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martedì 27 febbraio 2018

Sono tornato



Titolo: Sono tornato
Regia: Luca Miniero
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 2/5

28 aprile 2017. Nel bel mezzo di Piazza Vittorio, cuore multietnico della Capitale, si materializza il Duce in persona, risorto proprio nel giorno della sua morte. Dopo un breve smarrimento iniziale ("Sono a Roma o ad Addis Abeba?") Mussolini decide di riprendere in mano le redini del Paese, e invece di venire rinchiuso in un ospedale psichiatrico accanto al matto che si crede Napoleone viene "scoperto" da un aspirante documentarista, Andrea Canaletti, che lo crede un attore perfettamente in parte. Andrea presenta il Duce ai dirigenti del canale televisivo con cui collabora da eterno precario, i quali creano un programma ad personam: un nuovo balcone dal quale Mussolini potrà affacciarsi per parlare alle masse. Ma gli italiani di oggi saranno pronti a seguirlo?

Il film copia/incolla di Lui è tornato è una commedia spicciola che ruba idee e messa in scena dall'omonimo film tedesco scegliendo semplicemente un dittatore diverso con la differenza che se per quello tedesco è stato cancellato dalla memoria, il nostro ex dittatore italiano continua ad essere preso come punto di riferimento.
Anche qui un film realistico che si avalla di uno strumento irreale con dovuta sospensione dell'incredulità quando il Duce cade letteralmente dal cielo.
Luca Miniero è un regista che ama la risata e gira solo commedie da mestierante senza aver dato alla luce nulla che possa essere ricordato finora. E questo film furbo e confezionato a dovere non è certo il nuovo che avanza.
Tutto il film è un'accozzaglia di gag e slapstick nemmeno tanto comiche.
Mentre Polopizio prova a rendere credibile un personaggio difficile, Matano rovina come sempre tutto il resto dimostrando non solo di non essere un attore ma di continuare ad infastidire solo con la presenza.
L'unica cosa su cui il film poteva indagare di più e che non ha fatto è proprio il disincanto del ritorno di un personaggio così discutibile in tempi come quelli in cui viviamo, sempre più simili ad un nuovo medioevo storico mediatico e sociale. Speriamo solo che il film non faccia l'effetto inverso di aumentare lo share del defunto aumentando la preoccupante massa di fascisti.