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martedì 2 novembre 2021

Venom-La furia di Carnage


Titolo: Venom-La furia di Carnage
Regia: Andy Serkis
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Il giornalista Eddie Brock si reca in prigione per intervistare Cletus Kasady, serial killer che sta per essere condannato a morte. Durante l'esecuzione qualcosa va per il verso storto e Kasady diventa l'ospite umano di un altro simbionte alieno, Carnage, e comincia a seminare paura, violenza e delitti per tutta la città. Nel frattempo, dopo essersi stabilito nel corpo di Eddie Brock, Venom tenta di prendere il sopravvento su chi lo ospita, ma i contrasti con lui fanno sì che prenda la decisione di lasciare quel corpo.
 
Il primo Venom era brutto. Un peccato perchè tra gli anti super eroi o i villain in questo caso simbionti alieni rappresenta una delle cose più belle e originali nonchè esteticamente affascinanti di tutto l'universo MCU. Un'opera schizzata a cui è sempre stato dato poco peso prendendolo a schiaffi in faccia come se fosse qualcosa a metà tra la c.g più schizzata e un'ironia becera in grado solo di infastidire. I limiti e la povertà di questo sequel sono importanti così come l'aver sprecato un'occasione di vedere Carnage, un'altra delle creature più interessanti in assoluto, venire privata di ogni tipo di caratterizzazione e senza dargli la minima seriosità e cattiveria di cui necessitava.
Serkis ha accettato per soldi. Hardy alle prese con il simbiota e tutti quei dialoghi sembra vicino ad essere internato per quanto lui e la cosa appaiano schizzati e impazziti e in cui alle volte diventa quasi fastidioso il ritmo dove tutto è fagocitato senza una soluzione di continuità. Harrelson accetta qualsiasi cosa gli venga proposta e i co protagonisti appaiono veramente inutili a partire dallo sprecatissimo Stephen Graham. In più tanto per buttarla in vacca, Venom quando decide di separarsi dal corpo di Eddie Brock sembra sperimentare la libertà imbucandosi in una festa a costume e facendo un monologo sul bisogno di poter avere la propria libertà e autonomia senza dover essere costretti a fare affidamento a qualcuno e liberare i propri istinti.