichi nei confronti del fratello che cerca di studiare e la discesa nella follia di un uomo perseguitato dal suo alter ego di un’altra realtà
Intruder e Long Hair in the Attic sono ambientati in case dove Oshikiri sente misteriosi passi e Chiemi si trasforma in uno spirito di vendetta
Mold e Library Vision parlano di luoghi portatori di morte – la prima è divorata dalla muffa e la seconda è arredata con una libreria i cui libri ossessionano il proprietario.
Tomb Town segue Tsuyoshi e Kaoru raggiungere una cittadina dove le tombe sono erette nel punto esatto in cui si ritrovavano i morti al momento del decesso.
Layers of Terror e The Thing that Drifted Ashore narrano di Reimi, una donna fatta di strati di sé stessa come gli anelli di un albero e di una creatura marina con strani ospiti dentro di sé
Tomie indaga l’esistenza di una studentessa con un segreto spaventoso
Unendurable Labyrinth e The Bully sono incentrati su tre ragazze ospiti di un monastero buddista e di una ragazzina che bullizza un bimbo più piccolo
Alley e Headless Statue hanno per protagonisti un giovane che va a vivere accanto a un vicolo dove si è consumato un delitto e un artista che costruisce manichini senza testa
Whispering Woman e Soichi's Beloved Pet narrano di una donna incaricata di istruire una ragazzina su ogni singola azione e sul ritrovato Soichi alla prese con un adorabile gatto maledetto.

Per chi non conoscesse le opere di Ito, questa serie antologica potrebbe essere un primo valido approccio. Nonostante si sia detto peste e corna di questa ennesima serie targata Netflix, il risultato non è affatto male. Certo alterna cose molto buone con altre meno, ma rimane una carrellata generale sulla politica d'autore e sulle suggestioni che passano nella mente dell'outsider nipponico.
Abbiamo di tutto in quella che appare spesso con un'atmosfera grottesca, macabra e disturbante.
Maledizioni con tanto di evocazioni grazie a sedute spiritiche, spettri, fenomeni paranormali, vecchi personaggi che tornano come Tomie la femme fatale immortale e Soichi che a causa della sua carenza di ferro ama tenere in bocca dei chiodi e non ultimo Uzumaki. C'è tanto body horror, orrore cosmico, case infestate, j-horror, la muffa che corrode la casa, entità mostruose, teste a palloncino che terrorizzano e impiccano la gente, la famiglia di personaggi inquietanti, in tutto questo facendo un exursus che oscilla tra il grottesco, l'horror e il folclore giapponese.
Pur avendo una gestione diversa rispetto all'impatto della storia, alle vicende narrate, ad uno sbilanciamento di ritmo per quanto concerne la narrazione e la sensazione di un cliffhanger finale non proprio ben riuscito, la serie si dimostra più che valida. Una visione onirica, un incubo di qualcuno dei protagonisti, se non dell'autore stesso che propone spessissimo narrazioni in cui l'inquietudine sale col procedere delle vicende e dove violenza e orrore seguono spesso un'escalation folle e sanguinosa in grado di tenerci con gli occhi fissi sullo schermo fino all'ultimo secondo.

lunedì 19 settembre 2022

Men


Titolo: Men
Regia: Alex Garland
Anno: 2022
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Harper si reca in campagna per quello che dovrebbe essere un fine settimana piacevole e tranquillo, lontano dal tumulto e dallo stress della sua vita. I flashback rivelano che Harper stava chiedendo il divorzio a James, ma non era disposto a lasciarla andare. L’abuso emotivo e, in un’occasione fisico, è stato fondamentale per James che cercava di mantenere Harper nel loro matrimonio, e la sua morte continua a pungere nonostante non sia colpa sua. Nella casa di campagna, Harper viene accolto dal suo proprietario, Geoffrey. Le loro interazioni sono nella migliore delle ipotesi innocue e imbarazzanti, ma è quando Harper va a fare una passeggiata nei boschi che circondano la casa che le cose diventano inquietanti e strane. È seguita da un uomo nudo che poi cerca di entrare in casa. Harper è scossa dopo e le cose peggiorano solo per lei da lì.
 
Uomini che partoriscono altri uomini da tutti gli sfinteri possibili ancora mi mancava...
Garland al suo terzo film secondo me o almeno per i miei gusti firma la sua opera migliore. Forse perchè la meno ambiziosa senza essere scifi e senza avere l'ambizione di confrontarsi con Van DerMeer e forse perchè vanta quasi solo due attori e due figuranti (l'ex marito e l'amica di Harper).
Una location in quel posto sperduto della campagna inglese iconica ormai per tante pellicole di questo genere. Men però è un horror molto più politico di quello che possa sembrare ad una prima impressione soprattutto sulla misoginia maschile. Garland non smette di provocare e qui tutto il non sense possibile prende forma sotto gli occhi ingessati inizialmente di Harper per poi espandersi e arrivare addirittura a mettere a fuoco il Green Man, l’Uomo Verde, quell'immagine dal volto maschile che affiora dalle foglie, dal quale germogliano diversi elementi vegetali, fino al punto che spesso persino i tratti somatici si dissolvono nel fogliame rappresentando uno spirito della vegetazione, un’entità legata alla fertilità che affonda le sue radici nel folklore pre-cristiano. Da qui quindi si parte dal dramma sociale, per arrivare nel giallo soprannaturale, nel thriller e sfociando nel folk horror.

Moloch


Titolo: Moloch
Regia: Nico van den Brink
Anno: 2022
Paese: Olanda
Giudizio: 4/5

Betriek vive ai margini di una torbiera nel nord dei Paesi Bassi. Quando una notte lei e la sua famiglia vengono attaccate da uno sconosciuto a caso, Betriek si propone di trovare una spiegazione

Moloch è un folk horror olandese passato in sordina praticamente dappertutto. Ed è un peccato perchè seppur non esente da difetti di forma e narrativi oltre ad un ritmo non sempre incessante, riesce dalla sua a trovare una formula interessante trattando il tema del changeling e non solo.
Una creatura che esige il suo sacrificio, una comunità impaurita che non riesce a capire cosa sta succedendo, una madre fragile con una situazione problematica e poi l'orrore che piano piano comincia ad insinuarsi nella terra natia dove parallelamente alcuni scienziati stanno riesumando qualcosa che doveva rimanere sepolto.
L'atmosfera, l'angoscia di fondo e questo dramma sociale e familiare sono solo alcuni dei motori del film che a mio parere lo portano ad essere uno dei prodotti più interessanti sul genere proprio perchè rifugge a tanti clichè e jump scared per una narrazione vecchia scuola lineare e con tanti misteri che troveranno una risoluzione nel climax finale.

domenica 27 marzo 2022

Hellbender


Titolo: Hellbender
Regia: Toby Poser, Zelda Adams e John Adams
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Izzy, 16 anni, mentre inizia a mettere in discussione il suo modo di vivere. A causa di una rara malattia, ha vissuto in isolamento con la madre sulle montagne di New York, lontana dal resto della civiltà. Izzy inizia a mettere in discussione la sua realtà e si ribella facendo amicizia con una ragazza che vive nella zona. Tuttavia, il raggiungimento della maggiore età di Izzy viene fatto deragliare dopo che lei mangia un verme vivo come parte di un gioco giovanile e scopre che una fame insaziabile e violenta si è risvegliata dentro di lei. Izzy scopre quindi gli oscuri segreti del passato della sua famiglia e l’antico potere nella sua stirpe.
 
Finalmente un gioiellino low budget dall'indie horror. Hellbender è la consacrazione dell'atto magico dove viene creato un folklore apparentemente inesistente mischiando l'horror popolare radicato in una storia odierna (questo per ribadire come non bisogna sempre e solo attingere da quanto c'è già, ma se possibile e si hanno le idee crearne di nuovi). Film di formazione sulla magia, sull'esoterismo, sull'orrore e il simbolismo occulto, un coming of age atipico dove si attinge da quanto si è già visto da parte della protagonista voler sfidare le regole e la propria inviolabilità mettendosi alla pari con i rituali adolescenziali.
Dall'altra una madre, una strega contemporanea e originale che riesce con la musica e le arti magiche e gli incantesimi a rimanere in una sorta di limbo tra la natura incontaminata e la società creando un gruppo musicale, Hellbender del titolo, con la figlia per aumentarne il legame e la complicità. Quando ovviamente Izzy vorrà liberarsi da questo tedio stanca e vogliosa di mettersi alla pari con i suoi coetanei inizieranno i guai dove da una parte mancano del tutto i legami patriarcali e gli unici uomini che si avvicinano al confine con la casa vengono magicamente fatti esplodere da una madre iper protettiva.
Hellbender ha certamente anche dei piccoli difetti ma tutti tecnici legati al budget, agli effetti speciali ad alcune inquadrature amatoriali e una fotografia non sempre al meglio, soprattutto nei minuti finali.
Eppure siamo di fronte ad uno degli horror più belli e importanti del 2021

domenica 23 gennaio 2022

Antlers


Titolo: Antlers
Regia: Scott Cooper
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Julia Meadows è tornata ad abitare nella cittadina dell'Oregon di cui è originaria dopo la morte del padre, dai cui abusi era fuggita. Vive nella casa di famiglia assieme al fratello Paul, che è diventato lo sceriffo locale e la accoglie con sentimenti contrastanti. Julia insegna nella scuola della cittadina ed è colpita dalla situazione del piccolo Lucas, un suo alunno, vessato dai bulli della classe e segnato da una condizione familiare precaria. Lucas infatti, orfano di madre, vive con il fratellino Aiden e con il padre Frank, tossicodipendente e spacciatore. Quello che Julia non sa è che la situazione di Lucas è assai più complicata: il padre si è trasformato in qualcosa di mostruoso e vive confinato in una stanza chiusa dall'esterno insieme ad Aiden, anche lui colpito da una strana malattia.
 
Film sul Wendigo non mancano di certo. Dalla Troma con Frostbiter-Wrath of the Wendigo fino a King che lo ricorda in parte con a Pet Sematary(2019), fino a Dark was the night e WENDIGO. Insomma il mito e il folklore locale viene di nuovo tirato in ballo nel film che forse meglio di tutti riesce a palesare il mostro e a parlare di drammi sociali, disuguaglianze, malessere, dipendenza e tanto altro ancora.
Antlers tradotto da noi beceramente Spirito insaziabile ha dalla sua uno straordinario piccolo co-protagonista capace in poche espressioni e gesti (come quello di procurare, tagliuzzare e spolpare il cibo per la famiglia) di dare pathos e carattere nonchè emotività ad un film che segue diverse sotto trame non per ultima quella dell'abuso.
Scott Cooper è conosciutissimo. HOSTILES, Out of FornaceBlack MassCrazy Heart e poi dal nulla un horror. Un autore capace di caratterizzare molto bene i personaggi, di dare atmosfera alla storia, di rendere significativo ogni silenzio e di riuscire con delle inquadrature pulite e spesso inquietanti a rendere con le immagini più di quanto possa fare un dialogo.
Sporco, a tratti brutale (più nell'uccisione del bambino che della preside) a dare lustro e sostanza con un finale che rifugge ad un happy ending, magari non così originale ma sicuramente funzionale alla narrazione.

venerdì 24 dicembre 2021

Sator


Titolo: Sator
Regia: Jordan Graham
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Adam vive un'esistenza solitaria in una foresta desolata, dove riceve occasionalmente le visite del fratello Pete. Ben presto, però, un'altra presenza familiare si profila per lui all'orizzonte: si tratta di sua nonna "Nani", il cui corpo da tempo fa da tramite per uno spirito che lei chiama Sator. Secondo le sue parole, Sator l'ha aiutata e le ha insegnato a divenire quello che è ma Adam scopre pian piano che ha intenti decisamente più malvagi. Non limitandosi alla psiche della nonna, Sator inizia a manifestarsi in altri modi e minaccia la vita non solo di Adam ma anche del resto della sua travagliata famiglia.
 
"Sator ti ha cercato e ti conosce. Sa quando riposi e quando ti alzi. Percepisce i tuoi pensieri da lontano. Osserva quando esci (...) Non c'è niente di nascosto che non sarà rivelato e segreti che non saranno conosciuti. Colui che rivela il profondo e nascosto, saprà cosa c'è nel buio. Quello che non si vede nell'oscurità può essere mostrato alla luce." (Nani)
Sator è uno di quei folk horror indipendenti e molto curati. Girato quasi tutto all'interno di un bosco e in una catapecchia dove ascoltiamo i ricordi di una anziana donna che sciorina testimonianze su una misteriosa creatura dei boschi. Pochi attori, dialoghi ai minimi termini, tanta mdp a spalla e un'atmosfera anomala come una lenta e misteriosa ricerca di qualcosa più grande di noi.
Graham è rimasto 7 anni sul progetto rendendolo ancora più personale con la presenza della nonna a raccontare le leggende di Sator. Contatti extrasensoriali, scrittura medianica, sembra che varie esperienze della nonna dopo una brutta avventura avuta con tavola Ouija l'abbiano completamente fatta impazzire e ricoverata. Pur soffrendo di demenza senile (spesso non ricorda il nipote quando questo va a farle visita) Graham ha usato i disegni e gli appunti originali della donna e delle sue esperienze passate. Un film personalissimo dove la natura ancora una volta svolge un ruolo prezioso nel creare suggestioni. La figura di Sator viene accennata in qualche scena come all'interno della grotta. Ci sono molti sfasamenti temporali e spesso non è chiaro quali siano gli obbiettivi dei personaggi (due fratelli e una sorella). Infine indizi strani e anomali come la ragazza legata ad un albero in piena notte in mezzo al bosco e un finale aperto che lascia sbigottiti per il livello molto alto di violenza a cui il film non aveva mai fatto ricordo prima, rimangono perlomeno dei buoni tentativi



mercoledì 15 dicembre 2021

Casa de antiguidades


Titolo: Casa de antiguidades
Regia: João Paulo Miranda Maria
Anno: 2020
Paese: Brasile
Giudizio: 4/5

Cristovam lavora in un caseificio del ricco sud gestito da austriaci, ma lui viene dal nord del Paese dove la povertà lo ha spinto all’emigrazione. Vive da solo, con un cane. Ma nella sua casa si materializzano le memorie sepolte del passato, i riti antichi e le forme misteriose di una animalità che si fa umana.
 
Medium di una casa abbandonata, xenofobia, folklore, razzismo della società brasiliana, ritorno alle origini, maschere, senso di isolamento, capitalismo, contrasto nord-sud, ricchi-poveri, insomma l'opera dell'autore seppur con uno stile lento e minimale, riprende tutto un corollario di contenuti proponendo una storia misteriosa e silenziosa, con un protagonista che sembra sempre fuori dal tempo come se vivesse in un'altra dimensione.
Intellettuale anche se su un piano prettamente metaforico diventando solo nella seconda parte visionario e surreale con una società che sembra minacciare e minare costantemente la libertà del protagonista violando continuamente la sua privacy e la sua casa. Il film riesce con rimandi potenti e un uso meticoloso degli effetti speciali, in realtà poi solo l'ombra dell'animale totemico e quel luccichio negli occhi di chi riesce a mettere a fuoco Cristovan, a far sì che João Paulo Miranda Maria porti un altro ottimo esempio di cinema autoriale impegnato e politico dove negli ultimi anni i brasiliani stanno davvero dimostrando di aver tanto da dire e mettere in scena senza mai farsi prendere da sensazionalismi, ma rimanendo fedeli a delle storie classiche e più che mai catalizzatrici di mali sociali ancora molto radicati e intensi.