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venerdì 8 settembre 2017

Lure

Titolo: Lure
Regia: Agnieszka Smoczynska
Anno: 2015
Paese: Polonia
Giudizio: 4/5

Polonia anni ’80. Spinte dalla curiosità di scoprire le meraviglie della vita sulla terra, Srebrna e Zwota, due sirene carnivore, si mischiano agli esseri umani trovando lavoro in un nightclub. Assunte nel locale per la loro bellezza e per le loro incantevoli doti canore, le due creature si ciberanno degli esseri umani, vittime del loro fascino. L’amore però si insinuerà nel cuore di una delle sirene creando problemi fra le due.

Finalmente anche le sirene tornano in voga nel migliore dei modi. La tradizione e il folklore che avevano dato vita al celebre racconto di Andersen qui sembrano di nuovo approcciarsi all'idea di partenza, attingendo da questo nuovo aspetto del folklore scandinavo, per raccontare tutt'altro, riuscendo a dare atmosfera a questa fiaba dark davvero bizzarra che unisce teatralità e umorismo in un modo talvolta sarcastico e a volte enigmatico e quasi da b-movie.
Cinema d'autore a tutto tondo come poche sanno fare in questi ultimi anni sono diverse le registe ad aver contribuito a rendere multiforme il cinema di genere come Evolution della Hadzihalilovic e Raw
di Ducournau.
Due film straordinari che ora con questo film scritto da Robert Bolesto, e che sembra strano che arrivi dalla Polonia, invece danno l'idea di quanto sia importante scoprire questi paesi e le interessanti opere indipendenti di alcuni registi e sempre per rimanere in Polonia bisogna ricordare l'ottimo Demon del mancato Wrona.
The Lure è sporco, mostra due bellezze inusuali, un corpo e una coda che non hanno niente della Sirenetta e sguardi famelici per due sorelle che cercano di capire come funzionano gli esseri umani e diventando freaks di turno e concubine ideali per la loro grande madre nel nightclub.
Un film girato in modo assurdo, con continui cambi di regia, una fotografia coloratissima e un sacco di intuizioni originali contando che il film spesso ricorre ad una sorta di musical atipico e grottesco con tante stranezze cinematografiche e come è stato definito da qualche critico trattasi di cinema predatorio contando che ha un timbro molto poco commerciale ed è adatto ad un pubblico di nicchia. Splendida inoltre l'enigmatica colonna sonora e i brani che sanno dare risalto e spessore.
Un film bellissimo che dimostra cosa si vuol fare a tutti i costi senza pensare all'aspetto commerciale ma disegnando una storia nuova con queste due sorelle della mitologia e del folklore che mancavano nel cinema in modo intenso come questo che sicuramente diventa il più importante film di genere sul tema delle sirene finora contando anche l'interessante opera ma minore sempre sullo stesso tema ovvero il Siren di Bishop americano del 2016.
Un film magnifico Lure dove però dal secondo atto la trama si perde leggermente lasciando spazio a guizzi di regia e ad una galleria di scene molto belle ma in alcuni momenti slegato narrativamente, riuscendo comunque a regalare un sacco di elementi nuovi e preziosi su queste creature a differenza del film di Bishop caratterizzandole molto di più e uscendosene con alcune particolarità che riportano e descrivono alcune caratteristiche di questi esseri mitologici e magici e della loro adattabilità alle regole e ai codici della nostra società.